Peppino De Simone
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Territorio

De Simone sulla discarica: «Chi dice che io sapevo, mente»

Il vice-sindaco risponde alle accuse di chi lo accusava di sapere della fuoriuscita di percolato

«Chi ha dichiarato che l'assessorato all'ambiente del Comune di Trani era a conoscenza fin dal mese di marzo 2014 della presenza di sostanze inquinanti nelle falde della discarica dice il falso. All'attenzione del mio ufficio non è mai pervenuta alcuna relazione in ordine alla fuoriuscita di percolato, né da parte del dirigente tecnico dell'Amiu e né da parte della parte politica della stessa azienda. Dico di più: nel corso del recente incontro organizzato in Regione dal presidente della quinta commissione, Filippo Caracciolo, il dirigente dell'Arpa provinciale mi ha pubblicamente confermato che, prima del mese di agosto 2014, mai erano stati riscontrati valori superiori nel pozzo P6V». Giuseppe De Simone, assessore all'ambiente del Comune di Trani, respinge le recenti accuse che sono state mosse nei confronti del suo operato.

«Invito chi ha asserito che ero a conoscenza di valori di campioni del pozzo P6V superiori alla norma, ritenendomi di fatto responsabile di comportamenti omissivi, a fornire documentazione ufficiale ed a trasmettere la stessa alla procura di Trani, in caso contrario si assumerà le responsabilità per aver reso alla stampa dichiarazioni diffamatorie e lesive della mia reputazione».

Secondo De Simone, lo stesso atteggiamento responsabile e scrupoloso non è stato tenuto da altri soggetti. «Nel corso dell'incontro di Bari, dobbiamo rimarcare per l'ennesima volta, l'inerzia e la totale assenza di idee chiare da parte della Regione e dell'assessore Lorenzo Nicastro. Abbiamo posto all'attenzione dell'assessore la drammatica situazione delle discariche di Trani e di Brindisi, abbiamo prefigurato uno scenario allarmante in caso di mancata riapertura del nostro sito entro dicembre a fronte della scarsa capacità ricettiva della discarica di Andria che non potrà ricevere rifiuti da altri bacini a partire dal prossimo gennaio: a queste domande ed alle nostre legittime preoccupazioni, Nicastro non ha saputo offrire risposte. Al contrario, l'assessore regionale ha alimentato il rischio di un'emergenza rifiuti che potrebbe riversarsi su tutta la Regione».

In Regione, De Simone ha contestato a Nicastro molto altro ancora, ad esempio l'illegittimità delle reiterate ordinanze regionali che hanno determinato un conferimento fuori controllo di rifiuti di altri bacini a Trani. «Nicastro – spiega De Simone – si è difeso con interpretazioni, a nostro modo di vedere errate, delle normative di riferimento, rilanciando la possibilità che, una volta rientrata l'emergenza in discarica, Trani possa continuare ad accogliere enormi quantitativi di rifiuti provenienti da altri territori, proposito irrealizzabile visto come stanno le cose».

Quanto al fronte delle polemiche locali, De Simone mantiene barra dritta su posizioni già espresse: «Al contrario di chi si è affannato a ricercare cause e responsabili senza avere la minima conoscenza a livello tecnico e giuridico, ribadisco che, non appena i consulenti del Comune, dell'Amiu e della procura redigeranno le relazioni sulle cause che hanno determinato nel pozzo P6V o in altri la presenza di sostanze inquinanti, agirò di conseguenza e preannuncio che chiederò all'amministrazione di costituirsi parte civile per tutti i possibili reati che si prefigureranno. Non da meno, promuoverò azioni nei confronti di chi oggi sta sparlando, senza prove e soltanto per fini elettoralistici, accusando il sottoscritto di comportamenti ambigui". De Simone cita il caso del biogas: «Anche quando ricoprivo l'incarico di consigliere comunale ho affrontato senza indugi l'argomento. Lo dimostra una fitta corrispondenza che tutt'oggi conservo. Sul biogas ho sempre avuto assicurazioni in merito al fatto che la situazione si sarebbe evoluta e che nulla poteva determinare problematiche di natura ambientale. Con grande onestà intellettuale, posso dire che, così come per la mancata copertura del primo e secondo lotto della discarica, vi è da fare chiarezza in tutte le sedi opportune: non trova spiegazione il fatto che, procedure avviate dal 2005, non abbiano visto ancora conclusione».

Infine l'assessore plaude alle iniziative dei comitati cittadini. «Ben vengano le loro sollecitazioni, a dimostrazione di una grande sensibilità ed alto senso civico, sentimenti che non credo animino un consigliere comunale del Pd il quale, forte di un'esperienza nel settore tutta da verificare, ha già individuato cause e colpevoli, individuando nel mio prudente silenzio delle gravi responsabilità. Il consigliere però si sbaglia e di grosso. Ai cittadini dichiaro la piena disponibilità, come sempre, nel mettere a disposizione tutta la documentazione in mio possesso per farsi un'idea chiara di ciò che è accaduto e sta accadendo in discarica. Li rassicuro che continuerò la battaglia in tutte le sedi utili in difesa della città e contro chi pensa di risolvere l'emergenza ambientale pugliese con un conferimento indiscriminato di rifiuti nella nostra discarica e senza dare la possibilità al Comune di attrezzarsi per una raccolta differenziata spinta».
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