Cronaca
Sequestro della discarica, i nomi degli indagati
Si tratta di rappresentanti istituzionali, dipendenti pubblici e dirigenti regionali
Trani - giovedì 15 gennaio 2015
13.01
Sono accusate a vario titolo di disastro ambientale aggravato, di gestione continuata di rifiuti nonostante la mancanza di autorizzazioni e di emissioni di biogas nell'atmosfera, le 16 persone indagate dalla Procura della Repubblica di Trani nell'ambito dell'operazione che nella mattinata di giovedì ha portato al nuovo sequestro della discarica comunale gestita da Amiu.
Il provvedimento, firmato dal Pubblico Ministero Michele Ruggiero, si è reso necessario in quanto incombente e concreto il rischio di esplosione della stessa discarica con il conseguente pericolo per la pubblica incolumità, oltre che quella del personale della struttura, a causa della mancata realizzazione di un impianto di captazione del biogas prodotto dalla decomposizione dei rifiuti.
Scattati dunque i sigilli da parte dei Carabinieri del Noe di Bari, coadiuvati nelle operazioni dai colleghi della Compagnia di Trani che hanno, inoltre notificato le 16 iscrizioni nel registro degli indagati tutte a carico di rappresentanti istituzionali, dipendenti pubblici e dirigenti regionali. Tra i nomi figurano: Luigi Riserbato, Giuseppe De Simone, Giuseppe Tarantini, Giseppina Chiarello, Giuseppe Affatato, Antonello Ruggiero, Franco Sotero, Francesco Di Toma, Pasquale Sorrenti, Michele Zecchillo, Domenico Angiolella (Capo settore tecnico responsabili della discarica), Renato Monterisi (Capo reparto tecnico dell'impianto), Antonello Antonicelli (Dirigente Rifiuti Regione Puglia), Giovanni Campobasso (Ciclo rifiuti Regione), Giuseppe Tedeschi, Giuseppe Maestri, oltre l'Amiu come persona giuridica
Pesanti le accuse. Secondo la Procura di Trani, infatti, questi concorrevano consapevolmente al determinare un disastro ambientale. Per alcuni di loro addirittura c'è l'omissione di atti d'ufficio, visto che dopo aver accertato le criticità, omettevano indebitamente di attivare le opportune azioni al fine di scongiurare l'aggravarsi della situazione. E poi l'emissione in atmosfera di gas non autorizzati e la continuata gestione dell'impianto anche in assenza di autorizzazioni.
Il provvedimento, firmato dal Pubblico Ministero Michele Ruggiero, si è reso necessario in quanto incombente e concreto il rischio di esplosione della stessa discarica con il conseguente pericolo per la pubblica incolumità, oltre che quella del personale della struttura, a causa della mancata realizzazione di un impianto di captazione del biogas prodotto dalla decomposizione dei rifiuti.
Scattati dunque i sigilli da parte dei Carabinieri del Noe di Bari, coadiuvati nelle operazioni dai colleghi della Compagnia di Trani che hanno, inoltre notificato le 16 iscrizioni nel registro degli indagati tutte a carico di rappresentanti istituzionali, dipendenti pubblici e dirigenti regionali. Tra i nomi figurano: Luigi Riserbato, Giuseppe De Simone, Giuseppe Tarantini, Giseppina Chiarello, Giuseppe Affatato, Antonello Ruggiero, Franco Sotero, Francesco Di Toma, Pasquale Sorrenti, Michele Zecchillo, Domenico Angiolella (Capo settore tecnico responsabili della discarica), Renato Monterisi (Capo reparto tecnico dell'impianto), Antonello Antonicelli (Dirigente Rifiuti Regione Puglia), Giovanni Campobasso (Ciclo rifiuti Regione), Giuseppe Tedeschi, Giuseppe Maestri, oltre l'Amiu come persona giuridica
Pesanti le accuse. Secondo la Procura di Trani, infatti, questi concorrevano consapevolmente al determinare un disastro ambientale. Per alcuni di loro addirittura c'è l'omissione di atti d'ufficio, visto che dopo aver accertato le criticità, omettevano indebitamente di attivare le opportune azioni al fine di scongiurare l'aggravarsi della situazione. E poi l'emissione in atmosfera di gas non autorizzati e la continuata gestione dell'impianto anche in assenza di autorizzazioni.