La locandiera
La locandiera
Cinema e Teatro

L'Anonima GR presenta "La Locandiera"

venerdì 27 marzo 2015
Inizio ore 21 Primo settore 18 euro, secondo settore 15 euro, terzo settore 12 euro
Via Mario Pagano, 192
0883 583444
Dopo la satira di Alessio Pinuccio Giannone ed aspettando l'inizio della stagione di prosa 2015 (primo appuntamento il 31 marzo), un altro imperdibile appuntamento attende il pubblico di Trani al cinema teatro Impero. Venerdì 27 marzo, la Compagnia Anonima GR presenta lo spettacolo "La Locandiera", con Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Mimmo Pesole, Antonella Di Noia, Gianni Vezzoso e Marcello Rubino, per la regia di Dante Marmone.

Lo spettacolo è ispirato ovviamente alla celebra opera di Carlo Goldoni. Nel 1995 l'Anonima GR volle cimentarsi per la prima volta nel più classico dei classici del teatro Italiano. L'operazione fu per la compagnia una importante tappa del suo percorso teatrale. Tappa peraltro quasi obbligata per ogni attore ed ogni attrice, quest'opera settecentesca, che offre, oltre ad una trama intrigante, la possibilità di sperimentarsi in uno dei personaggi del racconto e di entrare così nei diversi caratteri così sapientemente disegnati dall'autore. A distanza L'Anonima G.R. ripropone "La Locandiera" nella sua riscrittura (a cura di Marmone, Schiavarelli e Sinisi) che vede spostare la storia in un'ambientazione più mediterranea, in una locanda del settecento barese. Ciò ha consentito di dare ai personaggi un carattere più verace, più ruspante di come vengono descritti nell'originale commedia goldoniana.Personaggi che si esprimono in un italiano baresizzato, con espressioni colorite e per certi versi chiassose, proprio per richiamare l'indole spiccatamente espansiva della gente del sud e per meglio distinguere la nostra diversità geografica, culturale e di costume.

Si parla d'amore ne "La Locandiera" ma non di un amore romantico, non passionale, non tormentato, né giurato per l'eternità. Si parla di un amore per gioco, per il gusto di catturare senza farsi catturare, per autoaffermazione. Mirandolina, donna di carattere deciso e levantino, abituata in una città di mare a trattare con gente di ogni tipo, pur dovendo sostenere la responsabilità di una locanda, trovava il tempo di giocare con la sua prorompente femminilità. Ogni avventore della sua locanda diventava preda dei suoi giochi d'amore. Rocco, il suo servo fedele, assisteva allo sbocciare e allo sfiorire di tutti questi amoretti, con l'eterna speranza di averla un giorno come sposa. Nella locanda di Mirandolina si fermarono anche il Marchese di Montone ed il Conte di Canneto, acerrimi nemici da sempre, per via di un'antica rivalità fra i due paesi che rappresentavano. Toccò anche a loro di innamorarsi di Mirandolina, e quella che era una reciproca antipatia, divenne una guerra all'ultimo smacco per poter entrare nelle grazie della locandiera. Si fermò poi, anche un Cavaliere venuto da Bitonto, che invece aveva una certa repulsione per le donne. E proprio con lui, Mirandolina sfoderò tutte le sue armi per farlo cadere nella trappola d'amore. In tutto questo, un'attrice di passaggio da Bari, si fermò ad alloggiare nella locanda e, fingendosi nobildonna si divertì a spupazzarsi il Conte ed il Marchese, distraendoli per un po' dalle attenzioni verso Mirandolina.

Questa è la storia che ci ha raccontato Goldoni e l'Anonima G.R. oggi la ripropone seguendo fedelmente la trama ma cercando di rendere compatibili i ritmi del testo originale, con quelli frenetici del nostro vivere e soprattutto riscoprendo quei sentimenti semplici dell'individuo, quella ricchezza di emozioni che la società oggi ha quasi espropriato, sostituendola con valori artificiali e senza contenuti. I biglietti sono già in vendita presso il botteghino del teatro.
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