Zoom
Waiting for Godot…è ancora possibile oggi?
Di Valentina Zitoli
mercoledì 23 settembre 2009
Waiting for Godot, per i francesi En attendant Godot e per noi italiani Aspettando Godot ha sempre sorpreso, entusiasmato e incuriosito un po' tutti. Beckett si è letteralmente divertito a scrivere questa "enorme" opera teatrale.
Per chi la conosce, sicuramente penserà che sono impazzita perché proprio enorme non è. Ma è proprio di fronte a quelle poche pagine che tutti i critici, gli scrittori e gli intellettuali si sono sbizzarriti con il dare le interpretazioni più curiose, disparate e, talvolta, assurde. Anche se a questo punto verrebbe spontaneo chiedersi cosa aspettano i due protagonisti. Beh, in fondo, ognuno ha il suo Godot. C'è l'artista, che di fronte alla sua tela, aspetta l'ispirazione per dipingere ciò che stupirà il mondo. Lo studente che attende con ansia l'esito di un suo esame. Il neo-laureato che aspetta il lavoro dei sogni. La donna che progetta una famiglia e attende 9 mesi prima di dare alla luce il suo bambino. Chi parte e non vede l'ora di tornare a casa o di rifare le valigie per una nuova avventura. Ognuno, in fondo, ha la sua attesa, ma se ci pensiamo la vita è tutto un aspettare il risultato di qualcosa che si costruisce giorno per giorno. Ma ci vuole pazienza, come insegna Voltaire in Candide.
Ma questa pazienza è ancora possibile concepirla nella società odierna? In cui tutto va veloce e basta sparire dal network per qualche giorno per suscitare lo sgomento o la curiosità altrui? O semplicemente siamo in un mondo di non vogliamo accettare le nuove caratteristiche? Perché si sa, si è sempre riluttanti di fronte alla novità. Oggi si vuole tutto e anche subito. A volte manca la passione, l'impegno, la giusta misura…facebook, che la maggior parte di noi utilizza (me compresa), è la nostra finestra sul mondo, il voyeurismo per eccellenza. Quel social network che soddisfa la curiosità umana all'80%. E in questi casi, basta un click per scoprire cos'ha fatto un amico durante l'estate. Non c'è il gusto dell'attesa. In molti casi sembra essere scomparso. E il social network è solo un esempio. Si vuole tutto e subito. E si finisce sempre col chiedersi quando arriverà Godot. Il dilemma è chiedersi se Didi e Gogo hanno aspettato invano tutta una vita o se Godot è passato. Basterebbe riconoscerlo. Ognuno ha il suo Godot.
Per chi la conosce, sicuramente penserà che sono impazzita perché proprio enorme non è. Ma è proprio di fronte a quelle poche pagine che tutti i critici, gli scrittori e gli intellettuali si sono sbizzarriti con il dare le interpretazioni più curiose, disparate e, talvolta, assurde. Anche se a questo punto verrebbe spontaneo chiedersi cosa aspettano i due protagonisti. Beh, in fondo, ognuno ha il suo Godot. C'è l'artista, che di fronte alla sua tela, aspetta l'ispirazione per dipingere ciò che stupirà il mondo. Lo studente che attende con ansia l'esito di un suo esame. Il neo-laureato che aspetta il lavoro dei sogni. La donna che progetta una famiglia e attende 9 mesi prima di dare alla luce il suo bambino. Chi parte e non vede l'ora di tornare a casa o di rifare le valigie per una nuova avventura. Ognuno, in fondo, ha la sua attesa, ma se ci pensiamo la vita è tutto un aspettare il risultato di qualcosa che si costruisce giorno per giorno. Ma ci vuole pazienza, come insegna Voltaire in Candide.
Ma questa pazienza è ancora possibile concepirla nella società odierna? In cui tutto va veloce e basta sparire dal network per qualche giorno per suscitare lo sgomento o la curiosità altrui? O semplicemente siamo in un mondo di non vogliamo accettare le nuove caratteristiche? Perché si sa, si è sempre riluttanti di fronte alla novità. Oggi si vuole tutto e anche subito. A volte manca la passione, l'impegno, la giusta misura…facebook, che la maggior parte di noi utilizza (me compresa), è la nostra finestra sul mondo, il voyeurismo per eccellenza. Quel social network che soddisfa la curiosità umana all'80%. E in questi casi, basta un click per scoprire cos'ha fatto un amico durante l'estate. Non c'è il gusto dell'attesa. In molti casi sembra essere scomparso. E il social network è solo un esempio. Si vuole tutto e subito. E si finisce sempre col chiedersi quando arriverà Godot. Il dilemma è chiedersi se Didi e Gogo hanno aspettato invano tutta una vita o se Godot è passato. Basterebbe riconoscerlo. Ognuno ha il suo Godot.