Via Torrente Antico
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Vita di città

Via Torrente antico: una storia sempre uguale di rifiuti e incendi

I terreni nei quali vengono riversate montagne di spazzatura sono privati

Ma è possibile che ci sia tanta difficoltà a capire che esiste un'isola ecologica in via Finanzieri a disposizione del pubblico per riversare qualunque tipo di rifiuto? È possibile che ci sia ancora gente che svuota la propria cantina che fa un trasloco e riempia scatoloni di roba che non serve più - come quella che si vede nelle foto - probabilmente anche magazzini di merce - sono stati fotografati anche rotoli di tessuto - e la va a riversare magari di notte e poi a incendiare In via Torrente Antico, come una consuetudine illegale legittimata dal tempo? Chi abita nei dintorni è veramente sfiancato dal fatto di vivere nei pressi di quella che ogni giorno appare come una sorta di discarica diffusa, nonché, soprattutto, di altamente nocivo altamente dannoso, focolaio di diossina e altri gas tossici che si sprigionano dagli incendi che lì vengono appiccati. È possibile infine che non si sappia che esiste una legge in materia di abbandono dei rifiuti in vigore dall'ottobre 2023, la N. 237, che prevede sanzioni penali pecuniarie molto, molto salate, che solo per chi butta in terra un mozzicone di sigaretta ? Evidentemente no. E sarebbe bene saperlo, così come fare in modo che queste aree cosiddette nevralgiche e decisamente conosciute, siano presidiate da forze dell'ordine o da telecamere, almeno, per individuare e sanzionare i colpevoli meritano.

Stralci della legge: «Chiunque abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con l'ammenda da mille euro a diecimila euro. Se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena è aumentata fino al doppio".abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con l'ammenda da mille euro a diecimila euro. Se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena è aumentata fino al doppio.

Sanzioni penali, dunque, per gli abbandoni di rifiuti effettuati anche da un comune cittadino privato, al pari di quelli effettuati da un titolare d'impresa o responsabile di ente, abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con l'ammenda da mille euro a diecimila euro. Se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena è aumentata fino al doppio. Al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e per limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell'ambiente di rifiuti di piccolissime dimensioni, quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, è vietato l'abbandono di tali rifiuti sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi. È, altresì, vietato l'abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi. la disciplina sanzionatoria amministrativa per l'abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni e dei rifiuti prodotti da fumo. Esso, infatti, stabilisce: Chiunque viola il divieto di cui all'articolo 232-ter è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trenta a euro centocinquanta. Se l'abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo di cui all'articolo 232-bis, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio».
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