Foto di un Frecciarossa
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Frecciarossa "ovunque" tranne nella Bat, la nota di Montaruli

Il presidente di Unimpresa Bat lamenta la carenza per la nostra provincia

«Mentre nella terra dei rifiuti, delle emergenze, dei turisti rispediti indietro perché trovano i siti archeologici chiusi, delle costose mostre che si svolgono dove non si devono svolgere, dei nuovi imperatori che sognano il matrimonio al castello per pochi spiccioli, mentre in questo territorio si consuma questo senso di impotenza, di lassismo e di apatia ecco che il tanto amato/odiato Frecciarossa, collegherà il Sud Ovest della Puglia e la Basilicata con Roma ed altre importanti città».

A scrivere è Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat, «Tempi decisamente invidiabili quelli previsti per la percorrenza della tratta ad alta velocità che Trenitalia ha deciso di riservare ai fortunati che raggiungeranno la Capitale in tre sole ore. Proprio mentre nella Bat si stanno per consumare gli ultimi spettacolini di piazza per addolcire le orecchie e le menti non pensanti di una popolazione soccombente, da alcuni giorni la società ferroviaria sta testando il "Frecciarossa" sul tratto lucano fino a che le prove tecniche decreteranno l'idoneità delle rotaie, della linea elettrica e ponderare al minuto i tempi di percorrenza in modo che già fra qualche settimana si possa partire a razzo. E mentre tra il Sud della Puglia e la Basilicata si prepara la partenza a razzo, da queste parti si rimane di (r)azzo a guardare ciò che gli altri continuano a "sfilarci" da sotto gli occhi giocando d'astuzia. Immaginate cosa avrebbe significato questo servizio per il nostro territorio? Avere due corse a disposizione, una del mattino ed un'altra, di ritorno, di pomeriggio, il tutto con pochissime ore di percorrenza per raggiungere l'ambita meta?».

«Sicuramente se i politici opinionisti fossero forzatamente costretti a prendere il treno per raggiungere i loro comodi scranni romani invece che avvalersi delle comodissime riservate alternative a costo zero allora forse qualcosa di più si sarebbe mosso e tutti i silenzi o gli inutili interventi stampa sul tema avrebbero avuto ben altro tenore ma le cose stanno diversamente quindi "che fretta c'è?". Chi si importa se interi flussi turistici ed economici vanno irrimediabilmente perduti a causa della mancata attivazione di quel gioiello di tecnologia e di efficienza anche nella Bat? Fra qualche settimana da Potenza si potrà comodamente partire alle 8 di mattina giungendo nella città eterna giusto nel tempo che si impiegherebbe per prendere due buoni caffè e leggere la rassegna stampa. In Basilicata stanno gridando al miracolo per l'arrivo del Frecciarossa mentre a Barletta sono pronti con l'attesa del prossimo passaggio, una tantum, di un altro treno superveloce dedicato al campione Pietro Mennea, con un altro superbanchetto da consumarsi in stazione, pagato con i soldi dei cittadini, alla presenza di tantissime autorità e dei vertici della stessa Società che di questo territorio dimostra di fregarsene altamente, pur avendo al suo interno autorevoli rappresentanti, proprio come accaduto a Barletta venerdì 11 settembre 2015 quando per alcuni minuti nella stazione si fermò il bolide su rotaie. Quei politici opinionisti ci salirono a bordo, ricevettero una copia della rivista patinata, consumarono le loro parole al microfono di fronte alle tante telecamere e, dopo aver distribuito generosamente ai sudditi spettatori, cioè a noi popolino presente all'evento, panini, salumi, mozzarelle, dolcini e salsicciotti salutarono e diedero appuntamento al prossimo passaggio, consapevoli che il Frecciarossa, quello dedicato a Mennea, alla stazione di Barletta non ci sarebbe mai più venuto, almeno fino a quando la virtual society costruita proprio da quei personaggi non avrebbe preso coscienza della drammatica realtà».

«Per l'operazione Frecciarossa in Basilicata - chiosa Montaruli - il servizio è stato cofinanziato con la Puglia, mettendo sul piatto fino ad un massimo di 5 milioni di euro, in relazione al numero di passeggeri che usufruiranno della linea che potranno contribuire ad abbassare notevolmente tale soglia presa in carico dalle due Regioni. Non sappiamo se il nostro territorio si trovi ancora in Puglia oppure no visto che della decantata regione questa parte di territorio sembra che nelle statistiche positive non risulti proprio ma speriamo soltanto che il biondo ministro Delrio la prossima volta che viene ad Andria non sia solo per versare lacrime sulle bare delle povere vittime della strage del 12 luglio in un tratto che solo ora si vorrebbe mettere in sicurezza ma anche per portare qualche buona notizia accorgendosi finalmente che anche questo fazzoletto di terra martoriata, emarginata, esclusa e affidata in mani matrigne possa avere qualche motivo di orgoglio da "vendere" a qualche imprenditore di buona volontà che venga ad investire in un territorio dove la disoccupazione ha ormai superato abbondantemente il 40% e quella giovanile sfiora il 60%. Questi dati, durante la visita ai morti del ministro Delrio ad Andria, i nostri politici non glieli hanno forniti».
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