Optional
La biblioteca è viva. Anzi no
Passano gli anni e i libri non arrivano. Ma ora ci sentiamo stranamente incoraggiati.
sabato 7 gennaio 2006
È ridicolmente incoraggiante, passateci la paradossale espressione, sentir parlare di gara d'appalto avviata con conseguente incarico ad una determinata ditta per la rimessa a punto, per usare un eufemismo, con relativa risistemata dei libri della gloriosa biblioteca "Giovanni Bovio".Incoraggiante da una parte perché finalmente ci si è mossi per dare effettivamente e nuovamente vita ad una istituzione cittadina come la biblioteca; ridicola e grottesca dall'altra perché è talmente tanto il tempo passato che non vogliamo immaginare cosa si troveranno dinanzi i tecnici e gli operai chiamati a lavorare per il nobile fine di restituire i testi della "Bovio" ai tranesi.
Se l'umidità ha letteralmente mangiato alcuni libri e i topi avranno organizzato piacevoli banchetti e merende su e con alcuni altri libri, che caspita ci sarà da sistemare e risanare? Già un paio di anni fa gente interessata alla causa della biblioteca era molto scettica sul fatto che molti dei libri rimasti a Palazzo Vischi (la prima e storica sede) potessero essere salvati e allora figuriamoci ora che di tempo ne è passato ancora di più!Intanto la biblioteca continua a presentarsi alla città come un elegante fantasma: la nuova sede, presso la Chiesa di San Francesco, possiede ambienti accoglienti, un buon sistema di riscaldamento, tanto legno, arredi di un certo piacevole stile (moderno), anche se continuiamo a preferire con malinconia l'austera eleganza di palazzo Vischi in piazza Longobardi, ma libri zero.
Ogni tanto qualche mostra, qualche congresso, l'occasione per qualche politico di dire che i lavori sono quasi alla fine (stando a quanto dicono loro, i politici, i lavori sarebbero alla fine da ben sette anni), i sorrisi di circostanza e quasi rassegnati di qualche cittadino, qualche servizio televisivo dei soliti giornalisti compiacenti e, buon per loro, quasi sempre filo-governativi, con la biblioteca presentata come un gioiello di cui vantarsi… Ma alla fine noi tranesi siamo sempre qui in attesa di poter lasciare la nostra firma per avere l'agognata tessera che ci permetta di tornare a prendere libri in prestito dalla nostra biblioteca. Come in tutte le città civili di questo mondo.
Se l'umidità ha letteralmente mangiato alcuni libri e i topi avranno organizzato piacevoli banchetti e merende su e con alcuni altri libri, che caspita ci sarà da sistemare e risanare? Già un paio di anni fa gente interessata alla causa della biblioteca era molto scettica sul fatto che molti dei libri rimasti a Palazzo Vischi (la prima e storica sede) potessero essere salvati e allora figuriamoci ora che di tempo ne è passato ancora di più!Intanto la biblioteca continua a presentarsi alla città come un elegante fantasma: la nuova sede, presso la Chiesa di San Francesco, possiede ambienti accoglienti, un buon sistema di riscaldamento, tanto legno, arredi di un certo piacevole stile (moderno), anche se continuiamo a preferire con malinconia l'austera eleganza di palazzo Vischi in piazza Longobardi, ma libri zero.
Ogni tanto qualche mostra, qualche congresso, l'occasione per qualche politico di dire che i lavori sono quasi alla fine (stando a quanto dicono loro, i politici, i lavori sarebbero alla fine da ben sette anni), i sorrisi di circostanza e quasi rassegnati di qualche cittadino, qualche servizio televisivo dei soliti giornalisti compiacenti e, buon per loro, quasi sempre filo-governativi, con la biblioteca presentata come un gioiello di cui vantarsi… Ma alla fine noi tranesi siamo sempre qui in attesa di poter lasciare la nostra firma per avere l'agognata tessera che ci permetta di tornare a prendere libri in prestito dalla nostra biblioteca. Come in tutte le città civili di questo mondo.