Il centro Save come parte civile in un processo per abusi e violenza

Questa mattina prima seduta del procedimento a porte chiuse presso il Tribunale di Trani

mercoledì 15 gennaio 2014 16.11
Il centro antiviolenza "Save" della Cooperativa Promozione Sociale e Solidarietà di Trani, è stato ammesso come parte civile nel processo in svolgimento dinanzi alla prima sezione collegiale del Tribunale di Trani a carico di un uomo, attualmente in stato di detenzione, accusato di maltrattamenti e violenza ai danni della sua compagna. Una simile decisione è stata adottata in tempi recenti anche da altri tribunali, in primis da quello dell'Aquila a proposito del processo per la violenza subita da una ragazza all'uscita di una discoteca, e testimonia l'utilità dei Centri Anti Violenza per la tutela delle donne vittime di violenza, oltre ad essere un preciso punto di riferimento per le donne stesse.

Il processo di Trani, iniziato questa mattina di fronte ai giudici della prima Sezione Collegiale, si svolge a porte chiuse per la scabrosità della vicenda che coinvolge oltre alla donna, difesa dall'avvocato Roberta Schiralli, vittima degli abusi e della violenza da parte dell'imputato anche un minore la cui posizione sarà trattata dalla Procura del Tribunale dei Minori di Bari. La richiesta del Centro Antiviolenza di Trani "Save", patrocinato dall'avvocato Matilde Cafiero, è stata accolta per la prima volta dai magistrati di Trani e rappresenta un successo a coronamento dell'attività svolta dal centro sul territorio in difesa delle donne vittime di violenze.

In poco più di un anno il Centro Save ha curato con successo una ottantina di casi principalmente tra Trani e Bisceglie, e continua la sua attività grazie al volontariato espresso dagli operatori, tutti specializzati come psicologi, sociologi, assistenti sociali e avvocati.