Archivio di Stato, associazione Tranensis: "Troppi dubbi rimasti irrisolti"

"Il rischio che temiamo è quello che la nostra città esca da questa vicenda ancora più povera di com’è"

mercoledì 1 giugno 2022 10.19
Ad oggi è innegabile che qualcuno stia cercando di confondere le acque, creare scompiglio, al fine di partorire l'ennesimo scempio ai danni della nostra città.

Troppi dubbi rimasti irrisolti: dall'assenso all'istituzione della sede provinciale dell'archivio nella vicina Barletta, che sarebbe stato espresso dal rappresentante di città al tavolo dei sindaci dinanzi al prefetto; al silenzio assordante che proviene dai piani alti del governo circa l'opportunità di acquistare un immobile che necessita di restauro (e quindi di ulteriori risorse) da adibire ad archivio stanziando milioni di euro (a tal proposito sorprende la celerità con cui sono stati stanziati tali fondi, a dispetto della Chiesa di San Domenico - di proprietà dello Stato – che attende da anni ormai dei finanziamenti volti al suo restauro); all'oblio completo in cui sarebbe caduta la delibera del consiglio comunale con cui i rappresentanti dei cittadini hanno espresso all'unanimità il parere sulla vicenda in esame.

Tutti questi interrogativi lasciano perplessi l'intera comunità della sesta provincia, non solo quella tranese. La questione, sebbene qualcuno voglia dipingerla come scontro tra campanili, verte solo ed esclusivamente al principio della buona amministrazione (in termini semplici, ad una sana gestione dell'economia domestica), a cui dovrebbe ispirarsi l'azione politica. Ma, al contrario, si assiste alla caparbietà con cui qualcuno vorrebbe modificare il corso della storia e dei provvedimenti normativi che individuano Trani quale polo culturale giuridico della BAT.

Il rischio che temiamo è quello che la nostra città esca da questa vicenda ancora più povera di com'è. Infatti in ballo c'è non solo il prestigio che ne deriverebbe, ma anche quello di perdere chilometri di scaffalatura riguardanti documenti di assoluta importanza storica. L'appello che facciamo è all'intera città, affinché si mobiliti e impedisca questo ennesimo scempio. L'appello, inoltre, è diretto, non solo i politici locali, ma anche quelli nazionali, affinché si occupino della questione, che è principalmente, come già precisato, una questione di 'sana' amministrazione. A tal proposito l'associazione si unisce all'attività intrapresa dal comitato, nella persona dell'Avv. Alessandro Moscatelli, garantendo la propria partecipazione, insieme alle altre realtà associative, a qualsiasi iniziativa che si vorrà intraprendere.

Concludiamo questo nostro intervento con un augurio che lo stesso Valenzano (committente dell'omonimo palazzo), per sua espressa volontà, volle imprimere a chiare lettere in una lapide murata nell'atrio dello stesso: "HAEC SIBI NON VOBIS SED CUI FORTUNA SECUDET EJUS POST OBITUM CONDITA MAGNA DOMUS", che tradotto vuol dire 'questa vasta casa – costruita per se – dopo la sua morte non sarà per voi ma per colui che la fortuna favorirà'. L'augurio lo facciamo nostro come spero anche l'intera città affinché il palazzo, già sede storica di prestigiose istituzioni, lo continui ad essere istituendo al suo interno la sede dell'Archivio di Stato della provincia di Barletta-Andria-Trani.

- Associazione Tranensis