Recovery fund, un’opportunità per la chiesa di San Domenico

Il tempio chiuso al culto da quattro lunghi anni ritorna al centro dell’attenzione della politica tranese

mercoledì 12 maggio 2021 19.26
A cura di Alessandro Vitofrancesco
Il consigliere Loconte (Solo con Trani futura) con istanza presentata all'Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, nella persona del dott. Carmine Iuozzo, nonché al Prefetto della Provincia Barletta-Andria-Trani, dott. Mauro Valiante, ha inoltrato richiesta affinché la chiesa di San Domenico non sia esclusa da questa grande "chance", analogamente a quanto sta avvenendo per ben quattro edifici di proprietà del FEC esistenti nel territorio della Provincia di Teramo per i quali sono stati stanziati 6,5 milioni di euro per il restauro ed il recupero.

In modo particolare, come sottolineato nell'istanza, nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è prevista la cifra di 800 milioni di euro destinata alla prevenzione antisismica per chiese, campanili e torri, oltre ad interventi restauro delle chiese di proprietà del Fondo Edifici di Culto (FEC).

La Chiesa di San Domenico, chiusa oramai al culto da quattro lunghi anni, costituisce uno scrigno ricco di numerose opere d'arte, come la pietà cinquecentesca, donata dalla nobile famiglia de Angelis, e le tele raffiguranti l'Adorazione dei Pastori, attribuita al pittore locale Giambattista Calò, e il trionfo dell'eucarestia con San Tommaso d'Aquino.

Alla luce di quanto prospettato sembra aprirsi pertanto una nuova possibilità per l'importante edificio le cui condizioni appaiono abbastanza compromesse, anche in conseguenza dei crolli, causati dalle scosse del terremoto del 2019, che hanno riguardato una parte del timpano.