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E se la crisi fosse dovuta ad una società poco meritocratica?

Una serie di soluzioni dal Brussels Economic Forum

Il Brussels Economic Forum si tiene ogni anno nella famosa capitale d'Europa e invita eminenti esperti di economia, finanza e management ad esprimere il proprio parere sull'andamento dell'economia in generale. Quest'anno ha contato ben 1300 partecipanti, molti dei quali esperti del settore bancario e della finanza.

Oggetto d'interesse delle giornate del 14 e 15 maggio 2009 è stata l'attuale crisi che, come ben si sa, ha colpito i portafogli del ceto medio - basso e stroncato i sogni dei giovani neolaureati. Sono intervenuti a proporre una serie di soluzioni, più o meno discutibili e criticabili, Mario Monti, Felipe Gonzalez, Aladdin D.Rillo e l'incontestabile Jacques de Larosière nei confronti del quale era evidente un atteggiamento di "prostrazione generale".

Le soluzioni proposte? Più trasparenza, maggiori garanzie e sicurezza da parte delle banche, un atteggiamento più europeista e bla, bla, bla…Un mio vicino di conferenza, un timido ma ragionevole signore belga ha, a mio parere, trovato la soluzione: Regarde, ils appartiennent toujours à la même famille et ils disent toujours les mêmes choses…ils sont toujours les mêmes personnes (Guarda, mi ha detto, appartengono tutti alla stessa famiglia e dicono sempre le stesse ed identiche cose…e non solo, sono sempre le stesse persone). Giusto, ho pensato, in una società in cui, anche per avere un posto il sabato sera al ristorante ed evitare l'indigestione della domenica mattina, devi conoscere il proprietario a cui hai fatto o farai un favore, insomma non c'è storia.È la crisi dei giovani neolaureati che dopo aver bossé (il termine francese lo rende meglio) cinque anni sui libri (anche se qui bisogna poi analizzare come sia arrivati al tanto ambito trenta, ma poi questa è un'altra storia) non sanno che pesci pigliare: emigrare, fare fotocopie tutto l'anno o sperare nel favore di qualcuno. Eppure lo slogan dell'Europa ci dice che it's our choice…ma non è sempre cosi. La scelta di essere quello che vogliamo non è nella maggior parte dei casi direttamente proporzionale al merito, alle capacità e all'onestà. Spazio a chi è motivato, ha chi ha voglia di fare, di proporsi e di reinventarsi. Come dice una canzone che impazza nelle nostre radio: è arrivato il tempo di lasciare spazio a chi dice che di tempo e spazio non ne ha avuto mai. E allora perché no?
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