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Autostrade del sud sempre più grigie

Lettera in redazione: area Monterotondo rasa al suolo

Un lettore ha inviato in redazione una lettera, arricchita da un ampio reportage fotografico, sull'abbattimento di alberi e cespugli sull'autostrada A14 e nell'area di sosta Monterotondo, a pochi chilometri dal casello di Trani. La riportiamo integralmente.

Se da un lato Autostrade per l'Italia promuove le bellezze del territorio con la campagna "Sei in un Paese meraviglioso", dall'altro il Paese sembra volerlo rovinare, eseguendo tagli indiscriminati di piante, alberi e vegetazione lungo l'A16 e A14 e nella piazzole di sosta Monterotondo, pochi chilometri a nord del casello autostradale di Trani. L'abbattimento di alberi rigogliosi, cespugli di oleandri, piante di alto fusto è uno sfregio alla bellezza dei territori attraversati dalle autostrade ed è contro ogni logica di contenimento delle emissioni nocive di C02. Un albero con fusto di 25/30 centimetri di diametro può assorbire 30 kg di anidride carbonica all'anno, una ventina di piante possono quindi azzerare l'inquinamento da CO2 prodotto da un'auto in un anno!

Con questi nuovi interventi di taglio, le autostrade del sud diventano così sempre più grigie: già da qualche anno i guard-rail di cemento hanno rimpiazzato le vecchie barriere sparti traffico che ospitavano migliaia di cespugli di oleandro. Ora è toccato ai pini e agli eucalipti radicati ai margini delle strade. Analoga sorte è toccata ai tanti alberi e cespugli delle uniche piazzole di sosta del tratto a nord di Bari: a Monterotondo è stato tagliato tutto, trasformando quella che in origine era un'area di fermata per autotrasportatori e famiglie (oltre agli alberi c'erano anche le panchine con i tavolini e i cartelli turistici) in un desolante spazio grigio privo di vegetazione.

La storia della nostra autostrada Adriatica, pubblicata su Wikipedia, racconta di piante e arbusti piantati per ridurre l'impatto sull'ambiente e per consolidare i terreni. «Vennero impiantate 8 milioni di piante, sia nello spartitraffico sia nelle scarpate. Nel tratto tra Bari e Taranto, in particolare, si utilizzarono 75.000 cespugli di oleandri per le barriere che separano le carreggiate, 5 milioni di piante e 12.000 alberi di alto fusto». Quanti ne restano oggi? Le foto che ho scattato poco prima dello svincolo A16/A14 con gli alberi tagliati accatastati sul ciglio stradale e l'area di parcheggio Monterotondo completamente rasa al suolo raccontano di una storia triste e grigia che sembra ispirata esclusivamente dal contenimento della spesa.
21 fotoAlberi tagliati in Autostrada
Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14Alberi tagliati in A16 e A14
La storia dell'autostrada A14 su Wikipedia: In seguito alla legge 729 del 1961 sul Piano di nuove costruzioni stradali e autostradali, il primo tratto di A14 a essere costruito fu quello da Bologna alla provincia di Forlì (nel 1966), mentre nel 1967 fu inaugurato il tratto della circonvallazione di Bologna[2]. Questo tratto ha assorbito una vecchia strada di raccordo tra l'A1 e la SS 9, denominata SS 9 racc, aperta a fine 1959 insieme al tratto bolognese dell'autostrada del Sole. Nel 1969 l'autostrada raggiunse Ancona, e fu aperto anche il tratto Pescara-Vasto (circa 50 km). Nel 1973 l'autostrada era completa da Bologna a Bari (considerando il tratto allora classificato A17); nello stesso anno fu completata anche la diramazione per Ravenna. Il prolungamento verso Taranto aprì infine nel 1975. Per ridurre l'impatto sull'ambiente e consolidare i terreni durante i lavori vennero impiantate 8 milioni di piante, sia nello spartitraffico sia nelle scarpate. Nel tratto tra Bari e Taranto, in particolare, si utilizzarono 75.000 cespugli di oleandri per le barriere che separano le carreggiate, 5 milioni di piante e 12.000 alberi di alto fusto.
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