Politica
Come vengono utilizzati i palazzi comunali? I dubbi di Tommaso Laurora
«Ogni volta verifico il fenomeno della fuga dei responsabili tecnici e politici»
Trani - giovedì 18 dicembre 2014
7.08
Continua costante l'attività di controllo dell'operato dell'Amministrazione comunale da parte del consigliere del Partito Democratico Tommaso Laurora che, questa volta torna alla carica, con un'ancora più mirata azione per verificare "come vengono utilizzate le strutture, e in particolare i palazzi, di proprietà del Comune".
«Un paio di mesi fa - scrive Laurora - presso il Palazzo delle Arti si è tenuta una conferenza organizzata dal Lions Club Trani. La conferenza riguardava " Trani città d'arte e cultura marinara" e si è tenuta con il patrocinio gratuito del Comune di Trani. Alla conferenza sono intervenuti il sindaco Riserbato e l'assessore Paola Mauro, mentre fra i relatori figurava la dott.ssa Pastore, responsabile del Palazzo Beltrani. Chi conosce l'attività dei Lions Club sa che le conferenze sono di solito organizzate presso strutture private che normalmente vengono prese in fitto dalla predetta associazione di volontariato.
Al di là della presenza del sindaco e dell'assessore, della figura di relatrice della responsabile del Palazzo, della presenza del gonfalone della città di Trani, incuriosito ho trasmesso in data 22/10 una mia richiesta per conoscere, in qualità di consigliere comunale, se la associazione organizzatrice avesse versato le somme richieste dallo specifico Regolamento del Palazzo Beltrani per l'utilizzo giornaliero dello stesso, trattandosi di patrocinio gratuito che non esime dal pagamento dei costi dovuti. È evidente che il mio interesse non era relativo all'entità della somma eventualmente non versata, ma era mirato a comprendere in che modo fossero utilizzati i palazzi comunali.
È ancora vivo - insiste Laurora - il ricordo di come è stata utilizzata non molto tempo fa la biblioteca comunale a servizio della universita' Pegaso. Dopo pochi giorni dalla mia richiesta, mi è pervenuta la nota di risposta della responsabile del Palazzo Beltrani, con la quale la stessa "fa presente" che la mia richiesta "e' stata erroneamente indirizzata alla scrivente, tanto rilevandosi anche dal contenuto dello stesso Regolamento richiamato nella predetta nota". Quindi la responsabile del Palazzo/relatrice della conferenza non sa nulla e non controlla se tutti gli adempimenti propedeutici all'utilizzo del Palazzo siano effettuati prima di consentire utilizzo di terzi. Non mi sembra normale.
Ovviamente - conclude Laurora - il sindaco non mi ha risposto. L'assessore Paola Mauro nemmeno. Erano e sono ancora troppo impegnati e non ne sanno nulla. Il gonfalone che rappresenta la nostra città e' fortunatamente tornato al suo posto, quello che gli è sicuramente più consono. In sostanza, come per altri casi di cui mi sono interessato, ogni volta verifico il fenomeno della fuga dei responsabili tecnici e politici, anche su una richiesta così banale. Quindi sono autorizzato a pensare che sussista a volte un modo "compiacente" di utilizzare i palazzi comunali e che ciò non sia un bene per la città, a meno che qualsiasi meritevole associazione che voglia organizzare presso il Palazzo Beltrani degli incontri, anche su argomenti che con le arti non c'entrassero nulla, possano ottenere lo stesso trattamento dei Lions Club».
«Un paio di mesi fa - scrive Laurora - presso il Palazzo delle Arti si è tenuta una conferenza organizzata dal Lions Club Trani. La conferenza riguardava " Trani città d'arte e cultura marinara" e si è tenuta con il patrocinio gratuito del Comune di Trani. Alla conferenza sono intervenuti il sindaco Riserbato e l'assessore Paola Mauro, mentre fra i relatori figurava la dott.ssa Pastore, responsabile del Palazzo Beltrani. Chi conosce l'attività dei Lions Club sa che le conferenze sono di solito organizzate presso strutture private che normalmente vengono prese in fitto dalla predetta associazione di volontariato.
Al di là della presenza del sindaco e dell'assessore, della figura di relatrice della responsabile del Palazzo, della presenza del gonfalone della città di Trani, incuriosito ho trasmesso in data 22/10 una mia richiesta per conoscere, in qualità di consigliere comunale, se la associazione organizzatrice avesse versato le somme richieste dallo specifico Regolamento del Palazzo Beltrani per l'utilizzo giornaliero dello stesso, trattandosi di patrocinio gratuito che non esime dal pagamento dei costi dovuti. È evidente che il mio interesse non era relativo all'entità della somma eventualmente non versata, ma era mirato a comprendere in che modo fossero utilizzati i palazzi comunali.
È ancora vivo - insiste Laurora - il ricordo di come è stata utilizzata non molto tempo fa la biblioteca comunale a servizio della universita' Pegaso. Dopo pochi giorni dalla mia richiesta, mi è pervenuta la nota di risposta della responsabile del Palazzo Beltrani, con la quale la stessa "fa presente" che la mia richiesta "e' stata erroneamente indirizzata alla scrivente, tanto rilevandosi anche dal contenuto dello stesso Regolamento richiamato nella predetta nota". Quindi la responsabile del Palazzo/relatrice della conferenza non sa nulla e non controlla se tutti gli adempimenti propedeutici all'utilizzo del Palazzo siano effettuati prima di consentire utilizzo di terzi. Non mi sembra normale.
Ovviamente - conclude Laurora - il sindaco non mi ha risposto. L'assessore Paola Mauro nemmeno. Erano e sono ancora troppo impegnati e non ne sanno nulla. Il gonfalone che rappresenta la nostra città e' fortunatamente tornato al suo posto, quello che gli è sicuramente più consono. In sostanza, come per altri casi di cui mi sono interessato, ogni volta verifico il fenomeno della fuga dei responsabili tecnici e politici, anche su una richiesta così banale. Quindi sono autorizzato a pensare che sussista a volte un modo "compiacente" di utilizzare i palazzi comunali e che ciò non sia un bene per la città, a meno che qualsiasi meritevole associazione che voglia organizzare presso il Palazzo Beltrani degli incontri, anche su argomenti che con le arti non c'entrassero nulla, possano ottenere lo stesso trattamento dei Lions Club».