Territorio
Pendolari Trenitalia in condizioni bestiali
Viaggio a bordo del treno regionale per Bari. Nelle ore di punta un vero e proprio inferno
Puglia - sabato 27 aprile 2013
11.02
La protesta di Azione Universitaria di Trani, con il supporto simbolico delle maschere da maiali, ci ricorda quanto siano "bestiali" le condizioni del treno regionale delle 12.30. Un incubo quando si nomina il regionale proveniente da Lecce e diretto a Foggia: il convoglio fa tutte le fermate (tranne Bari zona industriale) ed è l'unico treno disponibile nella fascia oraria mattutina centrale, perché l'ultimo è quello delle 10.10. Il calvario interessa anche i pendolari che prendono i treni seguenti a partire dalle ore 13.05; numero dei vagoni sempre minore, treni assenti negli orari intermedi, ritardi e soppressioni contingenti fanno della fruizione dei treni un vero terno al lotto.
La situazione proposta dai "maiali pendolari" è fin troppo verosimile: odori sgradevoli, persone schiacciate l'una contro l'altra, spintoni perché non si sa da dove poter entrare, strattoni perché non si sa da dove poter uscire. Per noi viaggiatori abbonati non è insolito udire commenti del tipo "schiacciati come sardine", "un viaggio della speranza", "neanche i poveri deportati in tempi di guerra". Sono le lamentele di chi paga per un servizio e non ne usufruisce nelle condizioni sperate; non basta esser trasportati per sentirsi tutelati. Quella di Trenitalia è un'utenza pagante e manca un'ottimizzazione del servizio pubblico elargito. Il Codacons ha sollevato grandi polemiche contro Trenitalia per i suoi disservizi ai consumatori, ma anche solo segnalare all'indirizzo email redazione@traniviva.it i vostri malcontenti sulla questione potrebbe essere un passo avanti per "viral complains" alquanto pungenti.
Per risalire dal limbo infernale di certi treni, in realtà, dovremmo chiedere la mediazione delle nostre "Beatrici" regionali, affinché intercedano per i peccatori pendolari e sfoltiscano quanto meno le bolge mettendo a disposizione più traghettatori. Non chiediamo il vivalto paradisiaco ogni mezz'ora ma qualche Caronte in più, magari fiancheggiato da Cerbero controllore, non farebbe affatto male.
La situazione proposta dai "maiali pendolari" è fin troppo verosimile: odori sgradevoli, persone schiacciate l'una contro l'altra, spintoni perché non si sa da dove poter entrare, strattoni perché non si sa da dove poter uscire. Per noi viaggiatori abbonati non è insolito udire commenti del tipo "schiacciati come sardine", "un viaggio della speranza", "neanche i poveri deportati in tempi di guerra". Sono le lamentele di chi paga per un servizio e non ne usufruisce nelle condizioni sperate; non basta esser trasportati per sentirsi tutelati. Quella di Trenitalia è un'utenza pagante e manca un'ottimizzazione del servizio pubblico elargito. Il Codacons ha sollevato grandi polemiche contro Trenitalia per i suoi disservizi ai consumatori, ma anche solo segnalare all'indirizzo email redazione@traniviva.it i vostri malcontenti sulla questione potrebbe essere un passo avanti per "viral complains" alquanto pungenti.
Per risalire dal limbo infernale di certi treni, in realtà, dovremmo chiedere la mediazione delle nostre "Beatrici" regionali, affinché intercedano per i peccatori pendolari e sfoltiscano quanto meno le bolge mettendo a disposizione più traghettatori. Non chiediamo il vivalto paradisiaco ogni mezz'ora ma qualche Caronte in più, magari fiancheggiato da Cerbero controllore, non farebbe affatto male.