Marco Pilone
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Vita di città

"Trani di scena" 10 anni dopo: il giudice ordina al Comune di pagare 40 mila euro

Marco Pilone aveva dovuto provvedere di tasca sua per le compagnie

Tutti gli amministratori e funzionari coinvolti nei presunti sprechi del cartellone dell'Estate tranese 2006 sono stati assolti in Appello. Ma i conti continuano a non tornare. Almeno per la compagnia teatrale Teatro Mimesis di Marco Pilone, che per quel cartellone aveva organizzato la rassegna "Trani di Scena", 27 spettacoli teatrali da realizzarsi dall'1 al 27 agosto. Dieci anni dopo il giudice dell'Esecuzione mobiliare del Tribunale di Trani ha stabilito che il Comune dovrà pagare la complessiva somma di 39.496,84 euro (comprese spese legali, di registrazione e altro) alla compagnia teatrale, al termine della procedura promossa da questa contro Amet Iniziative Speciali (Aigs), società partecipata del Comune.

Per l'estate del 2006 Pilone aveva messo su un programma da 51mila euro, che non prevedeva onorari né per lui (in qualità di direttore artistico) né per l'associazione. Dopo il via libera degli uffici comunali Pilone si era dato da fare per allestire il cartellone di spettacoli, anche se ben presto venne fuori che il Comune aveva stanziato 47 mila euro e non 51mila e nella lettera di conferimento dell'incarico ricevuta si diceva soltanto che "Trani di Scena" era inserita nel cartellone dell'Estate tranese 2006 e che i rapporti amministrativi e di liquidazione sarebbero stati intrattenuti con la società Aigs.

Gli spettacoli andarono in scena, ma Pilone non vide mai i soldi promessi mentre le compagnie che li avevano realizzati reclamavano i compensi. Così che Pilone fu costretto a pagarle di tasca propria. A maggio del 2008 l'artista tranese venne chiamato dal liquidatore di Aigs per stipulare una transazione che riduceva da 47mila euro (oltre l'Iva) a 42.300 euro (Iva compresa) il dovuto per il cartellone. Ma, a parte la rinuncia non indifferente, Pilone otteneva subito soltanto 10mila euro (Iva compresa), mentre gli altri 32mila gli sarebbe stati versati non appena Aigs fosse stata rifinanziata. Cosa mai avvenuta, evidentemente. Così che a Pilone non è rimasto che rivolgersi al Tribunale per far valere i propri diritti. E al Comune, ora, non resta che pagare.
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