Quel gioiellino di Baia…

Questo articolo viene redatto a beneficio non tanto dei tranesi, che risiedono in loco, quanto in favore di tutti quelli che ci leggono da lontano e sono tranesi di nascita e sicuramente gradiranno le buone notizie come questa. Il fatto è riconducibile ad un luogo incantato e foriero di tanti dolci ricordi: la Baia del Pescatore, che è rinata a vita nuova proprio in questi splendidi giorni di Primavera, in cui la bellezza del sito risalta ancor più. A questo punto ci auguriamo che anche i tanti amici di Trani, i suoi simpatizzanti e tutti quelli che leggono questo giornale on line quotidianamente, siano attratti dalle nostre parole e abbiano un motivo in più per raggiungere la nostra città. Siamo nella penisola di Colonna, luogo dell'anima: in Primavera, proprio come in questi giorni, è silenzioso e ricco di quegli odori forti che la macchia mediterranea, presente proprio presso la nostra Baia, sprigiona nei confronti di chi capita da queste parti. Il fruscio delle onde del mare ci accompagna fino a che c'imbattiamo in quello che potrebbe essere l'ingresso retrostante, dalla parte del Piazzale di Colonna, della stessa Baia. L'impressione che si ha è gradevole e al tempo stesso sorprendente: il parapetto che si alterna ai blocchi di marmo, lungo il sentiero "degli innamorati", è di un legname pregiato e piacevole al tatto. Un materiale che mai si era usato prima e che offre un'immagine caratteristica del luogo.
Il pavimento è finalmente ripulito e una rampa per carrozzine e disabili, nei punti di salita con scale, favorisce l'accesso. La Baia del Pescatore, che già l'estate scorsa era stata valorizzata con la disputa di un torneo di beach – soccer, nella sabbiosa spiaggetta antistante, ora aspetta l'incontro col grande pubblico di turisti e forestieri che saranno pronti a prenderla d'assalto, è vero, ma con l'impegno, ci auguriamo, di non ri – deturparla con atti d'inciviltà (pipì varie e cartacce lasciate qua e là). Lasciamo la Baia col profumo dei fiori e del mare che ci accompagna fino all'ultimo metro di strada, con la consapevolezza di aver ritrovato un altro luogo d'eccellenza della Trani da "esportazione".