5^ Commissione, chiuse le indagini: in sei nei guai

Maiullari, Cognetti, Damascelli, De Noia, Ferri più un medico tranese

sabato 9 maggio 2015
Si chiudono con 6 indagati le indagini della Procura della Repubblica di Trani sulle cosiddette sedute fantasma della quinta commissione consiliare dell'ultima amministrazione comunale. Il pubblico ministero Silvia Curione ha destinato alla notifica l'atto di chiusura inchiesta ai vari ex componenti, di maggioranza e di opposizione, della commissione deputata a pubblica istruzione, turismo, politiche giovani, sport e cosiddetto terzo settore. E cioè agli ex consiglieri comunali Nico Damascelli, Andrea Ferri, Mimmo Cognetti, Bartolo Maiullari e Francesco De Noia, personaggio clou della vicenda perché proprio da un'indagine sul suo conto della Procura Militare di Napoli (De Noia è in servizio della Capitaneria di Porto di Bari) iniziò ad indagare a ruotal'ufficio inquirente tranese.

Oltre ai 5 politici è indagato per falso ideologico un medico tranese che avrebbe rilasciato proprio a De Noia un certificato medico ritenuto non rispondente al suo effettivo stato di salute ma che sarebbe stato utilizzato per giustificare un'assenza dal posto di lavoro. La scorsa estate la Procura Militare partenopea (competente per il Sud Italia) indagò De Noia di assenteismo (perciò subì per diverse settimane ildivieto di dimora a Trani) in quanto avrebbe sfruttato i permessi previsti per l'attività politica-consiliare per sbrigare, invece,vicende personali, tra cui la gestione della sede tranese dell'università telematica Pegaso. De Noia fu pedinato e monitorato dai Carabinieri: da un lato sarebbe risultato presente ai lavori della quinta commissione consiliare e dall'altro, al contempo, sarebbe stato affaccendato in altro. Ora il "fascicolo militare" confluisce in quello più rilevante della Procura ordinaria tranese che con l'avviso di conclusione delle indagini, in cui sono elencate numerose sedute fantasma, contesta a vario titolo i reati di falso ideologico pluriaggravato e continuato e truffa aggravata. Secondo l'accusa, le riunioni non si svolgevano o comunque i consiglieri sarebbero andati via prima del tempo, risultando però presenti.

Per il Comune ci sarebbe stato un danno di circa 33mila euro per gettoni di presenza che non sarebbero stati dovuti. A De Noia sono contestati anche i reati originariamente mossi dalla Procura Militare: disobbedienza aggravata ed omessa presentazione in servizio aggravata dal ruolo. Deve, inoltre, difendersi dalle ipotesi di simulazione di infermità continuata ed aggravata e di ricettazione di falso certificato medico. Gli indagati hanno 20 giorni per presentare le proprie difese nel tentativo di evitare la richiesta di rinvio a giudizio.