Cronaca
Caso Del Negro: il figlio Benito riconosciuto "totalmente all'oscuro della scomparsa del genitore"
Un comunicato degli avvocati Falco e Sasso annuncia la conclusione delle indagini disposte dalla procura di Sulmona
Trani - mercoledì 8 maggio 2024
18.12
"Sono finalmente concluse le indagini disposte dalla Procura di Sulmona per la vicenda che ha riguardato la salma del genitore del nostro assistito Del Negro Benito, rinvenuta in una scarpata. La cristallizzazione dell'ipotesi accusatoria consente di smentire le informazioni inizialmente fornite dai militari agli organi di stampa, in cui si associava indebitamente la posizione di Benito alla "soppressione ed occultamento di cadavere", con ingiusto discredito ai danni del nostro assistito che raccoglie la stima dall'intera comunità in cui vive, procurando profondo sconcerto.
Come più volte ribadito fin dall'origine di questa triste vicenda – ed ora confermato con la conclusione delle indagini - Benito del Negro era assolutamente all'oscuro della scomparsa del proprio genitore, con cui ormai da diversi anni non intratteneva più rapporti personali, e neppure telefonici, per radicali divergenze familiari che l'hanno costretto ad allontanarsi dal nucleo familiare di origine.
Appare chiaro, sul piano logico prima ancora che giuridico, che la accertata estraneità del coinvolgimento nella soppressione della salma, consente di escludere agevolmente il coinvolgimento del nostro assistito nell'ipotesi di truffa ai danni dell'INPS per indebita percezione degli emolumenti pensionistici ovvero di indebito utilizzo delle carte di credito del defunto padre, non essendo, si ribadisce, neppure a conoscenza del suo decesso. La infondatezza delle residue contestazioni sarà agevolmente dimostrata nelle opportune sedi giudiziarie": è quanto affermano in una nota i legali Avv. Giancarlo Falco e Avv. Maurizio Sasso.
Come più volte ribadito fin dall'origine di questa triste vicenda – ed ora confermato con la conclusione delle indagini - Benito del Negro era assolutamente all'oscuro della scomparsa del proprio genitore, con cui ormai da diversi anni non intratteneva più rapporti personali, e neppure telefonici, per radicali divergenze familiari che l'hanno costretto ad allontanarsi dal nucleo familiare di origine.
Appare chiaro, sul piano logico prima ancora che giuridico, che la accertata estraneità del coinvolgimento nella soppressione della salma, consente di escludere agevolmente il coinvolgimento del nostro assistito nell'ipotesi di truffa ai danni dell'INPS per indebita percezione degli emolumenti pensionistici ovvero di indebito utilizzo delle carte di credito del defunto padre, non essendo, si ribadisce, neppure a conoscenza del suo decesso. La infondatezza delle residue contestazioni sarà agevolmente dimostrata nelle opportune sedi giudiziarie": è quanto affermano in una nota i legali Avv. Giancarlo Falco e Avv. Maurizio Sasso.