Caso Biblioteca-Pegaso, Nardò risponde a Tommaso Laurora

L'ex assessore alla cultura: «Tutto è stato fatto nella piena legalità»

giovedì 31 luglio 2014 7.22
L'ex assessore alla cultura, Salvatore Nardò, risponde per le righe alle critiche mosse dal consigliere comunale del Pd, Tommaso Laurora, riguardo il "caso" Biblioteca Comunale- Università telematica Pegaso.

«Avendo letto con attenzione il comunicato del consigliere Tommaso Laurora - scrive l'ex assessore Salvatore Nardò -, al quale confermo la mia stima e il mio rispetto, devo necessariamente far osservare alcune imprecisioni, avendo il Consigliere Laurora, con le stesse, tirato in ballo il mio nome imputandomi responsabilità o azioni non dovute. In primis, devo precisare che l'atto di indirizzo della Giunta non parlava di "canone" ma di negozio giuridico di comodato d'uso a fronte di un vantaggio per la Comunità da calcolare sugli effettivi ritorni, ad un anno dalla stipula, in termini di turismo e di economia. E per questo motivo la convezione veniva proposta "in prova" e modificabile unilateralmente dall'Ente Comune di Trani in qualsiasi momento.

A fronte dell'utilizzo - continua Nardò -, si chiedeva alla Università Pegaso di contribuire alle spese di manutenzione e servizi della Biblioteca Comunale con un esborso di 1000 euro a titolo di rimborso spese e di impegnarsi al rispetto degli orari, alla sicurezza dei luoghi durante le sedute ed al ripristino degli stessi dopo l'uso (pulizie e manutenzione ordinaria). E preciso come tale atto di indirizzo sia stato debitamente sottoposto ai dirigenti in carica al momento prima di qualsiasi passaggio in Giunta e che gli stessi dirigenti ne hanno garantito preventivamente la legittimità, in mancanza della quale non sarebbe mai stato presentato per la discussione e la votazione in Giunta. Il successivo compito di sorveglianza spettava poi ai dirigenti di settore ed al personale della Biblioteca, che sono sicuro abbiano fatto tutto il loro dovere per far rispettare quanto prescritto. In secondo luogo, il sottoscritto precisa che non ha in alcun modo fatto "montare i climatizzatori contro la volontà delle responsabili della biblioteca" come afferma il consigliere Laurora, accusa molto grave nei miei confronti sulla quale lo invito, in mancanza di fatti accertabili, a fare un doveroso passo indietro con una nota ufficiale di smentita.

Sono pronto - conclude Nardò - qualora dovesse rendersi necessario, in ogni momento, a fornire ogni utile contributo laddove qualcuno abbia agito in mancanza del rispetto delle leggi, anche ed eventualmente agli organi competenti, ed a difendere il mio operato ed il mio buon nome contro qualsiasi tentativo di diffamazione anche nelle sedi adeguate».