
Salute d'asporto
Diabete in gravidanza e rischio di ADHD nei bambini: cosa rivela la più grande ricerca internazionale
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 22 novembre 2025
8.52
L'ADHD, acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder, è oggi uno dei disturbi del neurosviluppo più diagnosticati tra i bambini. Si manifesta con difficoltà di concentrazione, impulsività e iperattività e può influire sulla vita scolastica e familiare. Le cause non sono ancora del tutto chiare: sappiamo che fattori genetici, ambientali e biologici si intrecciano, ma il loro peso relativo resta oggetto di studio.
Negli ultimi anni, molti ricercatori si sono chiesti se le condizioni della madre durante la gravidanza, come il diabete o l'iperglicemia, potessero aumentare il rischio che il bambino sviluppi l'ADHD. Alcuni studi sembravano suggerire un legame, ma con risultati contrastanti. Ora, una nuova e imponente ricerca internazionale offre una risposta più solida.
La ricerca, pubblicata su Nature Medicine nell'aprile 2024, è la più grande mai condotta sull'argomento, coinvolgendo sette Paesi – tra cui Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda, Hong Kong, Taiwan e Nuova Zelanda – e valutando nel tempo più di 3,6 milioni di coppie madre–figlio.
L'obiettivo era capire se i bambini nati da madri con diabete durante la gravidanza presentassero un rischio maggiore di ricevere una diagnosi di ADHD rispetto a quelli nati da madri non diabetiche.
I ricercatori hanno distinto due tipologie diabetiche, il diabete gestazionale, esclusivo della gravidanza, e il diabete pregestazionale, ovvero presente prima del concepimento, sia di tipo 1 che di tipo 2.
I bambini sono stati seguiti per diversi anni, fino a raggiungere l'età scolare o adolescenziale, e risultati hanno evidenziato che i figli di madri con diabete durante la gravidanza avevano un rischio leggermente più alto di sviluppare ADHD rispetto agli altri. Tuttavia, la differenza era piccola: l'aumento del rischio si aggirava attorno al 10% nel caso del diabete gestazionale e al 30–40% nel caso di diabete preesistente.
In parole semplici, il fatto che un bambino sia esposto al diabete gestazionale della madre non sembra di per sé causare l'ADHD. Quando il diabete era già presente prima della gravidanza, il rischio di ADHD nei figli risultava più alto, ipotizzando che un'esposizione più lunga all'iperglicemia potrebbe avere effetti sullo sviluppo del cervello fetale, a causa dell'alterazione del microambiente placentare, favorendo infiammazione, stress ossidativo o squilibri ormonali che influenzano la maturazione del sistema nervoso.
In conclusione, il diabete gestazionale, se ben controllato, non sembra essere una causa diretta di ADHD, anche se resta importante monitorare la salute metabolica durante la gravidanza per altri motivi, come la prevenzione di complicanze ostetriche o neonatali.
Le future mamme possono quindi affrontare la gravidanza con fiducia, sapendo che la maggior parte dei bambini esposti al GDM cresce in modo sano e senza problemi neuropsichiatrici.
Rimane fondamentale prevenire il diabete gestazionale attraverso una corretta alimentazione e attività fisica, diagnosticare precocemente le alterazioni della glicemia in gravidanza ed offrire un follow-up integrato che includa il benessere psicologico e familiare.
Negli ultimi anni, molti ricercatori si sono chiesti se le condizioni della madre durante la gravidanza, come il diabete o l'iperglicemia, potessero aumentare il rischio che il bambino sviluppi l'ADHD. Alcuni studi sembravano suggerire un legame, ma con risultati contrastanti. Ora, una nuova e imponente ricerca internazionale offre una risposta più solida.
La ricerca, pubblicata su Nature Medicine nell'aprile 2024, è la più grande mai condotta sull'argomento, coinvolgendo sette Paesi – tra cui Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda, Hong Kong, Taiwan e Nuova Zelanda – e valutando nel tempo più di 3,6 milioni di coppie madre–figlio.
L'obiettivo era capire se i bambini nati da madri con diabete durante la gravidanza presentassero un rischio maggiore di ricevere una diagnosi di ADHD rispetto a quelli nati da madri non diabetiche.
I ricercatori hanno distinto due tipologie diabetiche, il diabete gestazionale, esclusivo della gravidanza, e il diabete pregestazionale, ovvero presente prima del concepimento, sia di tipo 1 che di tipo 2.
I bambini sono stati seguiti per diversi anni, fino a raggiungere l'età scolare o adolescenziale, e risultati hanno evidenziato che i figli di madri con diabete durante la gravidanza avevano un rischio leggermente più alto di sviluppare ADHD rispetto agli altri. Tuttavia, la differenza era piccola: l'aumento del rischio si aggirava attorno al 10% nel caso del diabete gestazionale e al 30–40% nel caso di diabete preesistente.
In parole semplici, il fatto che un bambino sia esposto al diabete gestazionale della madre non sembra di per sé causare l'ADHD. Quando il diabete era già presente prima della gravidanza, il rischio di ADHD nei figli risultava più alto, ipotizzando che un'esposizione più lunga all'iperglicemia potrebbe avere effetti sullo sviluppo del cervello fetale, a causa dell'alterazione del microambiente placentare, favorendo infiammazione, stress ossidativo o squilibri ormonali che influenzano la maturazione del sistema nervoso.
In conclusione, il diabete gestazionale, se ben controllato, non sembra essere una causa diretta di ADHD, anche se resta importante monitorare la salute metabolica durante la gravidanza per altri motivi, come la prevenzione di complicanze ostetriche o neonatali.
Le future mamme possono quindi affrontare la gravidanza con fiducia, sapendo che la maggior parte dei bambini esposti al GDM cresce in modo sano e senza problemi neuropsichiatrici.
Rimane fondamentale prevenire il diabete gestazionale attraverso una corretta alimentazione e attività fisica, diagnosticare precocemente le alterazioni della glicemia in gravidanza ed offrire un follow-up integrato che includa il benessere psicologico e familiare.

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