Trani 2012, Tarantini presenta i saggi del PdL e gli obiettivi

Pinuccio Tarantini presenta i tre saggi del PdL: come da noi anticipato, la delegazione trattante che avrà il compito di definire le alleanze programmatiche per le prossime amministrative è composta da Franco Capone, Giuseppe Laricchia e Nicola Quinto: «Non sono ambasciatori di alcuno, rappresentano più mondi all'interno di una partito vasto come il PdL, hanno equilibrio e saranno del tutto indipendenti».

Il coordinamento provinciale esigeva risposte entro la metà di ottobre, Tarantini invoca l'extra time: «In politica non ci sono tempi, cercheremo di fare il prima possibile per fornire una proposta di univoca ma il percorso di avvicinamento alle elezioni a mio avviso deve partire da altri presupposti. La prima cosa da fare è individuare il perimetro della coalizione e verificare le coincidenze sulle idee e sui programmi. I nomi dei possibili candidati non possono prescindere da queste condizioni. Bisogna capire prima chi vuol stare con noi, circoscrivere l'ambito della coalizione, fissare delle regole senza arroganza ma dicendo fermamente no a patti d'interesse».

La delegazione trattante avrà carta bianca. «Fosse per me – dice Tarantini - non dialogherei con tutti, ma i tre saggi devono essere autonomi nelle scelte. Il confronto potrà essere aperto anche con le forze politiche che adesso non sono in maggioranza o che non ne fanno più parte. Nessuna preclusione anche per i movimenti civici». Riguardo all'apertura rivolte da alcuni esponenti del partito al terzo polo ed all'Udc in particolare, Tarantini si sbilancia poco: «Il punto di partenza è la sovrapponibilità dei programmi. Se ci sono forze che si ritengono realmente centriste, esse sono ispirate da principi che coincidono con i nostri, non a caso facciamo parte in Europa dello stesso partito. Se poi l'alleanza deve essere determinata da altri fattori non possiamo che prenderne atto. L'apertura al dialogo la condivido, era giusta ma il punto fondamentale deve essere l'accordo sui programmi». Una bozza di programma ancora non c'è. «Si stringeranno intese su un'idea di città realmente compatibile, nel solco di quanto fatto in questi anni. Isole pedonali, piste ciclabili, raccolta differenziata, turismo culturale. Questa è la strada da percorrere».

Inevitabile le domande sul toto-candidati. Tarantini spiega: «Il PdL è un grande partito e sono certo che sarà in grado di formulare una sua proposta autorevole. Qualora ve ne dovessero essere più di una bisognerà fare una sintesi su una persona. Nulla vieterà ai nostri alleati di fornire nomi se all'interno dei partiti del centrodestra si ravvisano figure autorevoli da poter mettere al servizio della coalizione. Il processo però non può essere ridotto ad una elencazione di nomi: la base è la verifica preventiva sui programmi, fermo restando che non sappiamo quali saranno le direttive nazionali e se saremo chiamati a dover svolgere le primarie di coalizione. Per quanto mi riguarda, il candidato sindaco ideale deve avere capacità di coinvolgimento popolare, una buona capacità di condurre un gruppo politico e volontà di portare avanti un programma già avviato nel 2003».