Chiaro e Tondo

Il fascino indiscreto della dimenticanza

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Il verbo "dimenticare" è una voce che spesso e volentieri viene associata all'azione politica. Naturalmente non fanno eccezione in tal senso i nostri governanti locali. Tanti e tali sono gli esempi di elementi, idee e progetti richiamati all'occorrenza per un profilo o campagna elettorale, un discorso, un'intervista televisiva, in cui fa sempre un certo effetto sparare, illudere, evocare e stupire con effetti speciali. Tanto poi non se ne farà quasi nulla e la gente dimenticherà. La dimenticanza diviene dunque una categoria del fare politico e del subire popolare. Questo avviene anche in occasione d'iniziative promosse per esaltare talenti nostrani.

La nostra amministrazione s'era mossa in tal senso quest'estate promuovendo una manifestazione per premiare le personalità accademiche di origini tranesi. Ottima iniziativa, non c'è dubbio. Alcuni di quei premiati erano apparsi anche sulle nostre Pagelle, qualche tempo prima. Ma ecco in agguato la categoria della Dimenticanza. Svariati docenti universitari tranesi, residenti per ovvi motivi fuori dalla nostra città, vengono dimenticati. Ai primi di agosto sulla stampa locale, il prof. Mimì Di Palo s'impegna a ricordare con apposita nota, i soggetti dimenticati: una rosa di docenti universitari tranesi da Luigi Blasucci a Franco Botta, da Michele Bozzetti a Franz Brunetti, da Michele Canosa a Franco Ciccarese, da Antonio Liserre ad Emanuela e Tommaso Scarano (i singoli profili ricostruiti da Di Palo sono presenti sul numero del Giornale di Trani dello scorso 6 agosto) ai quali noi aggiungiamo, su segnalazione di nostri lettori, altri due insigni rappresentanti della cultura accademica: Carlo Ventura, professore di Biochimica presso l'Università di Sassari e Antonio Leggio, professore di Biomedicina dell'età evolutiva presso l'Università di Bari e direttore di chirurgia pediatrica presso il Policlinico di Bari. Entrambi nati a Trani. Ora, oltre alla dimenticanza in sede di riconoscimento, comunque evitabile, a suo tempo, consultando il fondamentale volume dello stesso Di Palo "La cultura del 900 a Trani", sembra che il sindaco si sia pure dimenticato di rispondere a Mimì Di Palo, per cui quell'elenco di degnissimi tranesi al momento langue a sua volta nel limbo della Dimenticanza.

PS: Il consigliere Marinaro fa precedere l'invio delle sue considerazioni (vedi nelle news) da una scherzosa telefonata al sottoscritto durante la quale afferma: "Siccome sei un caca cazzo (sic), devo risponderti" ed infatti risponde alla Pagella che lo riguarda (vedi rubrica di sabato 13 Novembre) affermando in sostanza che dato lo stato liquido (per dirla alla Bauman) delle formazioni politiche italiane, è inevitabile che molti di coloro che fanno politica passino da un partito all'altro, seppur all'interno della stessa coalizione. Ma noi non condanniamo nessuno, ci mancherebbe, quindi Dino non doveva giustificarsi (escusatio non petita, accusatio… Scherzo); il sottoscritto voleva solo assicurarsi che un amico come lui avesse trovato quella che con una battuta ho chiamato "la pace dei sensi politica" perché, in modo stabile e senza il travaglio di nuovi traslochi, che sono sempre faticosi, potesse dare a Trani, anzi potesse continuare a dare a Trani, il suo contributo.
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