Sapevate che esiste un ambulatorio pediatrico per gli immigrati irregolari?

Lo ricorda Rino Negrogno, Responsabile Politiche Sociali e del Lavoro SeL

mercoledì 27 agosto 2014 8.01
«Mentre assistiamo sui giornali e sui network, a volte indifferenti altre volte attoniti, al genocidio del popolo palestinese filmato, fotografato, spiattellato senza pietà, mentre assistiamo ai bambini grigi di polvere sollevati dalle bombe, sepolti, straziati, sanguinanti, avvolti in candide lenzuola, mentre assistiamo ai padri che abbracciano i loro corpi senza vita piangendo disperati e alle loro mamme che si percuotono il capo ed il volto per il dolore, mentre restiamo indifferenti al fatto che siamo tra quelli che vendono le armi ai responsabili del genocidio, mentre assistiamo alla fuga disperata degli uomini dalle loro terre nella speranza di una vita migliore o spesso solo di una vita per poi invece affondare con le loro barche sconquassate e morire nei nostri mari, mentre accade tutto questo e molto altro, voglio darvi almeno una buona notizia e spero, col vostro aiuto, di diffonderla il più possibile visto che, forse siccome è una buona notizia, non ha avuto la giusta e meritata risonanza sui giornali». Inizia in questo modo la nota inviata da Rino Negrogno, Responsabile Politiche Sociali e del Lavoro SEL, in cui si legge dell'attivazione del servizio di ambulatorio pediatrico per minori stranieri irregolari.

«Dal mese di luglio nel distretto socio sanitario numero 5 di Trani-Bisceglie è attivo un ambulatorio pediatrico per minori stranieri irregolari. L'ambulatorio, unico nel territorio, è istituito presso il consultorio familiare ubicato nell'ospedale San Nicola Pellegrino, in viale Padre Pio ed è attivo il martedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00, i numeri telefonici sono: 0883483336 - 0883483214. È un passaggio importante nel percorso di assistenza e di sostegno socio sanitario e culturale alla popolazione migrante. Queste persone spesso per paura di essere denunciate rinunciano ad ogni tipo di assistenza compresa quella sanitaria mettendo a repentaglio la loro vita e quella dei loro figli. La parola irregolare non mi piace molto ma pensandoci bene, nemmeno io mi sento tanto regolare a guardare la maggior parte di quelli cosiddetti regolari».