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Religione e politica, il caso Gheddafi e un'Italia poco aperta alle altre culture

Post Quagliarello - di Valentina Zitoli

Nella splendida cornice di palazzo Beltrani è intervenuto Gaetano Quagliarello per la presentazione del suo libro La persona, il popolo e la libertà, edito da Cantagalli. Hanno partecipato al dibattito, il sindaco Giuseppe Tarantini e l'assessore alla cultura Andrea Lovato.

Filo conduttore delle argomentazioni di Quagliarello è stata la presentazione di una nuova generazione di politici cristiani. A differenza di alcuni anni fa, in cui vigeva la contrapposizione tra cattolici (che confluivano in un unico grande partito, la Democrazia Cristiana) e non cattolici, oggi la distribuzione è cambiata. Nel senso che la fede religiosa non è più un parametro di differenziazione: i cattolici appartengono a schieramenti politici diversi e, arrivati a questo punto, la religione potrebbe essere concepita come un momento di confronto e uno spazio che consenta di condividere valori comuni.

Ad un certo punto del dibattito, il sindaco Tarantini ha provocato Quagliarello con una domanda sulla recente minaccia da parte di Gheddafi, di un'islamizzazione dell'Europa. A detta di Quagliarello, la provocazione di quest'ultimo è una mera previsione di quello che sarà il futuro di un'Europa cristiana, nel momento in cui la crescita demografica sarà ridotta a zero e l'educazione alla spiritualità verrà meno, di fronte ad un'incapacità storica delle religioni di fondersi. Quello che ci si auspica è un dialogo costruttivo che consenta una convivenza pacifica.

A nostro parere, l'inquietudine e lo scalpore suscitato dalla minaccia di Gheddafi deriva, in prima battuta, da un'Italia incapace di convivere con culture altre, poiché legata, spesso, al vecchio retaggio di ancestrali convinzioni e di un'Europa ancora impreparata ad accogliere paesi che si allontanano dalla sua matrice culturale e religiosa. E pensare che la soluzione sta proprio nella nostra cultura e nel concepire la religione come uno spazio di condivisione di alcuni valori, di cui ci facciamo facilmente portavoce e che, difficilmente, riusciamo a mettere in pratica.
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