Dr Hauze

Se la sorte è avversa, peggio per lei!

Dottor Hauze 15

Sono molto giù di corda per quanto accaduto ad un amico che (forse) ignora quanto mi sia caro. Non solo perché ne apprezzo la vivace intelligenza e la lealtà ma anche perché, per me, lui ha un aspetto (caramente) simbolico. Sono stato, fianco a fianco, in Consiglio comunale (1975-1980) con suo padre Bruno, portavoce degli artigiani dell'Acai, e poi (2003-2006) con lui. E con ambedue ho avuto sempre ottimi rapporti. E non è cosa da poco in politica. Ma ora gli è capitato un accadimento terribile. Repentinamente ha perso la diletta compagna, madre dei suoi tre figli. La persona amata con la quale si compiaceva immaginare di invecchiare insieme dopo tanti sacrifici ed aver sistemato i figli. Con la quale fare i nonni.

Giovedì mattina ero al Comune quando alle 8.30 i fratelli, riservatamente, hanno dato all'amico Sergio il ferale annunzio. Poi manifesti da ogni donde, abbracci e domande, in un momento in cui, per il disperato dolore che opprime, forse, si vorrebbe tenere lontani tutti. Noblesse oblige. L'ho intravisto distrutto, assaltato per le condoglianze, e la mia fraterna pacca sulla sua spalla ho preferito rimandarla a quando tornerà il silenzio. Spero, anzi sono sicuro, che, nell'avversità, il suo sangue calabrese si farà sentire facendolo reagire al triste fato. Lo deve ai figli. Lo deve alla memoria della persona amata e persa che, certamente, non lo avrebbe voluto così. Lo deve ai tanti che a lui si rivolgono, che lo appoggiano e che gli vogliono bene. Mimmo, lo devi fare perché, se il destino oggi è contro di te, peggio per lui! Devi essere tu il più forte. Forza Mimmo! Unitamente ai tuoi cari, ricevi, da uno che come te non ha nel proprio vocabolario la parola arrendersi, sincere condoglianze.

E ora, passiamo a cose allegre e fatue, ovvero alla politica amministrativa comunale. Solo una settimana fa evidenziavo come la civica amministrazione seguisse il precetto evangelico "non sappia la tua sinistra quello che fa la destra" in relazione alla sistemazione di piazza Longobardi (il cui sottosuolo dovrebbe ospitare in futuro, almeno secondo il piano urbano della sosta dell'assessore al traffico, un parcheggio interrato). Per il rifacimento di questa piazza è stato chiesto ed ottenuto dalla Cassa depositi e Prestiti un finanziamento di 450mila euro. Almeno così è stato annunciato dall'Assessore ai lavori pubblici, uno dei due dioscuri dell'ufficio tecnico comunale. Mi rendo conto ora che, medio tempore, al Comune si siano superbamente superati, inventandosi il detto: "le dita della stessa mano non sappiano l'un dell'altra". Allora, tutti in piedi: chapeau!

Infatti, descrivendo il progetto di restyling, l'assessore dichiarava: "Stessa pavimentazione di via San Giorgio, una cornice di lecci al posto delle colonne che fungono da base alla copertura del mercato che sarà completamente rimossa. Al centro della piazza, un monumento in rame e acciaio satinato dedicato alla storia degli Statuti Marittimi". Ah! Mò capisc Robert! Proprio l'altro giorno, mi sono fermato ad osservare gli operai dei lavori di via San Giorgio intenti a rifare in piazza Quercia la pavimentazione davanti al Monumento che celebra il novecentenario degli Ordinamenta Maris (piazza Quercia angolo Via San Giorgio, per l'appunto) ed ho individuato un ideale filo di Arianna che unisce le due piazze. Peccato, però, che fra poco inizieranno i lavori di sistemazione dell'intera piazza Quercia, per cui la pavimentazione appena sistemata (atteso il progetto illustrato) verrà subito demolita, trasformando così i lavori pubblici cittadini in una sorta di tela di Penelope, che di giorno veniva tessuta e di notte veniva disfatta. Diceva Totò: ed io pago!

Passi (ma non troppo) che non ci sia collegamento tra i due assessorati, che stanno sullo stesso piano del Comune e hanno lo stesso dirigente, ma che non ce ne sia anche nello stesso ambito (ripartizione lavori pubblici) è davvero troppo. Sciatavinn, ca jè meddje!

Sempre in tema di sciupio di pubblico denaro, qualche giorno fa il sindaco di Trani, in un articolo sulla stampa e sul web, ha sostanzialmente dichiarato il fallimento del tanto (a suo tempo) decantato metodo "Global Service" per la sistemazione delle strade, preannunciando il ritorno all'uso di una squadra interna per i rattoppi al volo ed alle gare singole, strada per strada, per economizzare i costi. Come a dire: si stava meglio quando si stava peggio. Evviva! Tali oneste dichiarazioni pongono tuttavia una serie di doverosi e consequenziali interrogativi che meriterebbero di avere doverose risposte: in primis, sono stati effettuati i dovuti controlli sull'operato (call center incluso) della ditta appaltatrice? Quest'ultima ha adempiuto completamente a quanto previsto dal capitolato d'appalto?

Se sono state riscontrate inadempienze, sono state formalizzate le conseguenti contestazioni? Se invece è il "sistema Global Service" a non aver funzionato a dovere, sono state individuate le cause di tale inadeguatezza? Erano insufficienti le risorse finanziarie, in rapporto alla situazione delle strade? Era inadeguato il meccanismo di individuazione dei lavori da eseguire? Vi erano carenze nel capitolato d'appalto? E volendo tornare all'antico, quanto a metodi di assegnazione degli appalti, siamo certi che la struttura comunale sia in grado di gestire correttamente più appalti allo stesso tempo?

E' da evidenziare che la Città di Trani, caso più unico che raro, vanta la poco invidiabile singolarità di avere un novello Coppi , ossia un uomo solo al comando del settore urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata, ambiente, Suap (finisco qua, se no mi termina lo spazio della rubrica). Indubitabilmente è un tecnico preparato, dotato, disponibile, encomiabile per la suprema abnegazione, ma è solo un uomo, ed uno solo. E come tale deve pur vivere, dormire e quant'altro. Il surmenage non credo che giovi, né a lui né alla pubblica amministrazione. E poi c'è il rischio della sovresposizione che crea, notoriamente, più di un problema. Oggi chi gestisce praticamente i Comuni, ai sensi della 267/2000, sono i dirigenti. Siamo a Trani: intelligenti pauca. E non può certo dirsi che tale singolarità, tutta tranese, sia contingente, atteso che da (tanto) tempo ho, sia riservatamente e sia pubblicamente, sollevato tale problema che si trascina, invero, da numerose consiliature e sindacati vari.

Non è che la politica tranese ha difficoltà (chiamiamola così) a risolvere la carenza di ingegneri ed architetti nell'ufficio tecnico? E se ha tale difficoltà, perché? E se non ha difficoltà, perché fino ad oggi non si sono immesse altre unità nell'ufficio? Con tanti validi tecnici tranesi disponibili perché non si incrementa l'occupazione e l'efficienza della macchina comunale? Sommi Reggitori Comunali, rispondete alla città, please! Grazie!

Ma torniamo il discorso iniziale: che vi siano carenze tecniche nell'esecuzione dei lavori di manutenzione delle strade è stato rilevato dal sindaco stesso, il quale ha constatato che sono le medesime buche a riaprirsi periodicamente. Nella stessa dichiarazione si riportava, inoltre, un solo dato numerico (peraltro parziale, dato che si riferisce al primo anno di attività), relativo alla superficie di strade fresata e riasfaltata, pari a 75mila metri quadrati. Se la memoria non mi inganna, in base ai prezzi di gara, questa sola voce dovrebbe aver assorbito circa 270mila dei 495mila euro inizialmente a disposizione per la manutenzione triennale delle strade (i restanti 290mila euro erano destinati alla segnaletica stradale). Peraltro, non occorre essere dei provetti tecnici per comprendere che, se non si sistema adeguatamente il sottofondo delle strade, la riasfaltatura ha vita breve. Appare quindi evidente l'opportunità che i futuri interventi non siano improntati ad "inseguire" l'emergenza, ma a prevedere interventi strutturali atti a prevenire il rapido riformarsi degli stessi problemi. Non è difficile a capirsi se si vuole e se ci si applica. E per questa volta è sufficiente.

Hauze

P.S. Leggendo le proteste degli avvocati che ora finalmente si fanno sentire per lo spostamento degli uffici giudiziari in via Andria, mi sono ricordato dell'aneddoto tranese della signora, ben fatta e tornita, ex post, la quale chiese sul piazzale della Cattedrale, dove fosse il Tribunale ed il nostro Andino rispose con il famoso "Reit u tien!" accompagnato dall'altrettanto famoso rumore nasale! Che bei tempi. Oggi non so Andino come avrebbe risposto per indicare via Andria. Forse mettendo le mani incrociate come uno che viene arrestato e va in galera? Scusate. Nessuna allusione. Absit iniuria verbis!

2 P.S. Stavolta non pongo domande ai Sommi Reggitori Comunali. Non ne vale la pena. Tanto non risponde nessuno, direbbe chiunque altro al mio posto. Ma io no! Come si dice: "Pasqual, c nan perl, s sent mal". E scusami Enzo Guacci, ma non ti ho incontrato e non ho avuto modo di chiederti la consulenza sul riporto dialettale: sarà per la prossima volta. Dunque, un paio di cose le voglio pubblicamente scrivere per l'assessore Andrea Lovato e per la dirigente Maria Dettori. L'anno scorso, inaugurando nella Biblioteca comunale le postazioni internet, costate zero euro alle casse comunali, con buona pace dei sinistrorsi che chiedevano quale cifra avessi consumato (sono tutti buoni, miei cari, a fare le cose con i soldi, o con i debiti, ma l'arte è, italicamente, arrangiarsi con il poco disponibile). Ebbene, se non ricordo male, all'epoca fu preso l'impegno di sistemare qualche altra cosa. Ma, purtroppo… Venerdì, infatti, nel raggiungere mia figlia Roberta in biblioteca, ho rilevato che tutto era come l'avevo lasciato un anno prima. Certo in questo anno passato c'è stato l'impegno in cose più importanti ed epocali quali la sistemazione e la sanificazione dei libri, la ricerca degli operatori e del coordinatore, ma quello che si sarebbe dovuto fare non era poi così trascendentale: mettere, all'ingresso, una cassettiera per le borse e, fuori, dei capienti posacenere, sì da non vedere, all'interno, l'ammasso informe delle borse gettate alla rinfusa, e sia, all'esterno, le piante tramutate in portacenere, quando non è tutto il cortile, antistante l'ingresso, ad essere cosparso di cicche. Venerdì c'era anche gente di fuori Trani in conclave nella biblioteca (tra cui il sindaco di Barletta Maffei, se non erro): si ritiene che Trani abbia fatto una bella figura mostrando questo volto della biblioteca? Suvvia, diamoci una mossa. Non ci sono soldi? Ecceccos! Proprio per queste piccole cose nan stenn trneis?! Non mi si costringa a dire da dove si potrebbero tranquillamente rosicchiare quei quattro soldi che servono per fare quanto suindicato. E, sempre per i nostri studiosi, giovani e non, sarebbe troppo prevedere anche una adeguata dotazione di boccioni di acqua da mettere nel dispenser? Oppure non c'è neanche per questo denaro sufficiente? Grazie anticipatamente, anche e soprattutto da parte dei frequentatori della Bovio, per il concreto, e spero sollecito, riscontro.
  • Roberto Visibelli
Dr Hauze

Dr Hauze

La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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