Commissariamento terminato: non ci mancherà

Tra promesse e risultati ottenuti ci si è messa la macchina amministrativa

giovedì 18 giugno 2015 7.25
A cura di Vincenzo Membola
Da lunedì, Trani è di nuovo governata da un sindaco, mentre l'ormai ex-commissario è tornato a tempo pieno alle proprie mansioni di vice-prefetto. Lascia una città più cosciente dei propri limiti e problemi ma non quella che avrebbe dovuto lasciare. Quando, a fine gennaio, si insediò, Maria Rita Iaculli partì con degli intenti ben precisi: riforma delle municipalizzate, blocco delle "proroghe", rafforzamento della macchina amministrativa e, infine, l'estensione della differenziata. Tra questi obiettivi e la loro realizzazione si è, però, interposto un grosso scoglio: la realtà tranese, con meccanismi difficili da interpretare e sbrogliare e delle casse comunali praticamente vacanti.

Amiu e Amet non sono state stravolte: c'è stato un inizio di riforma, che è passata dai faccia a faccia con i vertici aziendali, fino all'ipotesi di reato. A oggi, le municipalizzate tranesi restano una nebulosa di situazioni poco chiare. In che condizioni Amet versa economicamente? Amiu, invece, non è riuscita, per mancanza di fondi, a far partire l'estensione della differenziata, con una discarica chiusa su cui non esiste una posizione ufficiale, uno stato dei lavori, un qualsiasi aggiornamento della situazione (che non sia la perdita dell'autorizzazione, unico fatto noto).

Il blocco delle "proroghe" non è mai avvenuto: gli affidamenti diretti nelle more dell'espletamento dei lavori per l'indizione delle nuove gare sono continuati imperterriti. Tutti, tranne quelli relativi alla cultura. Nei tagli della Iaculli, complice la Corte dei Conti, grossa spesa ne hanno fatto la biblioteca comunale e Palazzo Beltrani. Una scelta arbitraria del commissario, forse l'unica realmente fatta, che ha generato non poche polemiche in città e una mobilitazione purtroppo inutile.

Il rafforzamento della macchina amministrativa non c'è stato: culmine il battibecco con il rappresentante dei dipendenti comunali, simbolo di come sia stato poco idilliaco il rapporto di lavoro. I dirigenti tra prestiti e trasferimenti sono diminuiti, in quelli che sono parsi piuttosto mesi di "indebolimento". E poi c'era il bilancio da approvare, per non lasciare nei guai la nuova Amministrazione, e invece che fine ha fatto? Non si sa.

Al netto di tutto quello che è successo a Trani in questa prima metà del 2015, una delle poche cose certe è il bisogno disperato di qualcuno che compia delle scelte, con convinzione e coscienza di un governo solido alle sue spalle. Ci si augura che sia il caso di Amedeo Bottaro. Non è stato di sicuro quello di Maria Rita Iaculli. Il commissario, non solo per colpa sua, ma di certo non ci mancherà.