Amet: chiese di essere reintegrato, la Corte d'Appello boccia la richiesta di un lavoratore

L'azienda aveva impugnato la sentenza del Tribunale di Trani, solo un risarcimento per l'ex dipendente

domenica 21 gennaio 2018
"Nel pubblico impiego un rapporto di lavoro a tempo determinato in violazione di legge non è suscettibile di conversione in rapporto a tempo indeterminato. Pertanto in caso di violazione di norme poste a tutela dei diritti del lavoratore, in capo a quest'ultimo, essendo preclusa la conversione del rapporto, sussiste solo il diritto al risarcimento dei danni subiti".

E' il principio per cui la Sezione Lavoro della Corte d'Appello di Bari ha riformato la sentenza con la quale il Tribunale di Trani, ad Aprile 2014, sentenziò che l'Amet reintegrasse con contratto a tempo indeterminato un lavoratore addetto alla darsena che aveva eccepito l'illecita della serie di contratti a termine. Il Giudice del Lavoro di Trani accolse il suo ricorso ritenendo, perciò, sussistente un contratto a tempo indeterminato. Oltre a ciò il Tribunale gli riconobbe il pagamento di sei mensilità a titolo risarcitorio.

L'unico diritto, quest'ultimo, che resta al lavoratore dopo la pronuncia della Corte barese che ha accolto l'impugnazione dell'Amet. "Risulta fondata l'eccezione – motivano i giudici baresi – che facendo leva sulla natura dell'Amet quale società a totale partecipazione pubblica, afferma che per il reclutamento del personale anche detta società deve in via generale avvalersi di un apposito concorso al fine di garantire la trasparenza, la pubblicità e l'imparzialità e che, allo stesso modo, non è applicabile, in caso di violazione sulle norme in tema di lavoro flessibile, il principio della conversione del rapporto in contratto a tempo indeterminato".