Tutti i premi del Giullare, il festival dove vince la Vita. E stasera tornano Luca Trapanese e la piccola Alba

Nuovo appuntamento alla Locanda del Giullare, in una piazza Mazzini diventata la piazza della Gioia

mercoledì 27 luglio 2022 10.46
A cura di Stefania De Toma
Il festival del Giullare è un festival dei Miracoli. Quello in cui su un palcoscenico una fanciulla impossibilitata a muoversi se non su di una sedia a rotelle o carponi, con movimenti lenti, stentati, gli arti guidati da una forza che non è la propria, tira fuori un vigore ancora più potente e diventa una prima ballerina dotata di grazia e armonia, capace di emozionare come e più di un etoile.

Il festival del Giullare è il festival dello Stupore, nel quale sulle travi ogni attore e attrice, ognuno con la propria specialità , è la goccia di un oceano che fluttua unico, che crea onde sulle quali e tra le quali a naufragare è solo la torre, un tempo inespugnabile, delle errate convinzioni di una società e di una civiltà malata che ha creduto che i pazzi e i malati sono quelli che individuiamo con i nostri presunti e arroganti occhi sani .

Il festival del Giullare è il festival delle Scoperte, nelle quali quel che era considerata una condanna all'isolamento e alla solitudine si rivela una capacità di comunicazione fuori dall'ordinario, fatta di mimica, di danza, di espressività intensa, capace di dire e di essere su un palcoscenico come sui social, per arrivare a tutti e sempre più oltre, senza limiti di lingua, appartenenze, etnie, attraverso il solo veicolo dell'emozione che l'arte più pura e autentica sa dare.

Il Giullare è il festival della Vita vera,nella quale non ci dovrebbero essere ghetti e spazi riservati a chi può e altri a chi non può: il palcoscenico che prova quanto l'arte sia capace di produrre una bellezza unica, pura, nel quale ognuno riveste un ruolo ed è indispensabile a un'armonia che risuona di una completezza capace di riempire l'anima di chiunque vi assista, che trova spazi in sè che erano ancora da riempire.

Il Giullare è il festival delle Paure, quelle che paralizzano, che vengono affrontate e infine vinte, che dimostra che le insegne che delimitano i luoghi dei cosiddetti pazzi, dei folli, dei malati, sono etichette fissate col fuoco dall'esterno, da una società che si è sempre sentita nel potere di giudicare, sana, abile e superiore.

Il Giullare è il Festival della Meraviglia, in cui la musica insegnata da un nonno al suo nipotino diventa una luce fatta di colori che oltrepassano i prismi di qualunque arcobaleno.

Il Giullare è il festival delle battaglie che si combattono e si vincono con il coraggio, la tenacia l' Amore: e stasera arriva colei che due mesi fa diventata un po' la mascotte della Locanda del Giullare -altro miracolo nato dal Festival che in pochi mesi ha riempito di gioia, luci, arte una piazza tranese spenta da ormai troppo tempo- incantata da quel piccolo e colorato palco su cui i versatili artisti- chef- camerieri si alternavano nelle loro divertenti esibizioni , ansiosa di poter cantare anche lei a quel microfono: la piccola Alba, che non era di nessuna famiglia perchè solo una l'aspettava: quella del suo solo e unico papà, Luca Trapanese, principe azzurro per una principessa in una storia vera che è più bella di qualunque favola. Il Giullare è il festival dell'Impegno: perché creare solidarietà senza farla diventare pietismo ma, anzi, trasformandola in un mondo nuovo, fatto di arte nuova, bellezza nuova, gioia nuova, non è cosa affatto facile : ma qui a Trani , da quel centro Jobel che è uno dei cuori più preziosi della città, c'è da tanti anni ormai, solido e bello come una nuova cattedrale, un manipolo di persone che con follia e Amore inventa strade sempre nuove per la Felicità.

Di seguito, l'elenco dei premi conferiti con le motivazioni della giuria:

PREMIO MIGLIOR SPETTACOLO
Per la capacità di rappresentare con forza, pur con sole tre persone sulla scena, i luoghi comuni della nostra società e gli strumenti per abbatterli. Affidando a Gretel le chiavi di un'opera di cui detta tempi, comportamenti e destini, ribellandosi alle convenzioni, ponendo domande, ottenendo risposte e affermando la centralità del suo «Io».
Premio miglior spettacolo a Down, della compagnia Collettivo Clochart, di Rovereto.
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PREMIO SECONDO MIGLIOR SPETTACOLO
Per la capacità di rappresentare, partendo da una storia autobiografica, frammenti di vissuto in cui ciascuno di noi può riconoscersi e che, insieme, compongono la perfetta imperfezione della vita nell'interazione con l'altro ed il diverso. Opera corale pienamente funzionale per confermare e rafforzare il messaggio del Giullare: integrare senza mai dimenticare di mettere a disagio.
Premio secondo miglior spettacolo a «Sonnambuli. Se c'è un rigore lo tiro io», della compagnia Mayor von Frinzius, di Livorno.
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PREMIO EMOZIONE
Per la capacità di adattare alle esigenze di regia, catturando il pubblico a bordo, una storia fortemente simbolica sul valore dell'arte, intrecciato con un convinto senso di appartenenza al proprio mondo. Non scendere mai da una nave che solca i mari, superando ogni avversità, è la missione di chi il disagio lo vince facendo risaltare le proprie peculiarità. Contro tutte le barriere.
Premio emozione a «Tu sei infinito», della compagnia Aristopane, di Ascoli Piceno.
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PREMIO MIGLIORE ATTRICE
Per la capacità di comporre, da tanti piccoli quadri su Tik Tok, una vera e propria opera musicale e teatrale, dimostrando quanto il web sia ricco di risorse e trasformando il virtuale in un coinvolgente reale, in cui la protagonista domina il palco e il suo disagio con sapienza, ironia e tanta energia, catturando con convinta complicità il pubblico.
Premio migliore attrice a Red Fryk Hey, di Cuneo.
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PREMIO MIGLIOR ATTORE
Per la capacità di farsi portavoce, con chiarezza ed autorevolezza espressiva, di uno dei messaggi più forti e provocatori di questa edizione del Giullare: «Di chi avremmo più bisogno in un'altra vita?». Probabilmente tutto ci potrà mancare, tranne che la mamma, soprattutto per chi, cresciuto in una condizione di disagio, l'ha sempre avuta al suo fianco vivendoci in totale simbiosi.
Premio miglior attore a Giacomo Lagorio, della compagnia Mayor Von Frinzius, di Livorno.
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PREMIO MIGLIOR ALLESTIMENTO SCENICO
Per la capacità di riempire gioiosamente il palcoscenico animando l'apparente freddezza dei numeri in un vortice di intrecci, scambi di posizione, composizioni geometriche ed evoluzioni artistiche. Metafora del bisogno che l'uno ha dell'altro nella vita di tutti i giorni.
Premio miglior allestimento scenico a «Zero non vale nulla, ma fa la differenza», della compagnia Diversamente in danza, di Verona.
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PREMIO MIGLIOR REGIA
Per la capacità di regalare al pubblico, anche coinvolgendolo direttamente nello spettacolo attraverso la ripetuta discesa in platea degli attori, un pezzo di teatro curato in ogni minimo particolare con il sapiente uso di spazio scenico, luci, effetti e musiche al servizio di un testo tanto difficile quanto pienamente e perfettamente rappresentato.
Premio miglior regia a «Sonnambuli. Se c'è un rigore lo tiro io», della compagnia Mayor von Frinzius, di Livorno.