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I Portatori d'acqua. Trani e i suoi gregari politici...

L'editoriale di Giovanni Ronco

Fa una certa tristezza rendersi conto che con la nuova legge elettorale, molti, anzi, diciamo tutti i tranesi candidati hanno chance quasi nulle di riuscire ad essere eletti nella prossima competizione.

Il massimo a cui possono aspirare è un ragranellamento di voti che possa poi permettere loro di poter chiedere qualcosina nei quartieri alti dei loro rispettivi partiti, nella prospettiva di farsi sentire in caso di incarichi in vista o di abboccamenti vari con qualche capoccia.

Deve essere stata questa prospettiva minimalista e scoraggiante, da politica piccolo - borghese, a dissuadere il primo cittadino tranese a correre per uno scranno in Parlamento. Alla luce di quello che è successo all'ex sindaco di Barletta, Salerno, costretto a rinunciare alla competizione dopo che il proprio partito lo aveva relegato nelle retrovie ( il che, con la nuova legge è sinonimo d'insuccesso, il quadro è completo.

Alla maggior parte dei candidati tranesi è invece garbato il ruolo di portatori d'acqua, nell'ottica di una politica dell'orticello, senza slanci e reali ambizioni. Alla fine, e lo dico anche contro l'interesse dell'ambito in cui lavoriamo, bisognoso di pubblicità, ma tant'è, questa è la forza dell'obiettività e dell'analisi disinteressata, un "ritorno" per la collettività da questa legge e da questa campagna elettorale c'è.

Si va ad evitare quell'esborso di denaro per squallide pubblicità elettorali, con le fotografie buone per lapidi funerarie, che fanno capoilino qui e là e che in fondo vengono pagate da noi, poichè, tra finanziamento pubblico dei partiti e rimborsi elettorali, in fondo quei costosi spot - fetecchia li finanziavamo noi cittadini. Ben venga la campagna elettorale blanda; ma che malinconia il solito ruolo da gregari in favore dei vari capitani baresi...

Parafrasando l'equivoco slogan elettorale dell'UDC (io c'entro; con mitica battuta di alcuni giornalisti citati da Gian Antonio Stella nel suo ultimo libro, in riferimento alle decine d'indagati in quel partito nel sud, soprattutto in Sicilia e dintorni, tipo Puglia, vedi dalle parti di Canosa, : "Io dentro"), possiamo dire, per Trani, in questa tornata elettorale: io non c'entro. Ad maiora.
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