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Ci risiamo: è lo strapotere dei partiti, baby

L'editoriale di Giovanni Ronco

La cosiddetta "società civile" in politica non fece una fine dignitosa, con l'esperienza del governo Avantario. Molti amministratori del tempo, strappati dalle loro professioni, naufragarono quasi tutti, per la sete di potere che prende (prese) anche i neofiti, soprattutto loro, e li porta (li portò) ad un auto – massacro, in nome delle poltrone e di quel sapore particolarmente gradevole e goloso che danno le "leccornie" del Palazzo. Queste, una volta assaggiate, diventano per molti irrinunciabili e gli stessi protagonisti neofiti della politica, sono come quei popolani che una volta ammessi a Palazzo ed assaporata l'ebbrezza del potere, diventano ancora più spietati dei loro vecchi predecessori, dei politici di professione, che a loro volta, in quel tempo cui facciamo riferimento, pagavano ancora l'odio da Prima Repubblica. Quando Pinuccio Tarantini ci fece intendere che avrebbe ridato forza alle entità politiche vere e proprie, i partiti, al posto di quella società civile che dava l'idea di trovarsi a Palazzo per caso, e in nome di una nuova efficienza e organizzazione della cosa pubblica, molta parte dell'opinione pubblica si sentì rasserenata.

Tornavano insomma quelli che bazzicavano in politica da anni (in verità anche col governo Avantario ce n'erano tre o quattro) e le nomine si facevano col Manuale Cancelli, con l'album dei partiti da sfogliare e da accontentare di volta di volta in volta. Vabbè – ci dicemmo – se è per un buon governo, se è per l'efficienza e il rilancio di questa Trani, ben venga la parola dei partiti come ago della bilancia e come "spartitraffico" tra le esigenze della gente e le decisioni del Sindaco. Morale della favola: a distanza di tre anni, volendo già tracciare un bilancio, visto che tra un anno, saremo già in campagna elettorale e il "programma" del centro – destra, in un modo o nell'altro, sarà già quasi del tutto svolto, ci sembra che o con la società civile in lizza, o con il riferimento diretto dei partiti, le cose non siano molto cambiate e che nelle voci in attivo di questa giunta ci siano le palme sul lungomare, la nuova vita data alle piazze, a cominciare da Piazza Teatro, restituita a luogo di dignità e piacevolezza "coniviviale" per la città, ed un certo calo delle tasse, pensiamo a quella Tarsu, che cominciò ad essere (con un aumento del 68%, una delle tappe della Via Crucis di Avantario).

Forse un po' poco, insieme al recupero dello Scoglio di Frisio, rispetto alle aspettative, ma sicuramente "oscurato", dalle oscene contrattazioni di quei partiti che per Trantini avrebbero dovuto essere un tramite importante tra le sue scelte e le "segnalazioni" della città e invece hanno costituito una squallida oligarchia che ha fatto danni al governo e ne farà: vedi prossimo rimpastino assessorile in arrivo, fra delizie del passato e campagna acquisti degna della più sventurata Inter (Gresko, Gilberto, Vampeta… in proporzione, tra calcio e politica, siamo lì…) Intelligenti pauca. I nomi già li so, ma aspettiamo l'ufficialità delle prossime nomine. Come cantava Ligabue in "Certe Notti" : " Fin quando fa male, fin quando ce n'è".
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