Optional
Un doveroso tributo
E' fondamentale tenere presenti esempi come Valdemaro Vecchi
martedì 21 febbraio 2006
Quella che stiamo vivendo è una fase molto particolare per la stampa locale. La politica gioca sempre un ruolo decisivo e molti cittadini continuano spesso e volentieri a pensare non con la propria testa, ma con quella del loro politico di riferimento, della linea del loro partito, indipendentemente dalla specifica situazione che si vive nella propria città, delle particolari esigenze che nascono di giorno in giorno, dei disagi.
E' come se tale cittadino si tappasse le orecchie, chiudesse gli occhi e come lui anche molti organi di stampa e si decidesse di campare alla giornata, vivendo di luce riflessa, quella emanata da un segetario di partito, dal comunicato stampa, dalle parole ascoltate in un determinato servizio televisivo. Molti giornalisti cercano la pappa pronta, con una specie di articolo "liofilizzato", spesso di seconda mano, nel senso che è già stato scritto da un altro o in una segetreria di partito. Molti cittadini, legittimamente schierati, per carità, non si rendono conto che piano piano il loro cervello viene "smangiucchiato" dal pensiero trito e ritrito dei loro capi carismatici, prigionieri delle loro ideologie, delle "pappardelle" imparate a memoria o riascoltate mille volte.
E quando hanno un leggero sentore del malessere che stanno vivendo, cercano di tirarsi dietro tutta la realtà, tutto ciò che li circonda, vedendo nemici altrettanto schierati e pronti a fregarli, nemici pronti a rovinare il loro compitino.
La stampa, in tal senso, ha grandi responsabilità. Al di là della mania di persecuzione di qualcuno, che appunto, vede nemici ovunque, essa è stata spesso una cattiva maestra, nel senso che, soprattutto qui a Trani, ha sempre avuto una gran paura di schierarsi non già, come ipotizza qualcuno, con questo o quel partito, ma contro forme di malgoverno, di oligarchia (governo di pochi), di inefficacia politica, sia che venga da destra, sia da sinistra.
La stampa locale ha insomma abituato male il lettore medio, abituato a vedere coccolato il suo politico preferito. Ora ogni critica viene presa da quel tipo di lettori, ripeto non per colpa sua, ma per cattiva educazione politica, come uno sgarro alla sua parte. Insomma se la stampa locale ha abituato certi lettori a mangiare pane e cicoria o pasta e fagioli, peraltro ottime pietanze, non vedo come il palato degli stessi possa apprezzare il caviale, che appunto, gli sembrerà una porcata. Ecco perchè dobbiamo ricordare e tenere ben presenti nella memoria di persone impegnate con professionalità nel mondo della comunicazione, esempi come Valdemaro Vecchi, spassionato editore e promotore e diffusore di cutura, idee di civiltà, sapere. Non dobbiamo scoraggiarci e dobbiamo perseguire l'obiettivo che fu anche di Vecchi: educare i cittadini, indirizzare al buon governo i politici, avere ben saldi i principi di onestà intellettuale e impegno nel combattere l'ignoranza, quello sì, male assoluto.
E' come se tale cittadino si tappasse le orecchie, chiudesse gli occhi e come lui anche molti organi di stampa e si decidesse di campare alla giornata, vivendo di luce riflessa, quella emanata da un segetario di partito, dal comunicato stampa, dalle parole ascoltate in un determinato servizio televisivo. Molti giornalisti cercano la pappa pronta, con una specie di articolo "liofilizzato", spesso di seconda mano, nel senso che è già stato scritto da un altro o in una segetreria di partito. Molti cittadini, legittimamente schierati, per carità, non si rendono conto che piano piano il loro cervello viene "smangiucchiato" dal pensiero trito e ritrito dei loro capi carismatici, prigionieri delle loro ideologie, delle "pappardelle" imparate a memoria o riascoltate mille volte.
E quando hanno un leggero sentore del malessere che stanno vivendo, cercano di tirarsi dietro tutta la realtà, tutto ciò che li circonda, vedendo nemici altrettanto schierati e pronti a fregarli, nemici pronti a rovinare il loro compitino.
La stampa, in tal senso, ha grandi responsabilità. Al di là della mania di persecuzione di qualcuno, che appunto, vede nemici ovunque, essa è stata spesso una cattiva maestra, nel senso che, soprattutto qui a Trani, ha sempre avuto una gran paura di schierarsi non già, come ipotizza qualcuno, con questo o quel partito, ma contro forme di malgoverno, di oligarchia (governo di pochi), di inefficacia politica, sia che venga da destra, sia da sinistra.
La stampa locale ha insomma abituato male il lettore medio, abituato a vedere coccolato il suo politico preferito. Ora ogni critica viene presa da quel tipo di lettori, ripeto non per colpa sua, ma per cattiva educazione politica, come uno sgarro alla sua parte. Insomma se la stampa locale ha abituato certi lettori a mangiare pane e cicoria o pasta e fagioli, peraltro ottime pietanze, non vedo come il palato degli stessi possa apprezzare il caviale, che appunto, gli sembrerà una porcata. Ecco perchè dobbiamo ricordare e tenere ben presenti nella memoria di persone impegnate con professionalità nel mondo della comunicazione, esempi come Valdemaro Vecchi, spassionato editore e promotore e diffusore di cutura, idee di civiltà, sapere. Non dobbiamo scoraggiarci e dobbiamo perseguire l'obiettivo che fu anche di Vecchi: educare i cittadini, indirizzare al buon governo i politici, avere ben saldi i principi di onestà intellettuale e impegno nel combattere l'ignoranza, quello sì, male assoluto.