Trani, degrado sottovia SS16bis, la ASL non fa sconti: «Anas bonifichi subito per tutelare la salute pubblica»
La dott.ssa Patrizia Albrizio stoppa i rinvii burocratici: «Le trattative sulla concessione non giustificano l'abbandono». Amiu impossibilitata a intervenire senza autorizzazione
mercoledì 31 dicembre 2025
10.37
L'allarme lanciato dai cittadini e documentato dalla stampa non è caduto nel vuoto. Anzi, trova ora una sponda istituzionale pesantissima. Mentre sulle pagine di questo giornale si raccontava, attraverso le parole di Michele Galgani, la trasformazione del sotto viadotto di Trani Centro in una discarica a cielo aperto, negli uffici dell'Asl Bt l'emergenza era già nota e affrontata "nero su bianco".
La nota dell'ASL: priorità alla salute. La dottoressa Patrizia Albrizio, dirigente dell'Unità semplice di tutela della salute e sicurezza ambienti di vita aperti e confinati, che abbiamo contattata per telefono, ha infatti inviato una comunicazione formale ad Anas (proprietaria dell'area) e per conoscenza al Comune di Trani. Il contenuto non lascia spazio a interpretazioni: serve una bonifica urgente del sito. La dirigente medico ha sollevato questioni di igiene e sanità pubblica che non possono essere subordinate ai tempi della burocrazia. La presenza massiccia di rifiuti, vetri rotti e sporcizia sotto il ponte della statale 16bis non è più solo un problema di decoro, ma un rischio concreto per la collettività.
Stop ai rimpalli burocratici. Il passaggio cruciale della nota riguarda il "limbo" amministrativo che spesso paralizza questi interventi. La dottoressa Albrizio ha chiarito che l'intervento di pulizia deve essere effettuato a prescindere dalle interlocuzioni in corso sulla futura concessione dell'area. Spesso, infatti, la scusa utilizzata è l'attesa di un passaggio di consegne o di un accordo formale tra Enti. L'ASL ha tagliato corto: queste trattative non sono sufficienti a giustificare ulteriori rinvii. Finché non c'è un'intesa firmata, la responsabilità è del proprietario, ovvero Anas.
Il ruolo di Amiu. La nota dell'ASL fa chiarezza anche sulla posizione dell'azienda municipalizzata tranese. Amiu non può intervenire. In assenza di un mandato specifico o di un accordo con Anas, l'azienda di igiene urbana non dispone né delle autorizzazioni né delle competenze giuridiche per entrare e pulire un'area che non è di proprietà comunale. Il richiamo dell'ASL, dunque, inchioda Anas alle sue responsabilità: tocca all'ente stradale farsi carico delle operazioni di ripristino o autorizzare formalmente e pagare chi di dovere per farlo.
Un'emergenza non più tollerabile. La segnalazione della dottoressa Patrizia Albrizio rafforza e valida istituzionalmente la denuncia dei residenti. Quello che il cittadino vedeva come uno scempio visivo, l'autorità sanitaria lo certifica come un pericolo. L'auspicio è che, di fronte a un richiamo così netto basato sulla tutela della salute pubblica, il rimpallo di responsabilità cessi immediatamente e lascio spazio alle ruspe e agli operatori ecologici. Prima che l'emergenza diventi cronaca sanitaria.
La nota dell'ASL: priorità alla salute. La dottoressa Patrizia Albrizio, dirigente dell'Unità semplice di tutela della salute e sicurezza ambienti di vita aperti e confinati, che abbiamo contattata per telefono, ha infatti inviato una comunicazione formale ad Anas (proprietaria dell'area) e per conoscenza al Comune di Trani. Il contenuto non lascia spazio a interpretazioni: serve una bonifica urgente del sito. La dirigente medico ha sollevato questioni di igiene e sanità pubblica che non possono essere subordinate ai tempi della burocrazia. La presenza massiccia di rifiuti, vetri rotti e sporcizia sotto il ponte della statale 16bis non è più solo un problema di decoro, ma un rischio concreto per la collettività.
Stop ai rimpalli burocratici. Il passaggio cruciale della nota riguarda il "limbo" amministrativo che spesso paralizza questi interventi. La dottoressa Albrizio ha chiarito che l'intervento di pulizia deve essere effettuato a prescindere dalle interlocuzioni in corso sulla futura concessione dell'area. Spesso, infatti, la scusa utilizzata è l'attesa di un passaggio di consegne o di un accordo formale tra Enti. L'ASL ha tagliato corto: queste trattative non sono sufficienti a giustificare ulteriori rinvii. Finché non c'è un'intesa firmata, la responsabilità è del proprietario, ovvero Anas.
Il ruolo di Amiu. La nota dell'ASL fa chiarezza anche sulla posizione dell'azienda municipalizzata tranese. Amiu non può intervenire. In assenza di un mandato specifico o di un accordo con Anas, l'azienda di igiene urbana non dispone né delle autorizzazioni né delle competenze giuridiche per entrare e pulire un'area che non è di proprietà comunale. Il richiamo dell'ASL, dunque, inchioda Anas alle sue responsabilità: tocca all'ente stradale farsi carico delle operazioni di ripristino o autorizzare formalmente e pagare chi di dovere per farlo.
Un'emergenza non più tollerabile. La segnalazione della dottoressa Patrizia Albrizio rafforza e valida istituzionalmente la denuncia dei residenti. Quello che il cittadino vedeva come uno scempio visivo, l'autorità sanitaria lo certifica come un pericolo. L'auspicio è che, di fronte a un richiamo così netto basato sulla tutela della salute pubblica, il rimpallo di responsabilità cessi immediatamente e lascio spazio alle ruspe e agli operatori ecologici. Prima che l'emergenza diventi cronaca sanitaria.