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La tassa sui rifiuti colpirà soprattutto commercianti e pubblici esercizi

Unimpresa Bat chiede un tavolo di concertazione con le categorie produttive

«In due anni ricavi ridotti del 75% e aumenti dei costi annuali per la sola tassa rifiuti anche di oltre il 500%. Una proporzione talmente sbilanciata che sembrerebbe studiata scientificamente per portare quelle piccole aziende, commerciali ed artigianali che ancora resistono, direttamente verso la chiusura con l'aggravante di non poter chiudere per eccesso di indebitamento». Sono state queste le parole pronunciate dal Presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, interpellato dopo il grido d'allarme lanciato da C.N.A. Trani e ripreso da molti esponenti politici locali.

Lo stesso Presidente di Unimpresa Bat ha aggiunto: «Se di tutto questo le classi dirigenti, politiche e del cosiddetto mondo della rappresentanza, sembrano non importarsene allora significa che si sono creati dei mondi paralleli che non si incontrano mai e che vedono, da una parte, chi ha la responsabilità di guidare e di amministrare le Comunità camminare in una direzione (sbagliata!) e, dall'altra, il mondo delle imprese ormai rimaste da anni orfane di qualsiasi forma di tutela sindacale. Se ad un esercizio di vendita di frutta e verdura piuttosto che ad una pescheria o ad un ristorante o bar o ad un fiorario, per una superficie media di 100 mq., viene chiesta una tassazione per la sola tassa rifiuti di oltre millecinquecento euro l'anno mentre ad una farmacia ne vengono chiesti poco più di quattrocento euro – ha dichiarato Montaruli - allora significa che il piccolo commercio è rimasto veramente orfano, isolato ed abbandonato a se stesso e questo nell'indifferenza anche di chi dovrebbe veramente proteggerlo: gli stessi consumatori. Va benissimo, quindi, l'intervento dei colleghi della C.N.A. come anche quelli, in verità più di circostanza, di esponenti politici locali, così come va benissimo - conclude il Presidente - l'invito alla convocazione di un immediato tavolo di concertazione con le categoria produttive, allargato alle rappresentanze dei consumatori ed utenti, in modo da comprendere anche quanto la determinazione di tali tariffe sia stata o meno influenzata dalle elevatissime percentuali di evasione e di elusione che incidono fortemente sulla tassazione generale».

Viene chiesta, quindi, la convocazione immediata del tavolo di concertazione permanente, già costituito ufficialmente alcuni mesi fa a Trani e voluto dal Sindaco Riserbato che lo presiede. Di quel tavolo di concertazione fa parte anche proprio Unimpresa Bat che ritiene esso debba agire al di fuori di qualsiasi logica politica o partitica che possa strumentalizzare un argomento così importante e vitale proprio nel momento in cui le imprese del territorio provinciale Bat si apprestano a chiudere i bilanci di fine anno e si stima che oltre il 27% di esse chiuderà definitivamente entro il prossimo 31 dicembre. «Siamo certi – affermano dall'Associazione di Categoria - che con il Presidente Michele De Marinis e con altri colleghi di buona volontà saremo in grado non solo di incidere nei punti deboli di questa deliberazione ma anche di approfondire talune condizioni che mortificano l'interesse generale delle categorie così come vanno attuati tutti gli strumenti di recupero delle enormi risorse che ancora sono da recuperare e che rappresentano proprio elemento di detassazione dell'imposizione generale ma anche strumenti di abbattimento delle tariffe in un momento di persistente crisi settoriale».
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