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Cronaca

Morte Teresa Sunna, le indagini si estendono in Inghilterra

La Procura di Trani ha inoltrato la richiesta per indagare all'estero. Si cerca il presunto colpevole dello scambio di sostanze

Si estendono oltre i confini del Belpaese le ricerche del quarto presunto responsabile della morte di Teresa Sunna, la 28enne di Trani deceduta a Barletta il 24 marzo scorso dopo aver sostenuto un test per intolleranza alimentare dell'helycobacter pylori nello studio privato del medico gastroenterologo Ruggiero Spinazzola. La donna era stata vittima di avvelenamento da sodio nitrito, ingerito perché propedeutico al breath test, esame utile per valutare eventuali intolleranze alimentari. Altre due donne, Addolorata Piazzolla, di 62 anni, di Margherita di Savoia, e Anna Abbrescia, la 32enne di Altamura, si erano sentite male nello stesso studio dopo un'iniezione, e furono ricoverate per alcuni giorni presso il reparto di medicina dell'ospedale "Dimiccoli" di Barletta. La Procura di Trani ha infatti inoltrato all'autorità giudiziaria del Regno Unito la richiesta di rogatoria internazionale atta a far luce sull'acquisto del nitrito di sodio, scambiato per sorbitolo, che portò alla repentina morte della donna tranese. Il decesso fu motivato dalla presenza dell'additivo acquistato dallo studio su Ebay da un'azienda inglese, la Mistral, e passato prima dalla Cargill di Rovigo e dalla azienda irlandese Brenntag.

Le indagini condotte dalla procura di Trani avevano subito appurato la tesi secondo la quale ad aver ucciso la ragazza è stata un'etichetta sbagliata. Nella confezione che avrebbe dovuto contenere sorbitolo (la sostanza usata comunemente per i test sulle intolleranza alimentari) in realtà c'era nitrito di sodio. La scheda tecnica allegata alla confezione utilizzata nel centro medico di Barletta dove si è consumata la tragedia garantiva che si trattava di sorbitolo. Le indagini delle procura sono ora rivolte ad individuare il responsabile di questo clamoroso errore. Il sorbitolo era stato prodotto in un Comune in Provincia di Rovigo dalla multinazionale Cargill ed era poi stato mandato in diverse sedi distaccate presenti nel Regno Unito, in Germania ed in Svizzera da dove poi fu rivenduto sul mercato in piccoli blocchi attraverso eBay, dove lo studio medico avrebbe acquistato una partita proveniente dall'inghilterra. Furono fatali alla Sunna infatti i cinque grammi di nitrito di sodio, già letale se assunto in quantità superiori al grammo e mezzo, scambiato per sorbitolo: uno scambio che non avvenne nello studio medico Spinazzola, e tantomeno può essere ricondotto alla Cargill, azienda che non produce nitrito di sodio ma dalla quale la Brenntag aveva acquistato il sorbitolo poi venduto alla Mistral.

Spinazzola fu interdetto il 19 aprile dall'esercizio della professione di medico per 2 mesi. Il provvedimento fu emesso dal gup del tribunale di Trani, Margherita Grippo, su richiesta del pm inquirente Michele Ruggiero. Contestualmente lo studio medico Spinazzola fu posto sotto sequesro probatorio. Gli accertamenti attengono alle ipotesi di reato di omicidio colposo, detenzione di farmaci guasti perché scaduti di validità e l'apertura al pubblico di un ambulatorio medico privo delle autorizzazioni richieste. Al contempo sono indagati per cooperazione in omicidio colposo oltre al titolare dell'ambulatorio, un altro medico suo collaboratore, il dottor Donato Pappagallo, il quale aveva in cura la ragazza a Molfetta, e Ettore Cicinelli, lo spedizioniere che ordinò sul sito eBay la confezione di nitrito di sodio scambiata per sorbitolo. Un nutrito elenco di persone che andrà arricchito: i magistrati della Procura di Trani, con la richiesta di rogatoria internazionale in direzione UK, vogliono ora risalire anche all'identità del responsabile dello scambio di sostanze o di etichettatura tra i due prodotti.
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