Agenzie di rating, chiesto il rinvio a giudizio

Il 28 ottobre si deciderà per cinque dei vertici di Standard&Poor

martedì 23 settembre 2014 7.10
Si deciderà il 28 ottobre la richiesta di rinvio a giudizio delle cinque figure apicali dell'agenzia di rating Standard&Poor accusate dalla Procura della Repubblica di Trani (al pari della stessa società come persona giuridica) di manipolazione del mercato pluriaggravata. Nell'udienza di stamane il pubblico ministero Michele Ruggiero ha ribadito la richiesta di processo a carico dell'ex presidente (sino al 2011) Deven Sharma, indiano; del responsabile per l'Europa Jann Le Pallec e degli analisti Moritz Kraemer (tedesco, operante nella sede di Francoforte), Eileen Zhang e Frank Gill (britannici, operanti nella sede di Londra).

Alla richiesta di rinvio a giudizio si sono unite anche le parti civili, tra cui l'Adusbef. Secondo l'accusa gli imputati tra maggio 2011 e gennaio 2012 ponevano in essere una serie di artifizi tanto nell'elaborazione quanto nella diffusione dei rating sul debito sovrano italiano concretamente idonei a provocare: una destabilizzazione dell'immagine, del prestigio e dell'affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari; una sensibile alterazione del valore dei titoli di Stato italiani ed in particolare il loro deprezzamento; un indebolimento dell'euro.

Dunque l'agenzia di rating S&P avrebbe fornito intenzionalmente ai mercati finanziari un'informazione tendenziosa e distorta in merito all'affidabilità creditizia ed alle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal governo italiano, in modo da disincentivare l'acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il loro valore. L'arringa della difesa si è, invece, conclusa con la richiesta di proscioglimento dei sei imputati, ritenuti esenti da responsabilità e non certo punibili perché "grilli parlanti": così l'avvocato milanese Alleva ha definito i suoi assistiti. Il 28 ottobre si decideranno anche le sorti dei due imputati della consorella di S&P, l'altra agenzia di rating Fitch. I due procedimenti non sono riuniti ma giungeranno affiancati al traguardo della decisone del gup tranese Angela Schiralli.

Per Fitch il pm Ruggiero ritiene penalmente perseguibili le anticipazioni che l'agenzia avrebbe fatto nei giorni precedenti l'ufficiale declassamento dell'Italia avvenuto il 27 gennaio 2012: avrebbero provocato effetti di turbolenza, volatilità e negatività dei titoli italiani ancor prima dell'ufficiale retrocessione.