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Eventi e cultura

Tra Pink Floyd, fantasmi e varchi nel tempo: uno spettacolo la presentazione del nuovo libro di Rino Negrogno

Un avvincente formula per invitare alla lettura de "L'inconsistenza dei giorni"

Una vera e propria sorpresa la presentazione dell'ultimo libro di Rino Negrogno: chi si aspettava il solito botta e risposta tra un intervistatore e lo scrittore, si è trovato a essere spettatore della rappresentazione di un romanzo attraverso l'evocazione con letture e musica delle atmosfere tra sogno, realtà, e, appunto, "L'inconsistenza dei giorni" e del tempo che ne è la vera protagonista.

Le pareti dal sapore antico della pietra a vista a Palazzo Beltrani e un pubblico foltissimo hanno fatto da cassa di risonanza non solo agli assaggi di alcuni capitoli di un romanzo che racchiude in sé - nella cornice di frammenti di memoria personale e di una Trani ben disegnata e riconoscibile nei suoi luoghi, nel suo mare, nelle sue tradizioni - un misto di fantasy, gotico, e anche un pizzico di thriller, in un fiato sospeso che cattura fin dalle prime pagine; ma anche alle straordinarie performance musicali eseguite, le cover di brani dei Pink Floyd che davvero hanno trascinato il pubblico in quella sorta di varco spazio temporale che nel romanzo è un luogo fisico del nostro lungomare. Un varco che i lettori ovviamente andranno a cercare e riconoscere chissà, a provare a scavalcare il tempo , ma che ieri davvero ha trascinato in una dimensione quasi sovrannaturale grazie alla potenza artistica dei due esecutori dei brani della leggendaria band britannica.

Da un lato l'apertura - col botto, è il caso di dire - e gli intermezzi dell'ncontro eseguiti da Antonio Negrogno e Antonio Mazzilli, che hanno fatto rivivere quel rock che sembra accompagnare l'armonia dell'Universo, quella oltre "The dark side of the moon" dei Pink Floyd .

Dall'altro i capitoli letti inizialmente dallo stesso Negrogno con appeal da interprete teatrale , introdotti da versi del suo amato Dante Alighieri in virtù di un viaggio in mondi passati, dopo un'introduzione fatta di gratitudine verso persone care che l'hanno portato alla pubblicazione e presentazione del suo romanzo; e poi da Stefania De Toma, che ha introdotto la serata e ha proseguito le letture in soccorso di una inevitabile emozione sopraggiunta nel corso della serata al suo protagonista, letture che hanno coinvolto quasi a far immaginare già una sceneggiatura teatrale o, chissà, cinematografica.

Perché l'emozione, il peso specifico dell'emozione, era davvero alto: non solo per la presenza in platea di Pablo di Palo , figlio del professor Mimì di Palo - il maestro di sempre e da poco scomparso cui Rino ha dedicato quest'ultima opera - e Ena D'Alfonso, la moglie del professore, con la quale, in un duetto a distanza, a fior di labbra l'una e con gran voce l'altro, hanno recitato versi di Dante; ma anche per la " reunion" dopo trentacinque anni in una esibizione comune con suo fratello Antonio - professionista che calca le scene dei concerti di grandi artisti come Vinicio Capossela e Manu Chao - e l'amico di sempre Antonio Mazzilli, a sua volta virtuoso musicista.

I tre fino al 1988 avevano infatti suonato insieme (Rino era alle tastiere): ma ieri, in un trio in cui alle doti musicali Rino ha sostituito quelle letterarie, i due Antonio e hanno eseguito con le loro chitarre elettriche una performance che ha letteralmente fatto "tremare" di brividi Palazzo Palmieri e il fondo dell'anima di tutti i presenti nelle esecuzioni di classici del rock come "Shine on you crazy diamond" e "Confortably numb" .

Grande gioia anche per i giovani di Tranensis, l'associazione con la quale Rino Negrogno ha scelto di presentare a Trani l'anteprima di questa sua nuova fatica letteraria e con cui ha collaborato già dall'estate scorsa con una delle bellissime Agorà in Villa comunale; in nome di un impegno e una passione con cui da poco più di un anno questi ragazzi dimostrano l'amore per la Città e la voglia di far sedimentare cultura nel cuore delle persone attraverso la sua storia e i suoi protagonisti contemporanei.
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