In corso l'inchiesta dell'anticorruzione su tre appalti tranesi

Il Comitato Bene Comune invita il Commissario Iaculli a collaborare con Cantone

mercoledì 6 maggio 2015 12.20
Lente d'ingrandimento da parte del Comitato Bene Comune, nelle persone di Vincenzo Ferreri e Teresa De Vito, sulla bufera giudiziaria dei mesi scorsi in tema d'appalti nella città di Trani dopo l'inchiesta condotta da Cantone, presidente dell'autorità nazionale anticorruzione.

«Dopo la bufera giudiziaria dei mesi scorsi – scrivono in una nota stampa - non potevamo farci mancare la lente di Cantone sugli appalti della nostra città. Questa volta non riguarda solo l'ultima amministrazione, ma anche la precedente. Il presidente dell'autorità nazionale anticorruzione ha esaminato i dati relativi a forniture e servizi in economia, affidati dal primo gennaio 2010 al 10 marzo 2015 nei diversi comuni capoluogo. Possiamo almeno questa volta affermare che l'essere diventati provincia ha portato qualche beneficio».

«Sotto la lente - sottolineano Ferreri e De Vito - sono finiti tre appalti, per un importo complessivo di 962.400 euro. Due si riferiscono all'amministrazione Tarantini e uno a quella Riserbato. "Nel corso degli anni – afferma Cantone sul sito dell'ente che presiede – l'Autorità ha avuto modo di riscontrare, soprattutto con riferimento agli appalti di servizi e forniture, una sistematica disapplicazione da parte delle stazioni appaltanti del dettato normativo di cui all' art. 29 comma 10, lettera a) e b) del Codice dei contratti pubblici, e ciò sia in relazione alla corretta individuazione dell'importo stimato dell'appalto, sia al conseguente legittimo ricorso ad affidamenti in economia ai sensi dell'articolo 125 dello stesso codice". Prosegue poi il magistrato indicando come "L'analisi ha evidenziato, non solo la sistematica disapplicazione delle modalità di calcolo del valore presunto dell'appalto previste dall'articolo 29 del Codice, ma anche il conseguente utilizzo di procedure di scelta del contraente (affidamenti in economia; affidamenti diretti) che, qualora si fosse rispettato quanto disposto dal citato articolo 29, non sarebbero state consentite". Uno degli appalti sotto osservazione, quello sulla sicurezza degli accessi del Comune, aveva già causato qualche anno fa una querelle tra l'ex senatore Visibelli e il dirigente della sesta ripartizione, Antonio Modugno. La vicenda si concluse con una denuncia alla magistratura ordinaria e contabile».

Il Comitato richiede l'intervento del commissario Iaculli affinché faccia chiarezza sulla questione e concludono: «Aspettiamo fiduciosi il lavoro di Cantone, certi che la commissaria Iaculli fornirà tutte le informazioni necessarie al presidente dell'anticorruzione. Siamo in campagna elettorale, e approfittiamo per chiedere ai candidati quali sono le loro intenzioni per il futuro sugli affidamenti diretti. Attenti che Cantone vi osserva».