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Quanto costa fare finta di essere una star?

L'editoriale di Giovanni Ronco

La concorrenza turistica è tanta: ultimamente abbiamo fatto molti riferimenti a possibili soluzioni per rendere Trani una vera città turistica, ma crediamo di poter parzialmente tirare le somme con un discorso che riguardi, al di là dei tanti accorgimenti, dai pacchetti turistici, alle piste ciclabili, alle serate a tema, fino alle segnalazioni su luoghi e monumenti di rilievo, dei punti che sono delle vere priorità. Senza questi interventi di base, tutto il resto diventa opzionale, rispetto alla vocazione centrale, rispetto al piatto principale, alla sostanza.

E tutto questo, crediamo, viene da due punti fermi: mare veramente pulito e attraente e cultura dell'accoglienza, dalla buona educazione nei confronti dei turisti, con atteggiamento di apertura e pronto a sfociare nella "coccola", fino al trattamento economico morbido, conveniente, che tenda a non "raspare" nel portafoglio, che porti il turista a pensare di aver fatto un affare a puntare su Trani e non a dargli la sensazione di essere stato fregato e "spogliato" di svariate centinaia di euro, senza un trattamento di vera qualità adeguato alla spesa. Basta con l'arte dell'arrangiarsi, basta con gli orribili e scipiti cavatelli ai frutti di mare (tre o quattro nel piatto), basta con l'abbuffata di antipasti riempi - pancia a base di panzarotti e gamberetti presurgelati. Badiamo a qualità e convenienza, come fanno sulla Riviera Romagnola.

Dunque: buona educazione e rispetto per il portafoglio del turista da parte di chi gestisce la "cosa pubblica" del turismo dovrebbero essere le portate principali di un settore che potrebbe diventare il vero motore dell'economia cittadina, senza bisogno d'inventarsi chissà cosa. Per i compiti dell'Amministrazione, a proposito della questione mare, un suggerimento per gli investimenti futuri: una volta tramontata l'ipotesi termovalorizzatore, perché non puntare su un grosso investimento per una fitta rete di depuratori, un sistema organico che abbracci tutto l'arco costiero e che regali acqua di mare cristallina e sicura? Questa è comunque un'ipotesi che potrebbe prendere in esame la futura amministrazione, indipendentemente dal "colore politico" che avrà, poiché quella presente probabilmente potrebbe non avere il tempo materiale per attuare un progetto del genere. Anche se, diciamolo per il recupero dei tratti costieri c'è stato un "movimento" bipartisan, con la giunta Avantario che procurò i soldini e quella Tarantini che poi effettivamente ha dato il via e l'attuazione ai lavori. Per il futuro non resta che pensare ad innalzare la qualità delle acque.

Diciamolo, per quanto si dica, tra prelievi e proclami vari, quella qualità non è alla pari delle vere stazioni di villeggiatura rinomate, che richiamano anche un turismo "balneare". Se si vuole attrarre il turista e lo si vuol trattenere effettivamente, dopo le visitine canoniche ai luoghi dell'arte cittadina, degnissimi, si devono seguire queste strade. Quanto costa per Trani diventare una star, vera, del turismo del Sud? In Salento, con mezzi e "supporti" artistici non certo alla pari di Trani, eccetto l'ambito "barocco", ci sono riusciti da molto; tre i segreti: cortesia, politica di contenimento dei prezzi, grande mare. Perché non seguire lu Salentu?
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