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Salute d'asporto

Le crucifere, alimenti anticancro

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

I vegetali appartenenti alla famiglia delle crucifere, indicate anche come brassicacee, sono molto studiati per la presenza di micronutrienti e componenti fitochimici.

Questa famiglia contiene una grande varietà di specie, come crescione, ravanello, rucola, senape, cavolo verza, cavolo rapa, cavolo cappuccio, cavolo romano, broccolo, cavolfiore, cavolini di Bruxelles.

Il sulforafano è un principio attivo derivato dalle verdure crucifere, in particolare broccoli e germogli di broccoli, ed è stato ampiamente studiato per le sue promettenti proprietà salutari nelle malattie.

Studi epidemiologici hanno evidenziato come l'assunzione alimentare di verdure crucifere sia negativamente correlata al rischio di cancro al seno, allo stomaco, alla prostata, alla vescica, ovaio, pancreas, colon ed ai polmoni.

Il sulforafano è dotato di numerose proprietà biologiche:
  • È un potente antiossidante ossia è in grado di distruggere i radicali liberi soprattutto le specie reattive dell'ossigeno, molecole in grado di creare molti danni all'interno dell'organismo. Inoltre esperimenti in vivo hanno dimostrato che il sulforafano è in grado di aumentare attivare il gene antiossidante nrf2 che a sua volta aumenta la produzione di molecole antiossidanti.
  • È dotato anche di proprietà antinfiammatorie, andando ad agire sui principali mediatori dell'infiammazione (NF-KB e AP-1).
  • È in grado di inibire la crescita delle cellule cancerose, indurre il processo di apoptosi (morte cellulare programmata), inibire l'angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) e la migrazione delle cellule tumorali (per la formazione di metastasi).
  • È in grado di prevenire l'insorgenza tumorale grazie alla sua capacità di distruggere sostanze tossiche (potenzialmente cancerogene) presenti nell'intestino, come ad esempio le ammine eterocicliche che si formano con la cottura degli alimenti.
Oltre a questo principio attivo, uno studio pubblicato su Science nel 2019 ci ha dato un'altra buona motivazione per portare in tavola le crucifere, ovvero l'indolo-3-carbonio (I3C). Questa molecola è in grado di attivare PTEN, un gene onco-soppressore che ha il compito di difendere le cellule dalla progressione tumorale. I ricercatori hanno visto che la molecola I3C contenuta nelle crucifere è in grado di risvegliare i sistemi di controllo contro la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali, nei quali è coinvolto appunto il gene onco-soppressore PTEN, ottenendo una diminuzione ed un blocco nella crescita tumorale.

Sebbene i risultati siano molto incoraggianti per ottenere il marcato effetto anticancro bisognerebbe consumare quantità di crucifere molto abbondanti (circa 6-7 kg), ma ciò dimostra come una dieta ricca di verdure si un'ottima arma per contrastare le malattie.
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