Conferenza stampa comitato chiudiamo la discarica
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Vita di città

#ChiudiamoLaDiscarica, il comitato raggiunge quasi mille adesioni

Il comitato denuncia incongruenza tra dichiarazioni dei politici e documenti

"Chiudiamo la discarica" non è solo il nome di un comitato, ma l'eco di un messaggio che, con il passare del tempo, non si attutisce e, al contrario, risuona sempre più forte in città. A due settimane dalla sua nascita, infatti, il comitato #ChiudiamoLaDiscarica vanta quasi mille adesione. Ovvero, mille cittadini uniti nel perseguire un unico grande obiettivo: la chiusura definitiva della discarica di contrada Puro Vecchio. Questo pomeriggio, sullo sfondo del porto di Trani, Teresa De Vito e Anna Rossi del comitato Bene Comune, Aldo Procacci e Maria Grazia Cinquepalmi, consiglieri di Trani#ACapo, Francesco Bartucci, geologo, Enzo Scaringi, portavoce di #ChiudiamoLaDiscarica, e Antonio Procacci, ex candidato sindaco, hanno spiegato ai cittadini e alla stampa quali saranno le prossime mosse e, carte alla mano, qual è l'attuale situazione della discarica.

«A Trani c'è tantissima gente che desidera fortemente la chiusura», ha detto Enzo Scaringi, portavoce del comitato. «La scorsa settimana - ha continuato - in appena due ore, abbiamo raccolto circa 300 firme, ora siamo arrivati ad oltre 800. Questo è un chiaro segnale che la città sta dando. Questa discarica va chiusa, il disastro ambientale c'è e noi non ne vogliamo un altro. Noi proponiamo, come soluzione alternativa, una strategia rifiuti zero che deve essere unita ad una raccolta differenziata porta a porta seria su tutto il territorio. Il cittadino deve essere educato in tal senso».

Come una fetta dei cittadini, sembrerebbe che anche l'amministrazione comunale non desideri altro che la chiusura definitiva. Eppure, per Antonio Procacci, le parole non corrispondono ai fatti. «L'assessore Di Gregorio, come altri, - ha spiegato - ha ribadito di essere dalla nostra parte. Noi vorremmo, però, che alle parole seguissero degli atti ufficiali. Bisogna mostrare i documenti e questi ultimi, purtroppo, non dicono quello che l'amministrazione dice a parole». Un'incongruenza, dunque, tra le dichiarazioni politiche e le carte. «Loro parlano - ha detto anche Francesco Bartucci - di volere la chiusura del sito, ma questa viene posticipata nel tempo e preceduta da altri interventi che vengono ambiguamente tenuti nascosti. Questi prevedono che si possa realizzare addirittura un ulteriore vasca a fondo cava e un nuovo abbancamento di rifiuti sul primo e il secondo lotto per 20mila metri cubi, quindi praticamente sono condizioni di riapertura totale della discarica».

Il comitato ha spiegato ai cittadini che esistono soluzioni alternative alla riapertura della discarica. «Bisogna avviare - ha dichiarato Anna Rossi - una raccolta differenziata porta a porta ed una riqualificazione dei materiali. Piccoli impianti di compostaggio, inoltre, potrebbero ridurre l'indifferenziata e meno si produce più si guadagna».

Antonio Procacci ha garantito che nei prossimi giorni il comitato incontrerà il procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella, per chiedere come mai finora «nessuno abbia mosso un dito per la messa in sicurezza e per proteggere la salute dei cittadini». «Si tratta - ha detto infine - di una battaglia di tutti, a prescindere dalla bandiera politica di apparenza di ognuno di noi. Non ci fermeremo finché non otterremo delle risposte concrete e lotteremo per proteggere la nostra salute e per chiudere definitivamente la discarica».
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