Impianti elettrici, ecco come si può fare una scelta consapevole

Importante sapere quali sono le norme di riferimento e adeguarsi per la sicurezza

lunedì 18 maggio 2020
L'impiego della corrente elettrica è chiaramente molto importante non solo per il funzionamento di studi e uffici, ma anche per tutte le abitazioni private. Al giorno d'oggi, infatti, praticamente un po' tutto quello che si trova in un'abitazione funziona proprio sfruttando la corrente, a partire dall'illuminazione fino ad arrivare ai vari elettrodomestici.

Quindi, per poter impiegare un sistema elettrico nel migliore dei modi, senza che ci siano rischi per la sicurezza, è fondamentale che sia affidabile e realizzato seguendo le linee guida e soddisfacendo un po' tutti i requisiti che sono previsti dalla normativa attualmente in vigore.

Per chi deve effettuare dei lavori di ristrutturazione, sul web si possono trovare tante indicazioni sul costo impianto elettrico, ma prima di tutto è fondamentale comprendere la normativa, così come dare un'occhiata ai prezzi per punto luce e al metro quadro e, infine, prendere in considerazione un po' tutte le detrazioni, gli incentivi e i bonus che si possono sfruttare.

La normativa a cui fare riferimento

Tramite la legge 46 del 1990, in Italia si è finalmente provveduto a lanciare un sistema di regole che si riferiscono all'installazione, ma anche alla progettazione e all'attività di certificazione degli impianti elettrici, che possa permettere di raggiungere il livello massimo di efficienza. Secondo quanto è previsto dalla normativa, ci sono vari obblighi da rispettare. Prima di tutto quello relativo all'abilitazione a lavorare sui vari impianti, poi quello che pesa sulle spalle dell'impressa appaltatrice in merito al rilascio di una dichiarazione di conformità alla regola dell'arte alla conclusione dei lavori. Infine, vige l'obbligo di adattare i vari impianti che sono già stati costruiti e sono in funzione, in maniera tale da poter soddisfare una serie di requisiti minimi in merito alla sicurezza degli stessi.

Quali sono le componenti primarie di un impianto elettrico

Tra le parti più importanti di un impianto elettrico troviamo il quadro elettrico, che viene chiamato anche centralino, che si può considerare come una sorta di cuore pulsante dell'impianto stesso. Poi troviamo un sistema di messa a terra che offre la possibilità di scaricare verso terra tutta l'elettricità nel caso in cui intervenisse un picco di tensione inaspettato. Tra le altre componenti primarie ci sono gli interruttori, ovvero quei dispositivi collocati a muro all'interno di abitazioni private e uffici, che servono a permettere accensione e spegnimento delle luci. Poi troviamo i circuiti elettrici, le prese elettriche, ovvero quell'interfaccia che consente di connettere elettrodomestici e quant'altro alla corrente. Infine, troviamo i cavi conduttori, che sono essenzialmente di tre tipi diversi e si differenziano in base a dei colori particolari.

I livelli degli impianti elettrici

Sono ben tre i livelli previsti dalla normativa. Il primo è quello base, il secondo è quello standard e il terzo è quello domotico. Il livello base sta a indicare tutti quegli standard minimi che si riferiscono a degli impianti elettrici: componenti che non rispettano tali requisiti non saranno in regola con la legge. I due livelli successivi, invece, non hanno carattere obbligatorio, ma si tratta di evoluzioni in confronto all'impianto base. All'interno della norma gli elementi fondamentali per ogni tipo di impianto elettrico corrispondono al tipo di impianto e alle caratteristiche di sicurezza dei componenti con cui devono essere creati.