Halloween in arrivo: usanze e tradizioni culinarie a Trani

Tra i dolci tipici l'immancabile "Grano dei morti"

mercoledì 31 ottobre 2018 0.05
La notte del "dolcetto o scherzetto?" si sta avvicinando e anche Trani, come tutto il resto d'Italia, non si farà trovare impreparata. La festa di Halloween ha ormai fatto il giro del mondo e da decenni ha preso piede anche in Italia, sebbene le sue origini si ritrovino all'interno della tradizione celtica: per questo antico popolo, infatti, il Samain, che cadeva il primo di novembre, era la festività più importante dell'anno, durante la quale veniva celebrata la fine dell'anno celtico, nonché il matrimonio tra il dio delle tribù e la dea della natura.

La vigilia di un giorno così importante, il 31 ottobre, si credeva fosse magica e portatrice di molti eventi strani come la trasformazione delle ragazze cigno in umane per tornare a trovare i propri amanti. Con la conquista romana e l'innesto della religione cristiana tale tradizione prese un significato completamente differente e al Capodanno celtico si sostituì la festa di Ognissanti per volere di Papa Gregorio III, durante la quale venivano ricordati i defunti: la parola "Halloween" deriva dall'inglese "All Hallows eve", "vigilia di Ognissanti" e nell'immaginario popolare in questo giorno il velo che separa la vita dalla morte si fa più sottile permettendo il passaggio dei morti sulla terra. Da qui derivano anche i travestimenti tanto amati dai più piccoli da fantasmi, zombie e demoni.

Dall'Irlanda, la storia della notte di Halloween ha viaggiato di Paese in Paese fino ad arrivare anche in Italia. Le tradizioni del Bel Paese hanno dato vita a diverse varianti influenzate dai caratteristici costumi regionali e feste che passano dal sacro al profano. In parecchie località, specie in Italia meridionale, è usanza di preparare dolciumi, definiti infatti dolci dei morti, per celebrare la giornata.

Quello più diffuso a Trani, ma in generale nel territorio limitrofo, è quello del "grano dei morti" o volgarmente chiamato "colva". Questo dolce a base di grano cotto, melograno, cioccolato fondente, noci, mosto cotto e cannella vede le sue origini nel rito greco-binzantino durante il quale si benediva questo alimento per poi consumarlo per i defunti. Il grano divenne poi simbolo del legame tra l'uomo e la terra, e tra la vita e l'al di là grazie a Madre Natura che con le sue stagioni scandisce il tempo della morte e della risurrezione.

Secondo la tradizione cristiana, invece, il chicco di frumento rappresenta il corpo umano che risorge a nuova vita. Per questo il grano bollito è diventato una costante nella celebrazione di Ognissanti e viene preparato con una aggiunta di miele, a rappresentare la dolcezza del trapasso, guarnito con chicchi di melograno e condito con mosto cotto, a rappresentare il lutto che circonda il defunto. Immancabile la zucca, ortaggio che si presta ad ogni varietà di piatto, dal dolce al salato, ma anche a molteplici decorazioni.

Secondo la tradizionale cultura di molte zone italiane, la notte del Giorno dei Morti le anime dei defunti ritornerebbero dall'al di là svolgendo delle vere e proprie processioni per le vie dei borghi e delle città. In altre zone, cosi come avviene tra le popolazioni che celebrano la Festa di Halloween, era tradizione intagliare le zucche porgendovi una candela all'interno utilizzandole come lanterne. Alla vigilia del giorno dei morti, anche qui a Trani è viva l'usanza di radunarsi e mangiare tutti insieme. Finita la cena, la tavola non viene sparecchiata: resta imbandita con il cibo avanzato. Verranno i "trapassati" a cibarsene.