Toni², Tony al quadrato
Telegrafi lontani
Ci saranno uomini, un giorno...
mercoledì 2 novembre 2011
Delfi, 29 ottobre del 580 a.c.
C'era una volta una categoria di gente che fra tanti anni... Anzi, faccio ammenda, pongo l'eccezione e riscrivo. Ci sarà una volta... No, anche qui devo ricominciare. «Una volta» non è un concetto che s'associa felicemente al futuro, nel futuro non esistono numeri, essi sono solo nel passato.
Ci saranno uomini, un giorno, in varie città di una futura epoca, che si sentiranno d'andare in giro per le strade con una stramba macchina: essa consisterà d'una piattaforma carrellata con asse verticale a perno centrale e quindi ribaltabile, dove inviteranno le persone che faranno shopping o che usciranno dalla pizzeria a montarvi sopra e, una volta ben legate lungo questa struttura dritta e monolocula, con un preciso gesto faranno capovolgere all'ingiù chiedendo loro di sopportare il sacrificio di star così per almeno cinque minuti.
Cinque minuti. La città, ai loro occhi, si capovolgerà e con essa le sue strade, le sue chiese, i suoi palazzi. Il mondo si ritroverà all'incontrario, e non si troveranno solo all'incontrario fatti e materie, energie e dimensioni, no! Si ritroveranno all'improvviso all'incontrario tutte le idee e i sensi e i significati e i concetti e le morali e le discipline che avevano fatto, di tutto quell'universo terreno, la sua essenza, la sua verità, la sua invincibilità. La gente si sentirà male a vedere gli attici per terra e i seminterrati su nel cielo. Molti di loro, all'inizio di quei lunghissimi momenti, chiederanno d'essere fatti ritornar normali, i piedi in terra al loro posto, la testa più vicina alle nuvole di quanto non fossero le spalle. Altri riusciranno a resistere fino all'ultimo di quei trecentoventi difficili secondi. Ma nessuno, proprio così accadrà, nessuno, alla fine di quella loro gita rovesciata, domanderà non tanto di poter restar così per sempre, quanto, neanche, di allungar per qualche attimo quell'esperienza. Gli ospedali si riempirono di persone in preda ad un attacco psicointestinale.
I carrellanti – così saranno chiamati quegli individui dalle strane macchine – saranno banditi da quelle città finquando non si disperderanno anche fra di loro; la pace, la tranquillità, l'igienica serenità degli uomini, torneranno bellamente a comandare lo stato d'animo della città.
Esopo
C'era una volta una categoria di gente che fra tanti anni... Anzi, faccio ammenda, pongo l'eccezione e riscrivo. Ci sarà una volta... No, anche qui devo ricominciare. «Una volta» non è un concetto che s'associa felicemente al futuro, nel futuro non esistono numeri, essi sono solo nel passato.
Ci saranno uomini, un giorno, in varie città di una futura epoca, che si sentiranno d'andare in giro per le strade con una stramba macchina: essa consisterà d'una piattaforma carrellata con asse verticale a perno centrale e quindi ribaltabile, dove inviteranno le persone che faranno shopping o che usciranno dalla pizzeria a montarvi sopra e, una volta ben legate lungo questa struttura dritta e monolocula, con un preciso gesto faranno capovolgere all'ingiù chiedendo loro di sopportare il sacrificio di star così per almeno cinque minuti.
Cinque minuti. La città, ai loro occhi, si capovolgerà e con essa le sue strade, le sue chiese, i suoi palazzi. Il mondo si ritroverà all'incontrario, e non si troveranno solo all'incontrario fatti e materie, energie e dimensioni, no! Si ritroveranno all'improvviso all'incontrario tutte le idee e i sensi e i significati e i concetti e le morali e le discipline che avevano fatto, di tutto quell'universo terreno, la sua essenza, la sua verità, la sua invincibilità. La gente si sentirà male a vedere gli attici per terra e i seminterrati su nel cielo. Molti di loro, all'inizio di quei lunghissimi momenti, chiederanno d'essere fatti ritornar normali, i piedi in terra al loro posto, la testa più vicina alle nuvole di quanto non fossero le spalle. Altri riusciranno a resistere fino all'ultimo di quei trecentoventi difficili secondi. Ma nessuno, proprio così accadrà, nessuno, alla fine di quella loro gita rovesciata, domanderà non tanto di poter restar così per sempre, quanto, neanche, di allungar per qualche attimo quell'esperienza. Gli ospedali si riempirono di persone in preda ad un attacco psicointestinale.
I carrellanti – così saranno chiamati quegli individui dalle strane macchine – saranno banditi da quelle città finquando non si disperderanno anche fra di loro; la pace, la tranquillità, l'igienica serenità degli uomini, torneranno bellamente a comandare lo stato d'animo della città.
Esopo