Ospedale, lunedì andranno a Bari Riserbato e Ventola

La protesta della sanità provinciale si sposterà in Consiglio regionale. Al comitato L328 solidarietà da Andria e Canosa

venerdì 1 marzo 2013 11.56
Il presidente della seconda commissione consiliare permanente della Bat, Carlo Scelzi, ed il presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Francesco Ventola, annunciano la loro presenza alla seduta del Consiglio regionale di lunedì 4 marzo, per discutere di sanità con i vertici regionali. Hanno preannunciato la propria partecipazione anche i sindaci dei Comuni di Trani e Canosa di Puglia, Luigi Riserbato ed Ernesto La Salvia, i consiglieri provinciali componenti della seconda commissione consiliare ed altri rappresentanti istituzionali del territorio provinciale.

«Sono mesi – dice Ventola - che chiediamo al presidente Vendola ed all'assessore regionale alla Sanità Attollini di darci delle risposte, di recarsi nel nostro territorio per comprendere le difficoltà che stiamo attraversando in ambito sanitario. Le uniche risposte che ci sono arrivate sono state la chiusura di reparti o di interi ospedali. Siamo stanchi, ed è per questo che, d'intesa con il presidente della commissione Carlo Scelzi, abbiamo deciso di recarci di persona in Regione: in quel caso non potranno esimersi dal darci le risposte che i nostri concittadini da troppo tempo attendono».

Intanto è cominciato il secondo giorno di occupazione del salone dell'ospedale da parte del comitato L328. Gli occupanti hanno organizzato un corso di basic life support (tenuto da Luca Tundo, vicepresidente del comitato). Nelle prime ore della mattinata, a Trani è giunta una delegazione del comitato pro ospedale di Canosa, che torneranno nel pomeriggio, alle 15.30, per condividere e testimoniare la loro esperienza.

Al comitato tranese è giunta la solidarietà anche dell'associazione andriese Libertà é partecipazione. «Stiamo seguendo da Andria con interesse sociale la bella battaglia civica che vede uniti cittadini ed istituzioni a difesa del locale ospedale contro il suo ridimensionamento, secondo quanto previsto dal piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia. L'iniziativa organizzata nella splendida città di Trani è un bel segnale di reazione civica e un plauso va a quanti si sono fatti pionieri e promotori di questa iniziativa che ha in sé un elevatissimo valore, anche di insegnamento. Come associazione siamo vicini agli amici e colleghi della altre associazioni libere tranesi che stanno portando avanti con dignità e coraggio questa battaglia di civiltà che però, a nostro avviso, dovrebbe vedere più spontaneamente coinvolti i rappresentanti politici ed istituzionali dell'intero territorio, almeno provinciale, in modo da dare quel segnale ulteriore a dimostrazione che di fronte a battaglie giuste e condivisibili non si possa continuare ad assistere a divisioni di nessun genere. Così come devono pesare le presenze, quindi, vadano altresì pesate le assenze perché sono quelle l'espressione di quanto anche questo argomento stia veramente a cuore o quanto, addirittura, possa essere da taluni addirittura osteggiato».

«Il comitato di protesta – suggeriscono da Andria - deve proseguire in questa lotta civica perché allorquando la politica ed i suoi degni rappresentanti vuole, allora le soluzioni vengono sempre fuori e si utilizza qualsiasi stratagemma pur di far valere le ragioni di chi ha veramente a cuore il problema. Nessuno, quindi, si tiri indietro e tutti rimangano uniti cercando di coinvolgere i tanti ancora assenti che evidentemente sono impegnati in altre vicende ma che dovrebbero sentire il dovere istituzionale, anche di vicinato, di metterci la faccia e magari anche il coraggio di rischiare qualcosa per il bene comune. Il fatto che si sia autorizzata la manifestazione pacifica e l'utilizzo di alcuni ambienti unitamente alla forte volontà espressa di andare oltre la piazza e di manifestare con ancor più convinzione presso le competenti pubbliche autorità è un altro forte segnale a dimostrazione che anche i politici e i dirigenti stanno capendo che lo scenario sta cambiando e deve cambiare sempre più perché chi continua a pensare che la politica e la programmazione possa continuare a farsi privatamente, nelle stanze dorate e riccamente arredate piuttosto che tra pochi amici che gestiscono l'intero sistema si sbaglia e deve cambiare registro altrimenti la scomparsa politica sarà così coinvolgente da spazzare via definitivamente dalla scena coloro che continuano ad usufruire di privilegi senza averne mai avuto né meriti né tantomeno consenso o riconoscimento popolare. E' finita la politica dei nominati e la storia, a questo punto, nel bene o nel male, sta cambiando».