Archivio di Stato
Archivio di Stato
Eventi e cultura

L'Archivio di Stato mette in mostra i suoi tesori

Dai sigilli alle macchine per il restauro dei manoscritti, la storia di una Trani gloriosa

Uno scrigno pieno di tesori. E un'arte, quella del restauro dei manoscritti, che sopravvive al tempo. L'Archivio di Stato di Trani ha aperto le porte ai visitatori per l'1 maggio con la mostra "Segni e sigilli notarili nell'800. Il passaggio dal segno del tabellionato manuale al sigillo", che rimarrà visitabile fino al 30 giugno. Ma il tour all'Archivio di Stato di Trani, sezione di quello di Bari, rivela tesori inimmaginabili. Come l'affresco che rappresenta la Deposizione di Cristo, dipinto da un condannato a morte in quello che era il vecchio carcere criminale. Per continuare con timbri e sigilli, i carteggi degli atti notarili e anche quelli dello stato civile e del tribunale, fino alla sezione restauri dei manoscritti con tutti i macchinari e le presse.

La storia dell'istituto archivistico tranese si intreccia indissolubilmente con quella di Palazzo Valenzano, che lo ospita da più di 150 anni. L'immobile, che risale al 1762, fu acquistato dal governo borbonico nel 1790 e destinato a sede della Sacra Regia Udienza provinciale e del carcere criminale. Nel 1818, re Ferdinando I, con legge organica sugli archivi, istituì a Trani l'Archivio Suppletorio di Terra di Bari, che cominciò a funzionare solo nel 1856. Attualmente l'immobile è sede dell'Archivio Notarile Distrettuale e della sezione di Archivio di Stato.

La sezione di Archivio di Stato di Trani conserva una preziosa documentazione giudiziaria a partire dal XVII secolo, costituita dai documenti amministrativi e giudiziari della Sacra Regia Udienza, nonchè gli archivi degli uffici giudiziari preunitari e postunitari, gli atti notarili e tutti gli altri archivi delle amministrazioni statali e di enti pubblici pervenuti rispettivamente per regolare versamento o per deposito. Il cospicuo materiale, circa 61.000 pezzi archivistici, è conservato in oltre sette chilometri di scaffalatura di cui una parte compattata. Solo una parte di documenti è stata digitalizzata. Tra questi quelli anagrafici, che in questa sezione sono disponibili dal 1861 al 1938. Una parte è disponibile anche online sul sito www.antenati.san.beniculturali.it.

Il vero tesoro dell'Archivio tranese sono i restauri dei documenti manoscritti, realizzati passando sulle pagine rovinate da tarli e umidità una pasta di cellulosa disciolta in acqua; il vecchio foglio viene rinforzato con uno di carta giapponese e pressato. Un lavoro lungo, che richiede specializzazione e al quale si dedicano tre dipendenti. Un tempo erano cinque. Così sono ancora migliaia e migliaia i documenti ancora da restaurare, tutti sottoposti all'usura del tempo e delle condizioni ambientali. I volumi restaurati sono conservati in ambienti a temperature e grado di umidità ad hoc.

A fronte della paventata chiusura degli archivi di Stato, una visita in quello di Trani potrebbe essere molto utile.
© 2001-2024 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.