Politica
Verdi Trani, che ne è stato del Pug approvato più di sei anni fa?
«Basta con l'eliminazione ingiustificata di aree verdi pubbliche e private»
Trani - mercoledì 20 agosto 2014
15.43
Nuova nota critica da parte Verdi Trani. Questa volta gli esponenti Michele di Gregiorio e Francesco Laurora sul famoso piano Pug approvato dalla maggioranza ben oltre sei anni fa. Ma ad oggi i risultati promessi non stati raggiunti, anzi molti spazi verdi sono stati eliminati.
Così scrivono: «Con la speranza che il Nostro Santo Patrono possa portare consiglio a chi di dovere evitando che l'abbaglio degli imminenti fuochi d'artificio oscuri la tristissima realtà di una città oramai stremata riportiamo l'attenzione sulle problematiche quotidiane che incidono sulla qualità della vita dei cittadini. Il 31.3.2009, giorno fatidico per questa città, veniva approvato a maggioranza, con la sola opposizione dei sottoscritti e del collega De Laurentis, il nuovo Pug foriero, a detta di alcuni, di ricchezze inestimabili per la città ed i Tranesi. Noi non votammo quel Pug poiché, come dimostrato dall'intervento degli uffici Regionali, assolutamente sovradimensionato e calibrato su una popolazione di circa 100 mila abitanti, con ogni conseguenza in tema di cementificazione, perchè privo del c.d. Piano dei servizi (la previsione di aree destinata al mercato settimanale, ai parcheggi, agli spettacoli viaggianti, ai viaggiatori in camper etc), perché non prevedeva la realizzazione della Vas (valutazione ambientale strategica) etc. Dopo oltre sei anni possiamo con tranquillità affermare che "l'Eldorado" (inteso come ricchezza) promesso non è stato raggiunto ed abbiamo assistito solo ed esclusivamente all'abbattimento e/o trasformazione di aree di enorme pregio della nostra città: Oleificio La Pietra (con salvezza di Villa Bini per il vincolo esistente), la Fonderia Giustozzi, Villa Monetti (dov'è finita l'area verde?), villa Di Corato, Villa "Mio rifugio" in via Bisceglie etc».
Proseguono: «Tralasciando le polemiche sui tanti PUE (piani urbanistici esecutivi) approvati dalla Giunta e sottratti dal dibattito del Consiglio Comunale, le vicende Giudiziarie, la sofferenza atavica dell'Ufficio tecnico Comunale per la carenza del personale, il "fantastico" PUE di Pozzopiano, salutato entusiasticamente da alcuni che dovrebbe lasciare in dote ai Tranesi lo splendido Giardino Telesio (chissà chi pagherà mai i costi di bonifica dell'area e di manutenzione nel tempo!) abbiamo anche assistito allo stravolgimento di tante aree verdi, anche spontanee e private. Purtroppo per le aree private siamo consapevoli del fatto che l'amministrazione non ha poteri di intervento sulle scelte, tuttavia non possiamo sottolineare il fatto che oramai tante piccole oasi di verde presenti in città in aree private ,ad esempio quella contenuta nell'area urbanizzata tra via Superga, via Di Vittorio e Via delle Tufare, sono oramai parte integrante del paesaggio cittadino. Per questo all'epoca suggerimmo, inascoltati naturalmente, di prevedere nelle Norme Tecniche di attuazione una norma come quella già esistente all'art. 10.04 che tutela le alberature di alto fusto in caso di interventi edilizi, anche la possibile tutela, nel rispetto dell'autonomia dei privati, per quelle aree verdi, pur non particolarmente pregiate, ma comunque utili a rendere migliore la vivibilità della nostra città».
Questa la soluzione da loro proposta: «A distanza di anni, in considerazione del fatto, che oramai nella nostra città al verde sono rimaste le tasche dei cittadini, riteniamo che sia opportuno intervenire in tal senso iniziando con il censimento di tutte le aree verdi, pubbliche e private, cittadine e ponendo in atto una sorta di "moral suasion" nei confronti dei privati affinché tutelino, nel rispetto delle norme, quanto più possibile le aree verdi esistenti, senza il taglio indiscriminato, a volte giustificato per esigenze di sicurezza, soprattutto degli alberi di alto fusto che comunque possono essere sostituiti da essenze meno invasive. Oltre a ciò dovrebbe essere aggiornato il Regolamento della gestione del verde, pubblico e privato, in modo da permettere agli operatori di lavorare con regole certe. Il tutto in attesa che finalmente si proceda alla realizzazione dei servizi ( piscina, campi sportivi, parchi etc) all'interno del quartiere Europa dove lo strumento del c.d. "Contratto di quartiere" approvato per riqualificare ha solo, al momento, permesso la costruzione di altri edifici».
Così scrivono: «Con la speranza che il Nostro Santo Patrono possa portare consiglio a chi di dovere evitando che l'abbaglio degli imminenti fuochi d'artificio oscuri la tristissima realtà di una città oramai stremata riportiamo l'attenzione sulle problematiche quotidiane che incidono sulla qualità della vita dei cittadini. Il 31.3.2009, giorno fatidico per questa città, veniva approvato a maggioranza, con la sola opposizione dei sottoscritti e del collega De Laurentis, il nuovo Pug foriero, a detta di alcuni, di ricchezze inestimabili per la città ed i Tranesi. Noi non votammo quel Pug poiché, come dimostrato dall'intervento degli uffici Regionali, assolutamente sovradimensionato e calibrato su una popolazione di circa 100 mila abitanti, con ogni conseguenza in tema di cementificazione, perchè privo del c.d. Piano dei servizi (la previsione di aree destinata al mercato settimanale, ai parcheggi, agli spettacoli viaggianti, ai viaggiatori in camper etc), perché non prevedeva la realizzazione della Vas (valutazione ambientale strategica) etc. Dopo oltre sei anni possiamo con tranquillità affermare che "l'Eldorado" (inteso come ricchezza) promesso non è stato raggiunto ed abbiamo assistito solo ed esclusivamente all'abbattimento e/o trasformazione di aree di enorme pregio della nostra città: Oleificio La Pietra (con salvezza di Villa Bini per il vincolo esistente), la Fonderia Giustozzi, Villa Monetti (dov'è finita l'area verde?), villa Di Corato, Villa "Mio rifugio" in via Bisceglie etc».
Proseguono: «Tralasciando le polemiche sui tanti PUE (piani urbanistici esecutivi) approvati dalla Giunta e sottratti dal dibattito del Consiglio Comunale, le vicende Giudiziarie, la sofferenza atavica dell'Ufficio tecnico Comunale per la carenza del personale, il "fantastico" PUE di Pozzopiano, salutato entusiasticamente da alcuni che dovrebbe lasciare in dote ai Tranesi lo splendido Giardino Telesio (chissà chi pagherà mai i costi di bonifica dell'area e di manutenzione nel tempo!) abbiamo anche assistito allo stravolgimento di tante aree verdi, anche spontanee e private. Purtroppo per le aree private siamo consapevoli del fatto che l'amministrazione non ha poteri di intervento sulle scelte, tuttavia non possiamo sottolineare il fatto che oramai tante piccole oasi di verde presenti in città in aree private ,ad esempio quella contenuta nell'area urbanizzata tra via Superga, via Di Vittorio e Via delle Tufare, sono oramai parte integrante del paesaggio cittadino. Per questo all'epoca suggerimmo, inascoltati naturalmente, di prevedere nelle Norme Tecniche di attuazione una norma come quella già esistente all'art. 10.04 che tutela le alberature di alto fusto in caso di interventi edilizi, anche la possibile tutela, nel rispetto dell'autonomia dei privati, per quelle aree verdi, pur non particolarmente pregiate, ma comunque utili a rendere migliore la vivibilità della nostra città».
Questa la soluzione da loro proposta: «A distanza di anni, in considerazione del fatto, che oramai nella nostra città al verde sono rimaste le tasche dei cittadini, riteniamo che sia opportuno intervenire in tal senso iniziando con il censimento di tutte le aree verdi, pubbliche e private, cittadine e ponendo in atto una sorta di "moral suasion" nei confronti dei privati affinché tutelino, nel rispetto delle norme, quanto più possibile le aree verdi esistenti, senza il taglio indiscriminato, a volte giustificato per esigenze di sicurezza, soprattutto degli alberi di alto fusto che comunque possono essere sostituiti da essenze meno invasive. Oltre a ciò dovrebbe essere aggiornato il Regolamento della gestione del verde, pubblico e privato, in modo da permettere agli operatori di lavorare con regole certe. Il tutto in attesa che finalmente si proceda alla realizzazione dei servizi ( piscina, campi sportivi, parchi etc) all'interno del quartiere Europa dove lo strumento del c.d. "Contratto di quartiere" approvato per riqualificare ha solo, al momento, permesso la costruzione di altri edifici».