Politica
Italcogim, ancora bollette sballate e rimpalli di responsabilità
Lettera di Rino Negrogno (Federazione della Sinistra di Trani)
Trani - mercoledì 20 ottobre 2010
Sul caso Italcogim riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione a firma di Rino Negrogno, della segreteria della Federazione della Sinistra di Trani:
«Una cittadina tranese ci ha raccontato la sua storia, una telenovela a puntate nel nome di Italcogim. Nonostante attraverso l'autolettura telefonica avesse dato i numeri del suo contatore le è arrivata, per la seconda volta, una fattura con consumi presunti elevati. Si è recata al centro Italcogim di Trani trovando una lunghissima coda di persone che lamentavano lo stesso problema. La soluzione data dagli operatori è stata (giustamente) di non pagare la bolletta e di aspettare la nota credito di rettifica. A distanza di mesi sono arrivati solleciti di pagamenti ed a qualcuno il distacco del contatore, nonostante la carta di rettifica rilasciata dal centro Italcogim. La signora allora ha chiamato il call center per lamentare queste continue richieste e spiegando la propria posizione nonché il fatto che, al centro Italcogim di Trani, l'impiegato le avesse consigliato, come a tanti altri, di non pagare e aspettare la rettifica ricevendo la seguente risposta: "Ma a Trani a volte non sanno come stanno le cose". Allora qualcuno ci dica a cosa serve prendere permessi dal lavoro e fare ore di coda se le loro risposte non servono?
Andiamo avanti. La signora ha poi richiesto che la lettura del contatore fosse fatta direttamente da un loro incaricato, cosa che è avvenuta. Il letturista Italcogim è andato a casa sua ma la bolletta è arrivata lo stesso con consumi presunti. A tutt'oggi la signora non ha ancora risolto l'arcano ma secondo l'Italcogim dovrebbe pagare circa 300 metri cubi in più di quello effettivamente consumato nonostante i controlli diretti dei loro incaricati. Questa situazione riguarda tanti cittadini tranesi che vengono rimpallati dal centro Italcogim ai call center senza avere adeguata tutela dei loro diritti. Pensiamo alle persone, alla classica vecchietta con la pensione sociale che si vede recapitare una bolletta di 300 euro e a cui le viene intimato di pagare per non vedersi togliere il gas.
Certo, siamo in un libero mercato e nulla ci impedisce di cambiare gestore, ma vorremmo comunque avere risposte sul comportamento anomalo e impositivo dell'Italcogim che continua a trovare scuse pleonastiche ("L'autolettura telefonica a volte non viene registrata perché i computer non funzionano" oppure "La lettura effettiva fatta dal letturista non viene registrata perché le foto sono illeggibili"). Che ci tocca fare in alternativa? Andare di persona presso la loro sede legale, nel centro ragioneria, a portare la lettura del contatore e forse stamparci da soli le bollette?».
«Una cittadina tranese ci ha raccontato la sua storia, una telenovela a puntate nel nome di Italcogim. Nonostante attraverso l'autolettura telefonica avesse dato i numeri del suo contatore le è arrivata, per la seconda volta, una fattura con consumi presunti elevati. Si è recata al centro Italcogim di Trani trovando una lunghissima coda di persone che lamentavano lo stesso problema. La soluzione data dagli operatori è stata (giustamente) di non pagare la bolletta e di aspettare la nota credito di rettifica. A distanza di mesi sono arrivati solleciti di pagamenti ed a qualcuno il distacco del contatore, nonostante la carta di rettifica rilasciata dal centro Italcogim. La signora allora ha chiamato il call center per lamentare queste continue richieste e spiegando la propria posizione nonché il fatto che, al centro Italcogim di Trani, l'impiegato le avesse consigliato, come a tanti altri, di non pagare e aspettare la rettifica ricevendo la seguente risposta: "Ma a Trani a volte non sanno come stanno le cose". Allora qualcuno ci dica a cosa serve prendere permessi dal lavoro e fare ore di coda se le loro risposte non servono?
Andiamo avanti. La signora ha poi richiesto che la lettura del contatore fosse fatta direttamente da un loro incaricato, cosa che è avvenuta. Il letturista Italcogim è andato a casa sua ma la bolletta è arrivata lo stesso con consumi presunti. A tutt'oggi la signora non ha ancora risolto l'arcano ma secondo l'Italcogim dovrebbe pagare circa 300 metri cubi in più di quello effettivamente consumato nonostante i controlli diretti dei loro incaricati. Questa situazione riguarda tanti cittadini tranesi che vengono rimpallati dal centro Italcogim ai call center senza avere adeguata tutela dei loro diritti. Pensiamo alle persone, alla classica vecchietta con la pensione sociale che si vede recapitare una bolletta di 300 euro e a cui le viene intimato di pagare per non vedersi togliere il gas.
Certo, siamo in un libero mercato e nulla ci impedisce di cambiare gestore, ma vorremmo comunque avere risposte sul comportamento anomalo e impositivo dell'Italcogim che continua a trovare scuse pleonastiche ("L'autolettura telefonica a volte non viene registrata perché i computer non funzionano" oppure "La lettura effettiva fatta dal letturista non viene registrata perché le foto sono illeggibili"). Che ci tocca fare in alternativa? Andare di persona presso la loro sede legale, nel centro ragioneria, a portare la lettura del contatore e forse stamparci da soli le bollette?».
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