Dr Hauze

Vieni avanti cretino

Dottor Hauze 108

Preliminarmente voglio porgere il benvenuto ad un misterioso nuovo lettore salentino. Sere fa mi è stato detto da uno (che non mi ricordo come si chiama) che anche a Lecce si legge il Dr. Hauze. Prima qualcuno da Trani lo stampava e lo spediva. Ma ora il misterioso 24esimo nuovo lettore va direttamente alla fonte, collegandosi al portale, perché, forse, vuol rendersi conto di certe anomalie ed insensibilità locali. Relata refero. Bene: più siamo e più ci divertiamo. Capisci a me.

Ma veniamo ad oggi. Alle 5 di questa sera (come nella poesia di Garcia Lorca) è stata convocata una giunta per fare diritto. Io, tapino, ero rimasto al capo primo del codice civile e alla Costituzione come fonte fondamentale dello Stato. Pensavo, pertanto, che le leggi le faceva, ad esempio, il Parlamento e, talvolta, le interpretavano i magistrati. Errore. Ora apprendo da una intervista assessorile che tutto ciò può essere fatto anche dagli autorevoli membri della giunta municipale di Trani, che sono meglio dei parlamentari e dei magistrati. La giunta: non ricordo, evidentemente per mia negligenza, di averla trovata tra le fonti del diritto. Mah! Insomma: anche se, come è incontestabilmente acclarato, non c'è una legge o un precedente giurisprudenziale che autorizzi il passaggio al posto fisso dei due fiduciari di Tarantini, a Trani il governo cittadino fascisticamente dichiara: «Me ne frego e noi tireremo dritto». Bravi, camerati. Tra l'altro sulla vicenda dell'assalto alla dirigenza c'è il silenzio tombinale non solo della cosiddetta opposizione ma anche di tutti i candidati sindaco che pure, almeno in teoria, dovrebbero essere tutti interessati alla vicenda. Tant'è. Eppure sono quasi tutti avvocati e laureati in legge. Mah! Evidentemente o sono contenti che gli ex fiduciari di Tarantini rimangano oppure non possono parlare. Non c'è altra spiegazione. Gli elettori sono avvisati.

Poveri assessori dissenzienti: chi non vota il provvedimento, è fuori. Almeno questo pare che sia il diktat. Staremo a vedere chi avrà il coraggio delle proprie opinioni (e non vorrà rischiare di dover poi dare in alto loco spiegazioni su tale spericolato atto di indirizzo) e cosa gli succederà. Un'ultima cosa. Spero che il sindaco non abbia visto l'intervista assessorile di cui sopra. Oltre al fatto che non c'è la spiegazione di quale sia il danno subito dai due che pare pretendano 300mila euro, c'è una reprimenda nei confronti di quei sindaci che vestono i dirigenti con i propri colori (e forse li costringono a pratiche innominabili). Ma ecco il miracolo, se diventano di ruolo, secondo i giurisperiti tranesi, da domani si scoloriscono. Oppure, senza il vestito colorato di chi li ha scelti, rimangono nudi: e penso che non sia un bello spettacolo. Bene. Ma se quello esposto nell'intervista è anche il pensiero tarantiniano perchè allora a Trani in tutti questi 8 anni non è stato fatto alcun concorso? Mah!

Un consiglio: SS.RR.CC. non ripetete che i pareri pro nobis sono due. Tra l'altro ambedue parlano di dipendenti ma non di dirigenti. Se i due professoroni da soli non la capiscono la differenza, significa che non vogliono capire. Però, ecco il consiglio: è meglio che non si ricordi più il consulente del sindacato. Male ventum. Non so se era incompatibile ma certamente è inopportuno. Russo, Russo! Non ne combini una di buono. Preparati una bella spiegazione per la bella scelta fatta.

Dimenticavo: De Simone e Capurso. Onore al merito del consigliere De Simone che, solitario, sulla vicenda ha ribadito la doverosa centralità del Consiglio comunale: è una decisione che deve essere quanto più solare e condivisa. Prenderla, lo stesso e comunque, in giunta ritengo che sia un segno di debolezza. E anche dare all'amico Peppino, consigliere di lungo corso, la patente di cretino. Non lo è e non lo merita. Un pensiero all'avvocato Capurso. Il responsabile dell'ufficio legale del Comune ha dichiarato a chiare note che quanto si vuol fare per favorire i due fiduciari del sindaco è illegale. Si è dichiarato disposto ad effettuare la difesa del Comune e, in caso di soccombenza, a pagare con propri denari. Ma è stato cazziato e falsamente detto in ferie. Mi chiedo: perché il Comune, dopo quanto scritto dall'avvocato Capurso, non vuol far pronunziare un magistrato sulla vicenda? Perché? Infine, membri della giunta, fate molta attenzione perché, dopo tale esternazione comunicatavi, la vostra strada si fa scivolosa: specialmente per quello che attiene l'elemento psicologico dell'eventuale reato (abuso di ufficio?). Capisci a me.

P.S. Due proposte: perché la giunta, già che c'è, non stabilizza anche i consiglieri comunali che almeno sono scelti dai cittadini e che lavorano al Comune da oltre quattro anni in maniera continuativa? Per l'avvocato Capurso, poi, propongo di perdonarlo e, al massimo, che lo si prenda per l'orecchio, lo si metta dietro la lavagna e gli si mettano i ceci sotto le ginocchia: così impara a non disturbare i SS.RR.CC. che (involontariamente) lo hanno fatto diventare un'icona. Capurso sindaco, oramai è lo slogan che gira. I SS.RR.CC. invece li fanno solo girare.

I soliti idioti - Quando ho letto della new entry tra le candidature a sindaco del PdL, senza intenti offensivi, devo confessare che mi è venuto a mente il varietà degli anni '30 e '40, con i fratelli De Rege e la loro famosa battuta («Vieni avanti cretino») con cui iniziavano gli spettacoli. Prima, infatti, per l'avanspettacolo è stato mandato il trio Medusa o, fate voi, il trio Lescano. Poi la sorpresa, che ha candidamente dichiarato: «E' vero, c'è stata una proposta ed ho dato la disponibilità a candidarmi a sindaco. Incarnerei la volontà della società civile di essere protagonista del futuro della città». Sinceramente ignoro chi sia colui (o colei) che, non so a quale titolo, va facendo queste proposte indelicate e mi sconcerta la terminologia usata ed accettata (riferimento alla società civile): si potrebbe (fra)intendere che ritenga (offensivamente) che chi già milita nei partiti e faccia politica appartenga alla società non civile. Insomma: noi onesti (capisci a me) e voi, finora, no. Per inciso evidenzio che i peana per questa nuova candidatura pidiellina attestano che due sindacati tarantiniani non siano stati capaci di preparare un successore ed una nuova classe dirigente. Tant'è. Infine una doverosa precisazione sulla buona novella di questa candidatura. In un comunicato a firma Tarantini più i Trettré leggo che «tale notizia è stata appresa con soddisfazione dal Pdl e dalle forze di centrodestra». Ma quando mai? Chi ne sapeva niente? Chi si è mai espresso? Evidentemente c'è in giro qualche egocrata! Forse la soddisfazione è solo del PdL che, confuso, annaspa tra i ben quattro candidati in lizza. Devo arguire pertanto che Di Marzio, Corrado, Di Modugno e Sotero si siano con soddisfazione ritirati? Mah! Spero che dal varietà non si finisca in tragedia.

Gabinetto del sindaco - Il faraonico allestimento del quartierino sindacale ha dato a Trani pubblicità sui quotidiani nazionali. Complimenti. Poiché sulla scandalosa vicenda da tempo e per primo vado scrivendo nel menefreghismo della politica (salvo qualche encomiabile eccezione, vedi il consigliere De Laurentis) e delle varie autorità, mi preme puntualizzare un aspetto fondamentale. Io non contesto la scelta del sindaco di avere locali di prestigio in cui ricevere il cittadino disoccupato, con o senza il cappello in mano. Nemmeno mi voglio straziare le carni perché in un contesto economico difficile qual è l'attuale, al Comune si spendano 240 mila euro per mettere in ghingheri i locali del sindaco. Nemmeno voglio fare il sindacalista per denunziare che mentre si spendono tanti soldi per il gabinetto del sindaco il resto del Comune fa schifo (senza sicurezza, con infiltrazioni, scarsa accoglienza pubblico, senza indicazioni). La mia esacerbata contestazione, lo ribadisco a chiare note, attiene alla mancanza di regolarità nell'affidamento del ciambotto, nell'assenza di qualsivoglia controllo tecnico ed amministrativo e nella canagliesca rapina dei fondi da altri servizi. Non so se è chiaro. Dinnanzi a queste porcate non le mando a dire. Sono fatto così. E non mi interessa che tizio sia amico di sempronio e mevio, con cui va a cena o a teatro, o altro. Non me ne frega niente. Quello che ho da dire o da scrivere, lo dico e lo scrivo, senza se e senza ma. Ci possono essere rappresaglie o lettere anonime? Ritengo di no, ma in tal caso i desiderosi si mettano in coda e aspettino il loro turno. Ci sono già altri prima di loro e io ci sono abituato. Chiaro? Chi non vuol capire andasse a fan cool.

Vertenza Guastamacchia - Dopo numerosi, quanto infruttuosi tentativi di far approvare in giunta comunale la proposta di transazione relativa alla vicenda Guastamacchia, pare che il sindaco si sia arreso e voglia correttamente portare l'argomento all'attenzione del Consiglio comunale. La cosa non può che farmi piacere, sia perché ho sostenuto tale necessità in tempi non sospetti, sia perché pare che il valore attribuito al terreno sia stato considerevolmente aumentato rispetto a quanto sinora ipotizzato. Tuttavia alcuni aspetti della vicenda vanno debitamente approfonditi. In primis, era proprio necessario richiedere (e pagare) ben due pareri pro veritate, atteso che il passaggio in Consiglio comunale era la via per così dire naturale (come del resto accaduto per la vicenda Verdemare)? In secondo luogo, come ci si regolerà per le spese legali sostenute o a sostenersi? Ma soprattutto a quanto ammontano? Sarebbe opportuno che i consiglieri comunali si informino con precisione sulle cifre in gioco, in modo da valutare l'effettivo introito netto per le casse comunali. A tale proposito, a transazione della vertenza tra l'avvocato Zecchillo (rappresentato dall'avvocato Pensato, che quindi non poteva definirsi «di fiducia del Comune») e Comune di Trani, circa la liquidazione delle competenze professionali e spese connesse (tra cui la perizia di stima dell'intero lascito Guastamacchia), è stata liquidata nello scorso luglio all'avvocato Zecchillo una somma di quasi 60mila euro. Poiché la vertenza tra difensore del Comune e Comune stesso era legata proprio alla stima del valore della causa (assunta pari all'intero valore del lascito Guastamacchia, e non già al solo valore dei terreni oggetto di rivendicazione dell'erede Guastamacchia) si sarebbe provveduto a determinare il valore dei soli suoli oggetto di causa, rideterminando doverosamente non solo la parcella del difensore comunale, ma anche la parcella del tecnico che ha stimato il terreno, tenendo conto delle tariffe professionali per perizie estimative in forma sommaria? No? Non è stato così correttamente operato? E mò chi paga il danno al Comune? Russo, Russo! Russi pure in questo caso? Ultimo, ma non meno importante, gradirei conoscere maggiori dettagli su una grave questione connessa alla vicenda Guastamacchia. Il sindaco avrebbe infatti in più occasioni manifestato la volontà di dover addivenire ad una transazione sulla vicenda, in virtù di un impegno morale con la controparte derivante dalla restituzione, da parte di quest'ultima, di un documento bonariamente firmato dal sindaco stesso: sarebbe opportuno, rectius doveroso, conoscere in cosa consista tale documento, quale valore avesse, chi l'abbia predisposto e soprattutto chi glielo ha fatto firmare. Possibile che nessuno dei valorosi dirigenti comunali abbia partecipato? La vicenda ha indubbi profili penalmente rilevanti.

Allegra ragioneria - Dopo i casi, segnalati nelle settimane scorse, di spese finanziate attingendo a capitoli di spesa che nulla hanno a che vedere con le spese stesse, dopo il caso del rimborso delle spese legali in favore di un ex consigliere comunale, disposto ad aprile, revocato pochi giorni dopo (per presunto esaurimento delle risorse disponibili per dodicesimi) e di cui non è dato sapere se sia stato ridisposto a seguito dell'approvazione del bilancio comunale, un nuovo capitolo si aggiunge alla telenovela degli impegni di spesa: con determinazione della quarta ripartizione (la numero 501 del 3 novembre 2011) è stata disposta la revoca della determinazione 399/2011 (la quale prevedeva l'affidamento di un servizio ad una cooperativa locale per 20mila euro, finanziato dal fondo di riserva) perché «in corso d'opera si è rilevata la non capienza del capitolo di spesa», e di riaffidare il medesimo servizio imputando la spesa alla voce «interventi straordinari di gestione» del bilancio 2011. Qualcuno dovrebbe spiegare, atteso che gli impegni di spesa vengono, o dovrebbero essere, registrati in tempo reale, com'è possibile che sia stato assunto un impegno di spesa su un capitolo di spesa non capiente. La settimana prossima tratterò dei lavori in uffici comunali non eseguiti dal manutentore comunale (vincitore di un appalto specifico) e pagati, udite, udite, con fondi sociali.

Ulivi in via Falcone e Borsellino
- Pochi giorni fa è stata pubblicata all'albo pretorio la determinazione dirigenziale della quarta ripartizione numero 194 del 20 aprile 2011, con la quale è stato disposto l'affidamento ad una ditta tranese dei lavori di trasporto e assistenza al reimpianto per mezzo di idonei mezzi di trasporto dei circa 200 ulivi impiantati lungo i viali Falcone e Borsellino. Questa spesa supplementare, pari a 7.370 euro (Iva compresa), si sarebbe resa necessaria perché «dal sopralluogo effettuato in loco è scaturita la necessità di procedere al trasporto degli ulivi estirpati con mezzi di maggior portata rispetto a quelli ipotizzati precedentemente, attesa l'elevata mole degli ulivi stessi». Tuttavia nella determinazione dirigenziale della quarta ripartizione numero 168 del 4 aprile 2011 (con la quale vengono dati alla cooperativa affidataria del servizio del verde pubblico i lavori di potatura, estirpamento, trasporto e reimpianto degli ulivi, per un importo di 20mila euro Iva compresa) viene richiamato il preventivo di spesa depositato dalla cooperativa stessa. Come è possibile che sia stato commesso un errore di valutazione dei mezzi necessari per il trasporto degli ulivi? Eppure la cessione degli stessi è stata definita di alto valore, tanto da richiedere che le opere venissero svolte da proprie maestranze. Peraltro, come è facilmente visibile in loco, solo una parte degli ulivi è effettivamente di grande dimensione, mentre una parte considerevole (circa un quarto del totale) è costituita da alberelli di nessun pregio e di facile movimentazione, per cui chiedo che il pagamento di questa integrazione venga bloccato, in attesa che venga determinato l'effettivo numero di ulivi che hanno necessitato di mezzi di maggior portata. Inoltre chiedo di sapere se la somma richiesta è totalmente aggiuntiva rispetto alla somma originaria, oppure se la spesa iniziale in favore della cooperativa sia stata ridotta, detraendo l'incidenza del trasporto ed assistenza al reimpianto, eseguito da altra ditta. Non mi si costringa ad andare alla procura della Repubblica.

Lavori stradali
- In questi giorni, meteo permettendo, sarebbero stati avviati i lavori di rifacimento del manto stradale in diverse strade cittadine. Già mi sono espresso sull'opportunità di procedere su più cantieri contemporaneamente o con cantieri notturni, attesa la carenza di personale tecnico che possa garantire un efficace svolgimento dell'attività di direzione dei lavori. Con l'occasione chiedo, atteso che generalmente le attività di manutenzione delle strade vengono effettuate nei mesi estivi, che qualche tecnico del Comune rassicuri circa l'assenza di eventuali problemi connessi alle temperature ed eventuali piogge che possano verificarsi durante l'esecuzione dei lavori in oggetto. Con l'occasione ribadisco tutto il mio sincero e rabbioso disappunto per le ingenti spese che il Comune di Trani (cioè noi cittadini che paghiamo le tasse) deve sostenere per la manutenzione delle strade, atteso che spesso questa manutenzione deriva non già dalla normale usura della strada stessa, quanto dalla cattiva esecuzione delle opere relative ai sottoservizi. Perchè nessuno al Comune adeguatamente ha controllato e contestato all'Acquedotto, all'Italcogim e company i lavori eseguiti ad cacchium. Evviva il Santo Natale con i panettoni e gli spumanti che arrivano.

E per questa volta è sufficiente. Hauze
Varie ed avariate - Dopo il buco dell'orologio scomparso torno a riscrivere su piazza Longobardi. Nello scorso luglio appresi che il dirigente dell'ufficio tecnico comunale aveva impegnato circa 40mila euro per la fornitura ed il montaggio di un monumento agli Statuti marittimi che colà sarebbe stato posizionato. Si tratta di pannelli bifacciali (in bronzo e resina di pietra) realizzati dal maestro Lomuscio le cui opere sono, tra l'altro, in molte case di personaggi locali. Conosco ed appezzo l'artista, per cui nulla quaestio. Ma si sussurra che, ora, a quei pannelli si voglia, in alto, aggiungere una statua dello stesso Lomuscio, pare del costo di altri 40mila euro. E nan avest? Mi auguro che sia una boutanade contro gli amministratori comunali. Ci sono altri fini (più graditi ai cittadini) per cui consumare i pochi soldi del Comune. E io pago!

Non ho visto ad oggi alcun provvedimento amministrativo relativo, eppure mi si dice che i lavori al campanile della chiesa di San Rocco li abbia commissionati il Comune che, pertanto, dovrà scucire 30, 35 mila euro all'impresa (che non so come e da chi sia stata individuata) che ha lavorato su di un bene non comunale. Ma non voglio crederci! Perché il 5 febbraio 1910, nel vecchio Municipio in via Duomo, il sindaco Quercia, a seguito del deliberato del Consiglio comunale del 31 maggio 1909... SS.RR.CC. lo spunto ve lo ho fornito. Ora, testine, andate a studiare e non fate porcate!

Prendendo atto, che salvo qualche sporadico intervento, sulla vicenda Ekobat è calato un preoccupante silenzio e che, nonostante richiesto da più parti, non si sia ritenuto opportuno convocare un Consiglio comunale sulla vicenda né far conoscere le preannunziate osservazioni preparate dall'ufficio tecnico comunale, comunico che questa mattina il movimento civico Forza Trani deposita presso gli uffici della Provincia le proprie osservazioni avverso il progetto di realizzazione di una discarica per rifiuti speciali. Sul contenuto di queste osservazioni avrò modo di tornare nel prossimo numero della rubrica.

Ultima cosa. Nel tratto di strada che unisce via Bonomo a via Gisotti, il tratto verso via Bonomo presenta i classici pali per l'illuminazione, il tratto verso via Gisotti presenta due fari sospesi ancorati con cavi agli edifici. Non comprendo perché analoga soluzione non sia stata adottata per via Gisotti. Nel tratto davanti al frequentatissimo bar Suite è buio pesto. Lo so, non abita nessun politico in zona ma, dai soldi del gabinetto del sindaco, non è avanzato niente per mettere là un pò di illuminazione? Inoltre gran parte delle strade brilla per un'ulteriore mancanza: non c'è traccia di targhe o di cartelli toponomastici! Complimenti agli spendaccioni comunali. Ma sciatavinn!
  • Lavori Pubblici
  • Strade
  • Villa Guastamacchia
  • Italcogim - Gdf Suez
Dr Hauze

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La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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