Grandi manovre urbanistiche. E l'ex distilleria Angelini?

I Verdi interrogano sullo stato di degrado di alcune aree cittadine

domenica 28 agosto 2005
«Le grandi manovre urbanistiche poste in essere dall'amministrazione comunale hanno fatto cadere nel dimenticatoio una serie di questioni legate allo stato di enorme degrado nel quale si trovano alcune zone della nostra città. Nell'attesa che lo strumento della pianificazione generale qual è il P.U.G. (Piano urbanistico generale), del quale la nostra amministrazione ha avviato l'iter procedimentale, realizzi l'uso razionale ed appropriato delle risorse e la pianificazione ecologica dello spazio, prevedendo una vera e propria strategia territoriale, sarebbe però il caso che zone come quella della ex "Distilleria Angelini" vengano quanto meno considerate parte integrante della nostra città.

In realtà così non sembra vista la grave situazione di abbandono in cui versa tutta l'area a partire dalla ex Distilleria sino ad arrivare al vecchio mattatoio comunale. La situazione di degrado ambientale alle spalle del Castello Svevo, richiede un immediato intervento di pulizia all'interno del vecchio opificio industriale, ormai abbandonato a sé stesso e pronto come al solito per essere preda delle solite speculazioni di edilizia privata.

Il sogno di una destinazione pubblica dell'area, rimarrà come al solito un sogno (come è successo per la splendida area "La Pietra"), ma quello che i cittadini reclamano immediatamente è un opera di risanamento ambientale che deve riguardare anche il tratto di costa a ridosso dell'opificio, che alcuni testimoni riferiscono assolutamente insostenibile.

Ma oltre ad effettuare una efficace azione di pulizia di tutta la zona, sino alla parte retrostante il civico cimitero, occorrerà anche verificare lo stato delle strutture industriali della vecchia Distilleria che potrebbero costituire un reale pericolo per la salute pubblica ( è stato verificato se è stato smaltito correttamente l'amianto presente sul sito?). Un intervento strutturale invece dovrebbe essere adottato in un'altra zona di pregio della nostra città.

Infatti con una ordinanza del 28.06.2003 l'Ufficio Circondariale marittimo di Barletta aveva costituito, con la collaborazione del consorzio competente (CO.BAT.) presso il molo S. Lucia, ai piedi della Cattedrale, una isola ecologica destinata al conferimento degli oli usati, filtri e batterie esauste prodotti nell'ambito portuale cittadino.

Tale iniziativa, assolutamente meritoria per gli intenti, si è rilevata invece assolutamente inadatta in relazione al posizionamento della struttura, poiché il sito individuato si è trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto di ogni genere di rifiuti meccanici, con enormi quantità di olio scivolate direttamente in mare. E' evidente che il sito prescelto si è rivelato assolutamente inidoneo per l'uso stabilito, in considerazione del grande pregio storico-ambientale dello stesso.

Anche in tal caso occorre che l'amministrazione concerti immediatamente la scelta di un nuovo ed idoneo sito per lo spostamento della isola ecologica portuale. Ribadiamo inoltre la necessità di un intervento di pulizia totale della costa. Ci chiediamo, infatti, per quale motivo tratti di costa tranese sia a Nord (zona "Boccadoro") sia a Sud (zona "Conche") siano dimenticate dagli operatori municipali preposti nel corso della periodica operazione di pulizia.» Michele di Gregorio
Capogruppo Consiliare del Movimento dei Verdi