Chiaro e Tondo

De Simone faccetta nera. Su aree pedonali rassegnatevi

Chiaro e Tondo 182

Due aspetti hanno attirato l'attenzione di chi scrive in questa piovosa settimana autunnale: Peppino De Simone che spera ancora di avere risposte dal Presidente della Regione e la lettera del Presidente della Camera penale Tullio Bertolino, rivolta al Sindaco Tarantini. Credo già di potermi sostituire ai riceventi e di poter dare delle risposte virtuali ad entrambi. Il mio è un gioco letterario, o meglio retorico; non pensino gli interessati dunque di trovarsi dinanzi ad uno che mette il naso nei carteggi altrui. Per De Simone penso che ci sia poco da chiedere: a parte che il Nichi nazionale, ormai possiamo chiamarlo così, è troppo impegnato nella corsa ad ostacoli che potrebbe/dovrebbe portarlo alla gran battaglia delle primarie (che tra l'altro è abituato a vincere), ergo alla corsa come candidato premier della sinistra. Figuriamoci se si mette a rispondere al nostro Peppino. E poi sulla sanità e sui rifiuti mi pare che le domande configurino già una risposta ( le famose domande retoriche che mi hanno insegnato a riconoscere al Liceo: a proposito un grazie ed un addio alla cara prof. Pasqua De Martino, storica docente di matematica del "De Sanctis", che ha sopportato con pazienza la mia idiosincrasia con la sua materia): per la Sanità è già da tempo in atto un subdolo (nemmeno tanto) smantellamento camuffato da riordino & taglio del nostro Ospedale; sui rifiuti la situazione è sempre più esplosiva e la soluzione Trani è sempre la più gettonata quando vanno in tilt discariche di paesi vicini. Quindi al consigliere De Simone, novella "faccetta nera", non resta che aspettare e sperare che l'ora (della risposta vendoliana) si avvicini. Se mai ci sarà. Il "faccetta nera" è per esigenze di testo, ci mancherebbe: non c'è mai stato un democristiano più democristiano di lui fino nelle vene. O continuando col cazzeggio potremmo dire che la sua faccetta potrà diventare sempre più nera per le risposte che probabilmente non avrà. Lui infatti è costantemente incazzato nero, come l'automobilista di Gioele Dix, ve lo ricordate?

Sulla questione area pedonale mi permetto di anticipare la risposta che attende Tullio Bertolino: il sindaco, se confermerà la sua intenzione, già rivelata in un colloquio della scorsa primavera col sottoscritto, non farà alcuna smentita. E' sua intenzione, ma proprio un suo pallino, allargare il più possibile l'area pedonale inerente il Centro Storico, a cominciare guarda caso dalla zona tra il Tribunale ed il Castello Svevo. Me la ricordo ancora la frase, pronunciata all'uscita da Palazzo Beltrani, per il ricordo di Michele Ladogana: " Vedrai che un po' alla volta faremo tutto il centro storico pedonale, pezzo a pezzo, ce la faremo" e svoltando dopo il Palazzo Arcivescovile: " E ripartiremo proprio da lì- indicando col dito indice davanti a lui- ." E infatti si stagliava al nostro cospetto, mentre parlava, l'ammasso di auto parcheggiate tra il Castello ed il Tribunale-. Altro che smentita… Quello c'ha il chiodo fisso. ( Per la serie Sindaco reality, adesso non mi fregate l'idea!)

Non me ne vogliano dunque avvocati e magistrati, ma questa è anche una mia vecchia battaglia giornalistica, poiché una città d'arte come Trani (basta con la polemica sulla città turistica, non siamo Rimini), come tutte le altre città d'arte italiane, non deve avere auto e suv dinanzi a piazze ed edifici storici. Se ne facciano una ragione i cittadini o gli avvocati: l'arte di Trani deve essere liberata da quell'ammasso di carrozzerie più o meno lussuose, da quell'odioso fumo di marmitta, da quei pneumatici da formula 1. Se ben sorvegliata, tutta l'area della ex distilleria potrebbe essere adattata a parcheggio per il personale del Tribunale, così come altre strade parallele all'inizio di Via Mario Pagano. Rassegnatevi!
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